17.

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Vorrei staccarmi dalle sue labbra per chiedergli perchè lo sta facendo, ma non ci riesco.

Siamo come incollati l'uno all'altra.

Poco dopo, si allontana, appogiando la sua fronte alla mia.

Con il pollice mi asciuga le lacrime che scendono sulla mia guancia e mi sfiora il labbro inferiore.

"Perchè lo stai facendo?" gli chiedo.

Lui sospira profondamente.

"Avevo bisogno di baciarti un'ultima volta."

Le sue parole sono una doccia fredda.

Non smetto di piangere.

Non ho il coraggio di muovermi mentre sento il suo sguardo su di me.

Siamo ancora con le fronti appoggiate e vorrei baciarlo ancora.

Un'enorme lacrima mi scende sulla guancia, cadendo sul pollice di Tinus.

"Dio." bisbiglio, appogiando la mia testa sul suo petto.

"Mi spiace, non posso."

Alzo lo sguardo e noto che ha gl'occhi lucidi.

Devo fargli proprio tanta pena.

"Oh, scusami." esclamo " Scusami se ti ho trattenuto. Hai esaudito il tuo desiderio, ora puoi anche andare."

Così dicendo, mi stacco da lui e mi appoggio alla staccionata.

"Sara..."

"Dai, su. C'è la tua fidanzata che aspetta."

Non si muove.

Continua a fissarmi con uno sguardo rammaricato.

"Puoi andartene, per favore?" gli dico, in tono sostenuto.

I suoi occhi si rabbuiano e, dopo essersi voltato a guardarmi, se ne va.

Io crollo per terra, portandomi le ginocchia al petto.

Allimprovviso, sento una mano sulla mia schiena.

Non mi volto nemmeno, so perfettamente che è Mac.

"Siete proprio strani, voi due."

"Smetterò mai di pensare a lui?" gli domando, infilando la testa tra le ginocchia.

"Non credo." mi risponde.

Alzo lo sguardo e me lo ritrovo davanti.

"Dai vieni" dice, porgendomi la mano " alcuni sono andati a prendere qualche cosa da mangiare."

"Io ho le mie patatine." dico, sorridendo.

So già la sua risposta.

"E le dovrai finire tutte, con qualche aiuto da parte mia."

Ricambia il sorriso.

"Stasera tu stai con me, okay? Immagino che tu sappia chi ci è venuto a trovare."

"Tranquillo, non avrei nessun altro con cui stare, se non Nathan."

Ci dirigiamo verso la riva del lago, ma sento qualcuno dietro di me.

Mac si volta e il suo sguardo diventa indecifrabile.

"Stai lontano da lei." ringhia Mac.

"Voglio solo parlarle." ringhia, per tutta risposta, Michael.

"Se vuoi posso ricordarti com'è andata l'ultima volta."

"Vattene, biondino, qua non c'entri nulla."

Mi pianto in mezzo a loro due.

Sono sul punto di menarsi.

"Se volete pestarvi, dovrete prima prendere anche me."

"Tanto per lui è come bere un bicchier d'acqua."

Guardo Mac e lo fulmino.

Mi volto verso Michael.

"Posso parlarti?"

Vedo Tinus passare mano nella mano con Nicole, dietro le spalle di Michael.

Non noto nemmeno se ci ha visti, ma annuisco.

"Sara, ti prego non farlo per..."

"Vado con Michael." rispondo, fredda.

Non lo faccio per nessuno.

Voglio solo sentire cosa ha da dirmi.

Vero?

Non ci credo nemmeno io.

"Possiamo andare in un posto meno affollato?" propone Michael.

"So io dove andare, ma è qui. Non sono così stupida."

Michael alza le mani e annuisce.

"Mac" gli dico, girandomi. "Non mi farà niente. Sarò dov'ero prima con Tinus." gli bisbiglio.

"Vi seguo tra qualche minuto."

Gli sorrido, agitata.

Tinus, intanto, sta arrivando.

Quando capisce cosa voglio fare, lascia la mano di Nicole ed inizia a correre.

"Sara!" grida.

"Andiamo." dico, rivolta a Michael.

Così dicendo, ci dirigiamo verso il parco.

Mi volto.

Tinus è bloccato dalle braccia di Mac.

"Ti prego." bisbiglia.

Lo guardo con aria mortificata.

Inaspettatamente, Michael mi afferra con forza il braccio.

Sento gli scatti dei due fratelli Gunnarsen sulla ghiaia.

Mi irrigidisco.

"Quanto sei stupida." mi bisbiglia Michael, appena siamo abbastanza lontani.

I miei occhi diventano di ghiaccio.

Vorrei urlare ma dalla mia bocca non escono parole.

Ho bisogno di Tinus, adesso.


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