- Panic -

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CALUM'S POV

Stavo bene. Ero tranquillo mentre bevevo una birra con Luke, nel suo appartamento. Ash se l'era svignata poco prima, scrollando le spalle e inventando una scusa quando la semplice verità era che andava a trovare un'amica. Un'amica che lo divertiva molto.

«Senti Cal, ma te sai dov'è Michael?» chiese ad un tratto il biondo, sollevando lo sguardo dalla televisione.

Aggrottai poco la fronte, pensandoci, poi scossi la testa «Non ne ho idea. Sarà a farsi un giro, lo sai che a volte scompare»

Il mio amico annuì solamente e rimase a guardarmi, al che io lo fissai di rimando. Rimanemmo come due scemi a guardarci per almeno un minuto, prima che io gli chiedessi, ridendo «Che c'è? Sono più bello del solito oggi?»

Lui scrollò la testa, esasperato, poi cercò di tornare serio «Stavo pensando se era il caso di chiederti o no come va con Angie»

Il mio sorriso si smorzò e io abbassai lo sguardo «Perché...» cominciai.

«Perché si vede troppo bene quanta tensione c'è tra di voi» accartocciò le labbra in una smorfia «Vorrei sapere perché hai il morale a terra»

Sospirai, bloccando il telefono e appoggiandolo sul tavolino «Le cose sono complicate»

Gli raccontai tutto. Del litigio, io che le avevo detto che ero innamorato di un'altra, lei che aveva voluto smettere di baciarsi. Gli raccontai dello scontro al bar, di come ci fossimo urlati contro per la reciproca gelosia, e di come anche quella volta mi avesse calpestato il cuore dicendomi chiaro e tondo che non voleva costruire una vera relazione con me. Gli dissi che, quello, non era decisamente il momento migliore che passavo.

«Cal» disse, stirando le labbra in un mezzo sorriso «Mi dispiace molto»

Annuii, accettando le sue parole.

«Mi dispiace molto che tu sia così stupido da non capire quanto lei abbia perso la testa per te»

Gli occhi saettarono su di lui e lo guardai stupito. Aprii la bocca, ma non mi uscì nemmeno una parola.

La porta di casa di Luke s'aprì, mostrando il pazzo dai capelli neri, uno strano sorrisetto. Guardò Luke, che sorrideva a sua volta, quindi chiese «Di che state parlando?» e chiuse la porta.

«Di quanto Calum sia stupido» rispose il biondo.

«Ma questo lo sappiamo già» scherzò Mike facendomi l'occhiolino. Intanto io ero ancora imbambolato a fissarmi le mani, mentre le parole di Luke rimbombavano nella mia mente.

«Su che argomento questa volta?»

«Su Angie» disse Luke «Perché Cal ancora non si accorge di quanto lei sia innamorata»

Guardai Michael mentre si irrigidiva, ma durò solo un attimo, poi appoggiò scioltamente la schiena contro il divano «E se l'ha capito Luke» sostenne allusivo.

«Ehi» borbottò Luke.

«Oh Lucas, andiamo» sghignazzò Michael «Lo sai che scherziamo» pausa «Forse»

Mi passai una mano tra i capelli, poi mi alzai e cominciai a girare per la stanza. Guadagnai due occhiatacce «Trottola, che succede?»

«È solo...» borbottai e mi passai le dita sugli occhi «Mi sembra assurdo. Non è possibile che sia innamorata di me»

Uno dei due sbuffò. Feci un respiro «Non mi sembra si comporti da ragazza innamorata»

«Come si comporta una ragazza innamorata?» chiese Michael.

«Non lo so... Starebbe sempre appiccicata al ragazzo?»

Luke «E tu fai il ragazzo innamorato?»

«No, ma...»

Michael «Tu non ti accorgi delle cose ovvie»

«Non è vero» protestai.

Luke «Visto? Nemmeno di questo ti stai accorgendo»

«E sai perché non si accorge delle cose ovvie?» chiese esaltato Michael.

«Perché è stupido!» urlò Luke balzando in piedi.

«Smettila di dire che sono stupido!» feci io.

«Smettila di essere stupido!» esclamò Michael.

Il mio telefono suonò, fermando le cose che stavano decisamente degenerando. Luke rise guardando il cellulare e Michael lo prese.

«Adesso rispondiamo» disse il tinto in modo malizioso.

«Ridammi il telefono Mike» ma se lo tenne stretto tra le dita. Rispose e mise subito il vivavoce.

«Pronto, Angie?» mi affrettai a dire, sedendomi accanto a Michael.

«Ciao fidanzatino» disse un voce roca, falsando il tono di Angie «Come va?»

Mi impietrii, come i miei amici «Chi sei? Che ci fai con quel telefono?» cercai al meglio di nascondere il tremore nella voce, ma il panico mi stava attanagliando lo stomaco. Passare da una situazione giocosa ad una così pesante era come essere gettati nell'acqua gelata.

«Pensavo mi conoscessi» rispose fintamente dispiaciuto «Alla fine tutta questa stronzata con Angie l'hai fatta per me»

«Dov'è lei?»

«Qui, mi fa compagnia. Purtroppo adesso non può parlare perché una benda le è casualmente finita sulla bocca, ma almeno è tranquilla. Cosa hai intenzione di fare, fidanzatino? Vuoi venire a prenderla oppure no?»

Strinsi i denti mentre la rabbia scivolava affianco al panico «Dove siete?»

«Che prepotente» disse ridacchiando «Non vuoi chiederlo in maniera più dolce?»

«Dimmi dove cazzo siete!» e persi la calma. Cercai di ricompormi, facendo dei respiri profondi, ma non mi riuscii molto bene.

«Non è decisamente un tono più dolce» fece lui «Ma sarò gentile. Angie aveva voglia di fare un tuffo, quindi l'ho portata al porto. Hai capito dove? Lo spero» pausa «Come piccola? Vuoi parlare?»

Rimasi con il fiato sospeso mentre il frusciare della stoffa mi faceva venire i brividi. Dopo un attimo lungo come l'eternità lui parlò di nuovo «Stai comoda? Senza la benda riesci a respirare»

«Calum, ha una pistola!» urlò Angie. Si sentì il rumore di uno schiaffo prima che la chiamata venisse chiusa.

Io e i ragazzi restammo in religioso silenzio per qualche secondo, avvertendo la tensione che impregnava la stanza. Io scattai in piedi, velocemente afferrai le mie cose e mi diressi alla porta.

«Non andrai seriamente a cercarla, vero?» mi disse Luke, spaventato «Ha una cazzo di pistola!»

«Devo farlo» risposi.

«No, non devi farlo» Michael si alzò e venne a posarmi le mani sulle spalle «Chiamiamo la polizia, loro lo devono fare»

Scossi la testa «Chiamatela voi mentre io vado al porto»

E uscii da quell'appartamento. La chiamata veloce verso l'agente che ci aveva assistito fin dall'inizio non tardò a partire.


Ero in dubbio se pubblicare questa sera o aspettare ancora fino a domani, perché, detto sinceramente, non so poi così tanto soddisfatta di questo capitolo. Non sono molto brava a scrivere le scene comiche ma ho voluto tentare scrivendo il battibecco tra i ragazzi, quindi spero che vi abbia strappato un sorrisetto. Okay, niente. Volevo aspettare che anche questo capitolo arrivi a nove stelline prima di continuare, anche perché improvvisamente il finale che avevo progettato all'inizio non mi piace più e sto pensando di modificarlo, ma devo ancora decidere. Quindi... ciao, e se avete voglia lasciate un commentino. Ci rivedremo nel prossimo capitolo? Bye <3

My (Fake) Boyfriend || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora