15.

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E' sera.

Ho passato tutto il pomeriggio a piangere.

Si è davvero preso gioco di me?

In più, dovrò passare tutta la serata con loro.

E' un anno che sono qui, ma non sono ancora riuscita a fare amicizia con altre ragazze.

Sono molto timida, per questo esco sempre con il gruppo di Mac e Tinus.

Ovviamente, formato da soli membri maschi, poi ci siamo io e quell'altra.

Nicole.

Sapere che stasera ci sarà anche lei, mi mette molta soggezione.

Non voglio passare la serata a trattenere le lacrime mentre quei due si tengono per mano.

Ho promesso che ci sarei andata, purtroppo.

Mi preparo mettendo dei jeans bianchi strappati, una maglietta bianca ed un cardigan nero.

I miei capelli sono inguardabili, perciò prendo i primi che mi cadono sul viso e li lego dietro.

Non mi trucco, è la cosa che odio di più al mondo.

Infilo le superga nere ai piedi e mi siedo sul cornicione nel portico.

Vedo immediatamente Mac che si avvicina.

"Stai benissimo, Sa."

Inizio a ridacchiare.

"Ma dove? Sono come sempre."

C'è un attimo di silenzio, poi lui azzarda.

"Senti, mio fratello mi ha detto..."

"Possiamo sorvolare l'argomento, almeno per stasera."

Lo sto praticamente supplicando.

Appena ha detto mio fratello  ho sentito un morso allo stomaco.

Annuisce e mi abbraccia.

Tra le sue braccia ci sto bene, anche con lui mi sento protetta.

Ma lui non è Tinus.

Vorrei piangere ma so che, se scopiassi ora, farei rinunciare a Mac ad una delle serate che organizza da mesi.

Poco dopo, Tinus arriva.

La pancia mi si lacera in due.

Tiene Nicole per mano ed è sorridente, raggiante.

"Ciao Sa" mi saluta Nicole, ai piedi del mio portico.

"Ciao Nicole." le concedo il mio sorriso più tirato.

"Come ci arriviamo al ristorante?" domando a Mac.

I due Gunnarsen si scambiano un'occhiata ed io ho già capito.

"Monopattini." dicono in coro.

"Ma io non ci so andare." gracchia Nicole, servendo a Tinus l'opzione perfetta su un piatto d'argento.

"Salirai con me."

Le sorride.

Gli sorride.

Posso spararle?

No, no che non posso.

Tinus è felice così e se lo è lui, lo sono anche io.

"Tu..." si gir a guardarmi.

Da quando è arrivato, cerco di evitare il suo sguardo.

Mi ipnotizza ogni volta.

Muovo leggermente la testa e ritorno alla realtà.

"Io corro."

Ne avevo proprio bisogno.

Tinus annuisce e si dirige con Nicole al monopattino.

Quando inizia a spiegarle come deve tenersi, io e Mac ci scambiamo un cenno di intesa.

Saltiamo i gradini e, mentre lui afferra il monopattino, io vado verso la strada.

"Ci sei?" mi chiede.

Guardo un secondo dietro le sue spalle, vedendo le mani di Nicole sui fianchi di Tinus.

Distolgo lo sguardo emettendo un verso di disgusto.

"Ti piace proprio, eh?" mi domanda Mac, notando a cosa mi stavo riferendo.

Gli tiro un pugno affettuoso sulla spalla e mi posiziono di fianco a lui.

"Ci sei?" mi ri domanda.

"Basta che mi porti lontano da qui."

Due secondi e siamo partiti.

Gli lascio prendere un po' la mano poi, quando ha preso velocità, salto sul monopattino, afferrandomi ai suoi fianchi.

E' una cosa che abbiamo sempre fatto.

Dopo poco, ci affiancano Nicole, che cerca disperatamente di tenersi al suo ragazzo, e Tinus che sta iniziando a faticare.

"Ma tu non correvi?" mi domanda.

E tu stamattina non hai detto di amarmi?

Quanto avrei voluto rispondergli così.

Si vede che l'ho detto a bassa voce o che è riuscito a leggermi le labbra, sta di fatto che si intristisce e riporta il suo sguardo verso la strada.


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