5.

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"Ma non ci conosciamo nemmeno..."

Non ho la minima intenzione di uscire con lui.

Non lo conosco nemmeno.

Per quanto mi riguarda, potrebbe essere un maniaco.

"Non pensare male, davvero. Voglio solo conoscerti un po'. Sei molto carina."

Perfetto, mi trova pure carina.

Alla fine, cedo, ma nella mia testa ho già un piano per evitare l'appuntamento.

"Va bene." rispondo, con un sospiro.

"Okay, perfetto. Passo a prenderti domani pomeriggio alle 15."

Mi viene una fitta allo stomaco a pensare alla scena di lui, sul mio portico,mentre mi aspetta.

"No no no" rispondo. "Ci vediamo al campo da calcio alle 15, okay?"

Annuisce, sorridendo.

Ci giriamo quando vediamo Mac uscire di casa, così raggiungiamo i due gemelli.

"Ehi, tutto a posto?"

Mi chiede Mac.

Si vede davvero così tanto che ho appena avuto la conversazione più imbarazzante e strana della mia vita?

"Sì sì, tranquillo."

"Uhm... non mi convinci. Dopo parliamo."

Così dicendo, iniziano a giocare a calcio di fronte a me.

Io, per rilassarmi un po', riprendo in mano la chitarra, ignorandoli completamente.

Quando inizia a fare un po' più freddo, entro in casa.

"Dopo veniamo da te?" mi chiede Tinus.

Capisco subito che è una domanda che non posso rifiutare.

"Certo, quando avete finito di mangiare, venite pure."

Ed entro in casa salutandoli con la mano.

Mi metto vicino alla finestra che da sul giardino dove stanno ancora giocando e la apro leggermente.

Tinus vede che li sto guardando.

Gli faccio cenno di tacere.

"Dopo, potrei venire anche io?" chiede Michael.

Spero con tutto il cuore che non intenda venire a casa mia.

"Dove?" chiede Mac.

Mi ha vista pure lui ora.

Grazie al cielo, Michael mi da le spalle.

"A... a casa di Sara."

Mac inarca un sopracciglio, mentre Tinus inizia a ridere.

"Stai scherzando, spero." risponde, tra una risata ed un'altra.

"No, non sto scherzando." risponde Michael, in modo un po' troppo duro.

Tinus stringe la mascella, irritato.

Anche Mac lo nota, perciò , si mette subito in mezzo a loro due.

"Calmatevi. Comunque non penso che Sara ti vorrebbe in casa sua, non vi conoscete nemmeno."

"Infatti domani usciamo insieme." gli risponde lui, tutto orgoglioso.

Non glielo ha detto davvero.

Tutti e due si voltano verso la finestra, uno più sbalordito dell'altro.

Questa volta, anche Michael si gira e mi nota.

Si avvicina alla finestra.

"Posso venire anche io, stasera?"

So benissimo cosa dirgli ma, in questo momento, non mi esce la voce per parlare.

Tinus lo nota subito.

"No, tu non vieni."

E' proprio quello che avrei voluto dirgli.

Forse mi sbagliavo.

Forse un po' mi conosce.

"E tu chi sei per dirlo?" gli ringhia Michael.

"Il suo migliore amico."

Ed ecco il ritorno della risata da iena.

Avrei voluto uscire e dargli uno schiaffo.

In effetti, non so come, mi ritrovo di fuori.

"Tu non vieni per nessun motivo. Questa è casa mia e decido io."

Il suo viso si rattrista.

Mi ha stancata, così lancio l'ultima bomba.

"E domani l'uscita che ti avevo concesso per pietà, te la scordi."

Ora è arrabbiato.

"Solamente perchè ho chiesto di venire a casa tua e ho 'attaccato' sti due scemi qua?"

Ora sono arrabbiata.

Mi avvicino a lui.

Forse troppo, ma quando sono molto arrabbiata, non ragiono lucidamente come vorrei.

"Primo punto, scemo sei tu che credevi che io volessi davvero uscire con te.

Secondo punto, sei uno sconosciuto, non ti conosco quindi scusami, ma non posso uscire con te."

Faccio per andarmene, seguita da Mac e Tinus, ma Michael mi afferra il braccio.

"Davvero non ti ricordi?" mi chiede.


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