Il nuovo Mike

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Pov's Phoebe
Era passata una settimana dall'operazione e finalmente, i medici, mi avevano dimesso. Ovviamente dopo quella caduta e l'operazione sarei dovuta ritornare quattro volte alla settimana per fare fisioterapia e fino ad allora dovevo fare meno sforzi possibili.
Sam e Jhonny mi avevano riportato a casa e quest'ultimo mi aveva preso in braccio per portarmi dentro "non devi fare sforzi Stella" continuavano a ripetermi quando avevo detto di farcela ma niente...loro erano così e sinceramente mi trovavo molto bene. Un po meno con Mike, da quella chiacchierata in ospedale avevamo parlato poco niente, mi aiutava anche lui ma avevo sempre paura di chiedergli qualcosa. Mi metteva soggezione e anche tanta.
Quel giorno non lo vidi né in ospedale né a casa perché i piccioncini mi avevano spiegato che era andato a chiedere al coach della squadra di basket del college se lo poteva riammettere. Speravo vivamente di sì, era bravo e anche Jhonny lo sperava.

Dopo aver sistemato tutto e aver fatto una doccia con l'aiuto di Sam, perché non dovevo fare sforzi e bla bla bla...Jhonny mi mise a letto.
-Sicura che te la senti di star da sola?-mi chiese Sam
Avevano organizzato di andare al cinema da soli, avevano bisogno di un Po di tempo per loro, e dopo tutto quello che avevano fatto per me se lo meritavano eccome.
-Sicura. Sto bene non preoccupatevi-li rassicurai con un piccolo sorriso
-OK però se hai bisogno chiamaci. Non farti problemi-mi disse Jhonny
-OK ora però andate e divertitevi-
Sam mi lasciò con riluttanza, come quando lasci tuo figlio il primo giorno d'asilo. Ma dopo tanto finalmente ero sola soletta a casa, in parte, mia.
Appoggiai la testa contro il muro dietro al letto e chiusi per un attimo gli occhi, guardai poi l'ora e vidi che erano solo le otto e mezza.
-Che si fa?-mi chiesi guardandomi intorno.
Il mio sguardo si fermò su quello che si poteva definire "l'amore della mia vita": una tela bianca posta su un treppiedi. Si avevo bisogno di disegnare, avevo bisogno di sfogare ogni mia emozione sulla tela.
Piano piano scesi dal letto e potei sentire la mia schiena fare un po di capricci ma appoggiandomi alla scocca del letto riuscii ad arrivare allo sgabello.
Per fortuna avevo già tutto pronto lì. Presi la matita in mano, per fare una prima bozza, chiusi gli occhi e poi li riaprii lasciando andare tutto quello che provavo.

Dopo un'ora ero ancora lì che dipingevo, la schiena mi faceva male ma la tela era più importante.
-Jhonny!-sentii la voce di Mike provenire dal corridoio. Era appena ritornato.
Sentii i suoi passi venire verso la camera.
-Ehi sei ritornata!-disse fermandosi sullo stipite della porta.
-Già. Mi hanno aiutata Sam e Jhonny-spiegai
-Capisco.-disse guardando la stanza che avevo tappezzato con alcune fotografie e disegni che avevo fatto personalmente.
-Allora? Ti hanno accettato?-gli chiesi guardandolo negli occhi
Vidi spuntare un sorriso sul suo viso che non gli avevo mai visto
-Si. Il coach ha detto che non vedeva l'ora che ritornassi. Ricomincio gli allenamenti domani-
Meno male!
-Sono davvero felice. Lo sarà anche Jhonny-gli feci un sorriso sincero.
-Grazie-lo vidi entrare in camera e fissare la tela che era davanti a me -Che disegni?-chiese accennando col capo alla tela.
Posai il pennello sul tavolino e rilassai la schiena.
-Scarabocchio. Non so cosa possa diventare-in effetti non ne avevo idea, era un miscuglio di colori, sfumature strane che magari potevano assomigliare a quello che provavo in quel momento. La confusione, il dolore...
-Beh è bello-disse studiando bene la tela.
Ad un tratto sentii una fitta alla zona lombare che mi fece fare un lieve scatto dalla sedia. Mike se ne accorse subito tanto che si chinò vicino a me.
-Ehi tutto bene?-sussurrò
Avevo il suo viso a pochi centimetri dal mio e non so perché ma iniziai a  fissare le sue labbra. Erano stupende.
E lui...stava facendo lo stesso!
Riprenditi scema!
-Ehm si.. sono solo stanca-risposi allontanandomi un po da lui.
-Da quant'è che stai qui seduta?-
In effetti...
-Due ore credo-
-Stella devi riposare non puoi stare così rigida per tutto quel tempo. Vieni ti aiuto a metterti nel letto-disse avvicinandosi.
Che?
-Come mi hai chiamato?-chiesi guardandolo
All'inizio non capii ma poi lo vidi sorridere
-Beh tutti ti chiamano Stella e se vuoi e se posso lo faccio anche io-
-Devi. E solo che prima non volevi...-non riuscii a finire la frase che un'altra fitta mi fece scattare.
-Vieni ti aiuto-detto questo mi prese in braccio e il mio corpo si irrigidì all'istante. Sentivo i suoi muscoli forti flettersi e mi sentii al sicuro. Avrei voluto rimanere lì ancora un po ma quasi subito mi mise a letto.
Mi sistemai per bene e mi sdraiai del tutto, lui mi aiutò a rimboccare le coperte.
-Grazie-
-Figurati- lo vidi imbarazzato e per smorzare quella situazione mi venne in mente una cosa.
-Ti va di raccontarmi un po il tuo amore per il basket?-
Lo vidi sorpreso ma poi fece il giro del letto e si sdraiò con le braccia dietro alla testa guardando il soffitto.
-Avevo incominciato a giocare a 7 anni...-
Mentre lo ascoltavo vidi in lui un nuovo Mike che ancora non avevo conosciuto e forse era lui quello vero. Quello di cui Sam mi aveva parlato.

La Mia Stella Perfetta #LoveCoupleSeries#5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora