Pov's Mike
-Quindi ora è alle Bahamas?-chiese quel signore che era entrato pochi minuti prima.
L'avevo fatto accomodare in salotto e si era seduto sulla MIA poltrona, lo stronzo!
-Si, ha vinto un corso-spiegai brevemente con voce fredda. Sapevo come si erano comportati i genitori di Stella nei suoi confronti e non riuscivo ad essere gentile.
Ma cercai di sforzarmi.
-Quando è partita?-
-Due settimane fa.-spiegai posando i gomiti sulle ginocchia.
Lo vidi guardare verso la finestra, stava pensando, anche se dal suo sguardo non si capiva bene. Era uguale a Stella sia nei modi che nel comportamento ma non aveva assolutamente niente del carattere di Stella, lei era gentile, onesta e diretta. Lei era tutto quello che non era quell'uomo.
-Se vuole la posso chiamare e..-
Non riuscii a finire la frase che mi interruppe
-No! Volevo solo vederla.-disse
Rimanemmo in silenzio per un po fino a quando lo vidi fissarmi
-Sei il suo ragazzo?-chiese
Alzai la testa di scatto.
-No...beh ecco si...-sbuffai frustrato, non lo sapevo neanche io -È complicato-
Lo vidi fare una piccola risata -L'amore è sempre così. Ti ha raccontato cosa ha fatto più di un anno fa?-
Ma che?
Pensava anche lui che fosse stata colpa sua!!
Brutto pezzo di merda.
-Si. E non ha nulla di cui incolparsi-dissi alzandomi.
Mi stava facendo girare al quanto i coglioni.
Lo vidi annuire piano come se stesse riflettendo sulle mie parole.
-Beh è stato un piacere conoscerti Mike. Arrivederci-disse porgendomi la mano che io non strinsi.
Lo guardai negli occhi, stringendo la mascella per non fare qualche cazzata.
Chiuse la mano e si sistemò la giacca per poi dirigersi verso la porta.
Lo seguì per educazione altrimenti gli avrei tirato un calcio nel culo per farlo uscire senza neanche aprire la porta.
Potevo farlo!
Si così lasci sulla porta la sagoma di gatto Silvestro
No meglio lasciar perdere. Altrimenti chi lo sentiva Jhonny.
Quando fummo davanti alla porta lui si girò e disse
-Stella non merita il tuo amore e neanche quello di sua madre e il mio.-
Brutto pezzo di merda! Figlio di puttana!
Ma che ne sapeva lui.
-No infatti. Merita molto di più-dissi guardandolo con sguardo furente.
Lo vidi sgranare un po gli occhi ma non disse niente e se ne andò.
Quando chiuse la porta chiusi gli occhi, stringendo e allargando i pugni.
Dovevo calmarmi.
Quando risucii a respirare di nuovo normalmente presi il cellulare e decisi di mandare un messaggio a Stella. Doveva saperlo.
Tuo padre è appena stato qui.
E glielo inviai.
Sperando che mi rispondesse subito.Erano finalmente le cinque e avevo finito gli allenamenti. Per fortuna ero riuscito a sfogare tutta la rabbia nel basket quel giorno. La mattina avrei voluto commettere un omicidio dopo che il padre di Stella se ne era andato, ma cercai di controllarmi.
Come poteva un padre odiare tanto la propria figlia?! Anche io e mio padre avevamo avuto degli screzi ma da quello ad odiarci ci passava l'oceano in mezzo.
Quando uscii dallo spogliatoio presi il cellulare e controllai i messaggi. Stella ancora non mi aveva risposto. Controllai se effettivamente le avevo mandato il messaggio, ed era così, ma lei non aveva risposto.
Arrivato alla macchina posai il borsone sul sedile del passeggero e mi sedetti digitando il suo numero.
-Avanti rispondi-sussurrai agitando la gamba destra dal nervoso.
Niente. Si attaccava la segreteria.
Non volevo essere troppo insistente ma mi stavo preoccupando. Forse avrei dovuto chiamarla invece di mandarle un semplice messaggio su una cosa del genere.
Ma perché a volte ero così stupido?!
Quando vidi Jhonny passarmi davanti lo chiamai. Magari lei non voleva parlare con me.
-Jhonny-lo chiamai abbassando il finestrino del mio pickup
Lui si girò e gli feci segno di avvicinarsi
-Che succede amico?-
-Potresti provare a chiamare Stella? A me non risponde-spiegai
Lo vidi confuso e poi diventó serio
-Mike lascia perdere non...-
-Suo padre è venuto a casa sta mattina-dissi brevemente
Non se lo fece ripetere due volte, prese il telefono dalla tasca posteriore e iniziò a digitare. Se lo portó all'orecchio e lo vidi scuotere la testa.
-Niente non mi risponde-
Cazzo! Stella!
Appoggiai la testa al sedile e cercai di riflettere.
-Che si fa ora? Vuoi che chiamo Sam così vediamo se risponde?-
Annuì debolmente.
E vidi Jhonny chiamare la sua ragazza.
Maledizione Stella chiamami!Pov's Phoebe
-Ehi che stai facendo?-chiese Chelsea entrando nella nostra camera.
Era una ragazza che avevo conosciuto al college il primo giorno che avevo avuto le lezioni e subito dopo scoprii che dovevo condividere la camera con lei.
Era una ragazza semplice, acqua e sapone, aveva capelli marroni lunghi e gli occhi castani che al sole diventavano arancioni, infatti tutti la chiamavano "occhi di gatto". Era alta più o meno come me anche se era un po robusta ma non troppo. Era bellissima, a differenza mia, che da quando avevo letto il messaggio di Mike ero diventata pallida e dalle troppe lacrime avevo gli occhi gonfi e rossi. Avevo spento il telefono per non sentire nessuno.
-Devo andarmene-dissi mettendo nel borsone un po di vestiti
-Cosa? Ma sono solo due settimane che sei quì! È già te ne vuoi andare?-chiese sedendosi sul suo letto.
-Ho già parlato con i professori e mi hanno detto che posso recuperare queste lezioni dopo la laurea-dissi quasi con il fiatone per la troppa ansia e paura.
-Ma dopo la laurea avrai da pensare al lavoro!-
Chiusi il borsone e me lo misi in spalla.
-Devo risolvere delle questioni importanti.-
La vidi guardarmi un attimo come se volesse leggermi dentro e con le altre persone ci riusciva benissimo.
-OK però fatti sentire magari dopo la laurea ci possiamo di nuovo vedere-disse abbracciandomi
-Va bene. Ci vediamo-detto questo uscii da quella stanza che pregai disperatamente di rivedere un giorno.Pov's Mike
Ero appena ritornato a casa insieme a Jhonny che aveva chiesto a Sam di cercare di chiamare Stella, ma neanche lei era riuscita a parlarle.
Stavo per diventare scemo. Ero preoccupato, non sapevo più cosa fare o cosa pensare.
-Che cazzo facciamo ora?-chiesi lanciando il borsone sulla poltrona.
-OK ora calmati. Non serve a niente agitarsi così!-mi disse guardandomi andare avanti e indietro per la sala.
-Come cacchio faccio a calmarmi eh?! Non dovevo mandarle quel messaggio, dovevo chiamarla. Sapevo che sarebbe andata a finire così-
Maledizione. Ero stato un coglione.
Porca merda...la ragazza che amavo aveva bisogno di me, e nel momento in cui il problema più grande della sua vita bussava alla porta io le avevo mandato solo un misero, stupido e merdoso messaggio.
Ad un tratto sentii la porta aprirsi e vidi Sam
-Ragazzi ho appena sentito la ragazza che divide la stanza con Stella. Ha detto che ha fatto un borsone e se ne è andata-disse con il fiatone.
Sicuramente aveva corso e si poteva vedere che anche lei era in preda all'agitazione.
Io e Jhonny ci guardammo un attimo
-E ti ha detto dove andava?-chiese Jhonny
-No ma sicuramente starà ritornando qui dopo quello che le ha scritto Mike.-
Sam aveva ragione, sicuramente stava ritornando qui.
-Cazzo-sussurrai
-Mike tu non centri niente-mi consoló Sam
-Si certo ma di sicuro un misero messaggio non ha migliorato le cose- feci una risata amara.
-Neanche una telefonata avrebbe cambiato le cose-disse Jhonny
Dovevo aiutarla, dovevo starle accanto. E soprattutto dovevo andare a parlare con i suoi. Dovevo dirgli di lasciarla stare e di farle vivere la sua vita in pace.
Presi la giacca e le chiavi e mi diressi verso la porta
-Dove vai?-chiese Jhonny
Mi girai verso di loro mentre mi infilavo il giubbotto di pelle.
-Devo fare una cosa-dissi semplicemente
-Mike non intrometterti nei suoi affari-
Sam non lo capiva
-Ragazzi io la amo e se qualcosa la fa stare male...fa stare male anche me. Non posso lasciarla da sola e non voglio. Ho bisogno di stare vicino a lei. Ora più che mai- dissi questo mentre aprivo la porta e poi mi diressi verso la macchina sperando di non fare una grandissima cazzata.
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La Mia Stella Perfetta #LoveCoupleSeries#5
Literatura FemininaÈ passato un anno dalla morte di Amy e Mike sta ancora lottando con questo dolore. Aveva fatto una promessa alla dolce ragazza che amava, l'Australia. In quel viaggio Mike capirà molte cose e sopratutto ritornato a New York finalmente riuscirà a rip...