Ben tornato Mike

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Pov's Mike
Dopo la mattinata intensa che Stella aveva passato, avevo deciso di portarla nel posto che per me era il più importante in assoluto.
Non avevo mai fatto conoscere a nessuno il luogo in cui andavo sempre a riflettere, a sfogare la mia rabbia, eccetto per Amy.
Stavo guidando in una strada quasi deserta e con la coda dell'occhio potevo vedere Stella prenotare il biglietto per le Bahamas.
Capivo quanto era importante per lei quel corso e non le avrei impedito mai e poi mai di rinunciarci.
-Hai fatto?-chiesi mettendo la quarta
-Si ho il volo alle undici di stasera-spiegò rimettendo il tablet nel borsone.
-Bene quindi abbiamo un po di tempo-dissi guardando sempre la strada.
-Ma dove stiamo andando?-
Feci un sorrisetto ma non le risposi e lei non insistette.
Erano quasi le cinque del pomeriggio e di lì a poco il sole sarebbe calato e noi saremmo riusciti a vederlo.
Girai a destra e percorsi una stradina sterrata. Mi girai un attimo per vedere Stella che si guardava intorno senza capire dove potevamo essere finiti.
Quando finalmente raggiunsi il posto perfetto spensi la macchina e mi girai a guardarla.
-Perché siamo in un prato?-chiese guardandomi
Giocherellai con le chiavi della macchina -Questo posto è importante per me. Nessuno dei miei amici lo conosce.-spiegai
La vidi confusa e continuai
-Quando conobbi Amy lei lavorava in un locale. Ti ricordi quando Jhonny ci aveva cacciato di casa e tu proposi di andare lì, e io ti dissi di no perché faceva schifo?-
La vidi annuire, attenta a quello che le stavo dicendo.
-Beh lì ci lavorava lei insieme a Cam. Dividevano un appartamento insieme. Una mattina la incontrai al college e la sera stessa al locale. Era bellissima, aveva un viso acqua e sapone- feci una risata amara al ricordo di lei a lavoro.
-Da lì inziammo ad uscire insieme ma un giorno lei decise di allontanarsi da me. Non capivo il perché e alla fine ho lasciato perdere. Pensavo di non piacerle ma la sera di capodanno, ero a Chicago con gli altri, c'era anche lei. Inziammo a litigare e lì mi disse la verità.-deglutii con forza sperando di non iniziare a piangere come una ragazzina.
-Aveva un tumore. Da quella sera non la lasciai più andare, feci una lista di tutte le cose che voleva fare e le promisi che le avremmo fatte tutte. Tra queste c'era guardare tutta la notte un cielo stellato. Non lo guardammo tutta la notte perché lei stava iniziando a stare molto male. Ma da quel giorno questo posto è diventato il mio luogo preferito.
È l'unico posto in cui io mi senta al sicuro.-spiegai
Alzai lo sguardo verso Stella e la vidi con gli occhi lucidi.
-Cos'è successo dopo?-chiese in un sussurro
Presi un respiro profondo
-Inizió a peggiorare fino a quando venne ricoverata e dopo una settimana se ne andò. Morì tra le mie braccia. Da quel giorno mi chiusi in me stesso, non parlavo più con nessuno, mangiavo a stento, il basket non era più importante come prima. Fino a quando non sei arrivata tu-la guardai dritto negli occhi
-Io?-chiese
Le feci un piccolo sorriso
-Mi hai cambiato. Con te sono riuscito a ritornare me stesso, non so come ma è così. Per questo ti ho portato quì. Ti ho detto che dopo la sua morte era l'unico posto in cui mi sentivo protetto...- mi avvicinai a lei fino a quando le nostre labbra non furono a pochi millimetri di distanza -Ora sei tu il posto in cui mi sento protetto.-sussurrai
Una lacrima rigò il suo viso mentre faceva un piccolo sorriso.
-Lo stesso vale per me-disse
E per me le parole non servivano più.
-Vieni con me- dissi uscendo dalla macchina.
Lei fece lo stesso e mi raggiunse dietro dove la feci salire, presi una piccola coperta e la stesi. La feci sdraiare insieme a me, la circondai con le mie braccia mentre lei mi posava una mano sul petto.
-Ti va di vedere un cielo stellato?-le chiesi
Alzó la testa in modo da poter incastrare i suoi occhi nei miei
-Assolutamente si-
E aspettammo le stelle.

Pov's Phoebe
Eravamo sdraiati da più di un'ora sul retro del pick-up di Mike. Mi teneva stretta a se da quando si era aperto del tutto con me.
Quando aveva iniziato a parlarmi di Amy piano piano capivo il perché non mi raccontava mai di quella situazione. Lo si vedeva nei suoi occhi il dolore, ma soprattutto la forza che aveva avuto a stare accanto a una ragazza che non poteva essere salvata in nessun modo.

-Senti freddo?-mi chiese stringendomi ancora di più a se
-No sto bene-ed era vero. Dopo tanto tempo mi sentivo di nuovo bene ma sopratutto viva!
Il cielo sopra di noi era a dir poco stupendo. Non avevo mai visto così tante stelle in una sola notte.
Ad un tratto sentii Mike spostarsi da me e io alzai il busto per permettergli di muoversi. Quando il suo sguardo cadde su di me, si avvicinò e mi fece sdraiare sotto di lui, posó le braccia ai lati della mia testa e non smise di guardarmi.
Gli accarezzai piano una guancia e a quel tocco chiuse gli occhi.
-Va tutto bene?-sussurrai
Mi diede un bacio sulla mano
-Ora benissimo-bisbigliò
E poi successe. Le sue labbra si posarono sulle mie, era un bacio dolce, casto che esprimeva tutto ciò che non eravamo riusciti a dire a parole.
Poi quel bacio diventó più potente e passionale. Sentii la sua lingua chiedere accesso alle mie labbra e glielo diedi. Era un bacio stupendo e fortissimo ma dolce allo stesso tempo. Sentii la sua mano stringermi il fianco e spontaneamente alzai il bacino verso di lui per sentire aderire il suo corpo al mio.
Ci staccammo piano e ci fissammo a lungo.
-Voglio fare l'amore con te-sussurró
Annuì piano e lui iniziò di nuovo a baciarmi.
Mi tolse il giubbottino di pelle lasciandomi in maniche corte.
La brezza della primavera mi solleticava la pelle che era stata scoperta dalle sue mani esperte.
E io feci lo stesso, gli tolsi la giacca che lui mi aiutò a sfilare.
Lo stesso facemmo con le magliette, prima la mia e poi la sua.
-Sei bellissima-sussurró baciandomi il collo.
-Anche tu-ansimai
Infine riuscimmo a toglierci anche i pantaloni e l'intimo.
Mike si accorse che stavo sentendo freddo e prese la coperta che era vicino a noi e ci coprì.
Prese il preservativo e se lo infiló.
Dopo tanto tempo riuscivo ancora a sentire imbarazzo davanti a lui, nudo.
Quando ritornó da me mi diede un bacio dolce e io gli chiesi
-Sei sicuro di volerlo fare?-
Fece un piccolo sorriso
-Non è la prima volta che lo facciamo-
-No,intendevo farlo in questo posto. Per te è importante-
Mi diede un altro bacio all'angolo della bocca
-Proprio perché è importante voglio che la nostra prima volta da innamorati sia qui-bisbigliò a pochi millimetri dalle mie labbra.
-Ma così ti perderai le stelle-
Fece una piccola risata e poi disse qualcosa che mi spiazzò
-La mia stella preferita sei tu-
E poi accadde.
Lui entró dentro di me e io dimenticai tutto, il dolore, la paura, la sofferenza, i mesi trascorsi che erano stati una tortura.
In quel momento ci furono solo lui, e questo magnifico posto.

Avevamo fatto l'amore per quasi un'ora intera. Dopo aver finito rimanemmo abbracciati a guardare le stelle che a mio parere erano molte più di prima.
Ceravamo persi in noi in una maniera che non eravamo mai riusciti a raggiungere.
-È quasi ora di andare-sussurró tra i miei capelli.
-Lo so-dissi stringendomi ancora di più a lui che rinsaldó la presa intorno a me.
Da una parte non vedevo l'ora di ritornare alle Bahamas ma dall'altra non volevo staccarmi più da Mike.
Quel giorno mi aveva dato molto di più di quello che mi sarei mai immaginata.
Alla fine però capimmo che era il momento di ripartire e ci rivestimmo.
Passammo tutto il viaggio a darci baci e lui non mollava mai la mia mano, cambiava le marce e teneva il volante solo con la sinistra.
Poi arrivammo all'aeroporto, lui prese il mio borsone e insieme aspettammo la chiamata del mio volo.
Quando sentii la voce dai microfoni che chiamavano il mio volo, il cuore mi si strinse.
Non volevo lasciare Mike di nuovo e proprio adesso che eravamo riusciti a trovare un equilibrio nel nostro rapporto.
-Ci siamo-dissi stringendo la sua mano
-Già. Mi raccomando comportati bene e non studiare troppo-disse ridendo e io ricambiai
-E tu allenati molto!-
-Lo farò-
Ad un tratto si avvicinò e mi diede un lungo bacio da cui non avrei più voluto staccarmi.
-Torna presto ok? Io ti aspetterò qui-sussurró sulle mie labbra
-OK.-
Mi passó il borsone e mi diressi verso i metal detector.
Poi mi girai e vidi Mike salutarmi per poi mettersi le mani in tasca
-Sono contenta-dissi ad alta voce
Lo vidi confuso ma con un gran sorriso sulle labbra
-Per quello che abbiamo fatto prima o...-
Lo interruppi -Anche ma soprattutto perché sei tornato-
Il suo volto passó da confuso a felice e mi bastò.
Mi impressi il suo sorriso nella mente e con questa immagine mi diressi di nuovo verso le Bahamas.

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