Epilogo

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Diciotto anni dopo
Chiavi. Portafoglio. Telefono.
C'era tutto.
Molto bene.
Mi guardai un ultima volta allo specchio, della nostra camera,per sistemare il nodo della cravatta, dato che se mi beccava mia madre mi avrebbe di nuovo strangolato.
Sistemai la giacca e finalmente uscii dalla stanza.
Mi diressi verso le scale dove già vedevo due teste castane.
-Bene ragazzi! Siete pronti?-chiesi scendendo gli ultimi scalini.
Vidi Nate sistemarsi il nodo della cravatta.
Doveva essere un vizio di famiglia!
Mentre l'altro pelandrone di nome James era appollaiato sul divano.
-Ehi tu! Alzati in piedi!-dissi tirandogli giù con un piede le gambe dal tavolino della sala.
-Ma papà!-si lamentó
-Se ti vede tua madre che sgualcisci lo smoking prima ammazza te e poi me-gli spiegai.
-Che palle!-disse alzandosi
-E non dire parolacce!-lo ripresi.
Mi girai verso l'altro mio figlio che stava al cellulare
-Ma dov'è vostra madre?-gli chiesi guardando l'ora.
Avevamo ancora venti minuti.
-È ancora in bagno-disse Nate mettendosi il telefono nella tasca dei pantaloni dello smoking nero.
-Eh che cazzo-dissi sospirando.
-Papà non dire parolacce!- mi riprese James.
Ecco tale padre, tale figlio.
Cercai di calmarmi un attimo mentre mi affacciavo alla finestra della nostra villa cercando di vedere dove diavolo si era cacciato quel coglione di Jhonny.
-Oh piantala! Hai rotto!-
-Anche tu-.

Ed ecco che iniziavano a torturarsi.
Li guardai facendo un piccolo sorriso.
Entrambi avevano preso gli occhi da Stella mentre per il fisico da me, erano due armadi.
Quella mattina vedevo Nate raggiante, sei si poteva dire, anche se suo fratello rompeva le palle lui aveva sempre tenuto un gran sorriso.
Beh ovvio! Dato che quella mattina si sarebbe diplomato.
Anche se non era mai stato uno studente modello e si concentrava molto di più sul football, io lo capivo ed ero contento lo stesso.
Alla sua età anche io ero così, ma sapevo che con il tempo avrebbe messo la testa apposto.
Mentre l'altro rompi palle aveva sedici anni e anche se torturava suo fratello sapevo che vedeva in lui un amico su cui avrebbe potuto sempre contare.
Ero felice per entrambi.
Io ero felice.
Mi ricordo ancora quando Stella mi disse di aspettare un bambino.
La mia prima reazione fu cadere a terra come una pera cotta. Eravamo giovani, inesperti e avevamo davanti a noi un futuro ancora incerto.
Ma quando poi Nate è nato e l'abbiamo preso in braccio tutto quello a cui avevamo pensato se ne andó a farsi fottere.
Solo loro contavano per me da quel momento in poi, il lavoro, i problemi non c'erano più.
E lo stesso accadde con James.
Sin da quando erano piccoli avevo cercato di educarli al meglio, a volte non era semplice ma col senno di poi sia io che Stella potevamo dire di aver fatto un ottimo lavoro.
I primi tempi con due bambini piccoli non era semplice destreggiarsi con il lavoro. Io avevo un sacco di partite, giornalisti che mi chiamavano per fare interviste e fan sfegatati che piombavano dal nulla. Mentre Stella i primi tempi che era nato Nate decise di pensare solo a lui ma quando scoprì di aspettare James decise di aprire una galleria d'arte tutta sua che ancora oggi faceva scintille.
Eravamo felici.

-Papà gli dici qualcosa?!-disse James
Scossi la testa ritornando alla realtà è vidi Nate seduto sulla schiena di James.
Ed erano per terra.
-Oh signore! Alzatevi! Ma che vi prende?! Siete ritornati piccoli?-dissi cercando di non farmi sentire da Stella.
A proposito di Stella...
-Ma si può sapere che sta facendo vostra madre in bagno? Tra poco dobbiamo andare!-dissi guardando di nuovo l'orologio.
9.15
Cazzo!
-Mamma muoviti!-urlò James
Gli puntai un dito contro -Ehi non parlare così a tua madre!-
Guardai di nuovo l'ora 9.18
-Stella muoviti!-urlai
-Ehi non parlare così a mia madre-disse James
Ma cos'era? Un manicomio?!
-Eccomi arrivo! Un attimo-disse scendendo le scale.
Ancora adesso ogni volta che la vedevo mi si mozzava il fiato.
Era bella da fare male.
Poi nuda...
-Papà che hai?-mi diede una pacca sulla schiena Nate.
Sti cazzi! Un polmone era già partito per la cerimonia!
-Niente! Allora tesoro sei pronta?-chiesi spazientito
Lei mi scrutò un attimo
-Cos'è successo?-mi chiese
Oh oh
-Niente-dissi guardandomi i piedi.
La vidi guardare Nate e James che fecero la mia stessa mossa.
-Chi ha scheggiato il parquet?!-urlò
Che cazzo! Non le si poteva nascondere niente?!
Avevo cercato di coprirlo con il tappeto ma a quanto pare non era servito.
Il giorno prima insieme ai ragazzi volevamo provare a giocare a bowling nel salotto.
Jhonny portó due palle mentre Bryan portó i birilli e beh a me scappó una palla che rimbalzó sul parquet...scheggiandolo.
-No amore non è scheggiato!-dissi cercando di convincerla ma dalla sua faccia non sembrava proprio.
-Ah no?! E che cos'è quella riga?!-disse indicando con il dito il parquet.
-Beh ecco..non è quello che sembra!-dissi facendo una risata nervosa.
-Ragazzi fatevi venire in mente qualcosa!-sussurrai verso i ragazzi
-Già papà ha ragione sarà un suo capello bianco!-disse James con disinvoltura
Ma che cazzo?!
Sentii Nate fare una piccola risata
-Ehi bello non sono così vecchio!-mi giustificai aggiustandomi i capelli.
Quando il mio sguardo si posò su Stella mi immobilizzai.
Mi stava guardando male, molto male.
-Oh andiamo tesoro! Perché te la prendi tanto con me? Non può essere stato uno dei ragazzi?-dissi indicandoli
-Amore mio- disse Stella
Oh no! Qui si mette male
-Gli unici casinisti che conosco sono due-
-Già Nate e James!-dissi facendo un'altra piccola nervosa risata.
-No! Tu e James!-urlò nel mi orecchio.
Boh anche il timpano era già alla cerimonia! Lo vedevo prendere il diploma al posto di mio figlio.
-Ma perché?! Io non faccio mai niente!-si giustificò James
-Amore mio tu e tuo padre riuscireste anche a far scappare un gruppo di bufali inferociti!-era tutta rossa dalla rabbia.
-Sarebbe figo però!-disse ridendo mio figlio.
-Già te lo immagini!-dissi dandogli corda.
Ridemmo per qualche secondo fino a quando mi accorsi che ne Nate ne mia moglie stavano ridendo.
-Avete di nuovo giocato a bowling?-chiese a denti stretti più verso di me che verso James
-È probabile! Ma non ti preoccupare lo sistemo io!-dissi rassicurandola
La vidi fare un piccolo sorriso seguita dai due mocciosi che avevo vicino.
-Tesoro mio ti devo ricordare l'ultima volta che hai detto così? Abbiamo dovuto chiamare il nostro vicino per toglierti dal caminetto!-disse
Che carina!
-E sono i rischi del mestiere! Ora vogliamo andare prima che si diplomi pure James?-chiesi indicando la porta con entrambe le mani.
-Si sì andiamo!-disse Stella.
Finalmente.
Chiusi la porta e se dio voleva potevamo partire.

Quando arrivammo alla cerimonia trovammo subito Bryan e Cam insieme ai loro bellissimi gemelli.
Anche loro erano cresciuti un sacco, erano un po più grandi dei nostri ma andavano comunque d'accordo.
-Ciao-disse Nate abbracciandoli entrambi.
-Ciao tesoro!-le disse Cam.
-Ehi ci siamo anche noi!-
Sentii dire da Jhonny che insieme a Sam e a loro figlia Nevy venivano verso di noi.
Ci salutammo tutti e quando fu l'ora di andare Nate si mise tocco e toga e si incamminó insieme a Nevy, dato che si erano messi insieme ed entrambi dovevano diplomarsi, verso i loro amici.
Noi ci sedemmo sugli spalti e aspettammo emozionati il fatidico momento.

-Benvenuti signori e signore, in questi cinque anni i ragazzi difronte a me hanno sostenuto prove dure, difficili...-
Mentre il preside della scuola parlava io mi girai verso mia moglie che aveva già le lacrime agli occhi.
Feci un piccolo sorriso e le presi una mano.
-Ehi piccola! Aspetta di vedere quando sale sul palco!-le dissi facendola ridere.
Ad un tratto i suoi occhi stupendi, che non erano mai cambiati in questi anni, mi fissarono.
-Sono così felice Mike. Ti amo tanto-
Mi avvicinai per darle un bacio casto sulle labbra.
-Anche io sono felice. E ti amo tantissimo-
E vivemmo INSIEME!
E perché no?! Anche felici!
Forse...se riuscivo a sistemare l'asse del parquet!

Fine.

La Mia Stella Perfetta #LoveCoupleSeries#5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora