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"Pensi ancora che potrei farti del male?" mi sussurra all'orecchio.

Svoltiamo l'angolo e molla la presa dal mio avambraccio.

"Che cosa intendi?" domando, perplessa.

"Appena mi sono avvicinato, ti sei irrigidita. Stai tranquilla. Non ho la minima intenzione di alzare un dito contro di te ancora."

Sento i muscoli del mio corpo rilassarsi.

"Cerco davvero di crederti stavolta, Mich."

I suoi occhi si illuminano nel sentire il modo in cui l'ho chiamato.

"Dai, vieni." mi dice, sedendosi sulla panchina dietro di se ed indicando il posto di fianco a lui.

Sono un po' titubante, ma cerco di non farglielo notare.

Vorrei davvero provare a ritornare sua amica.

Alzo il mento, facendogli cenno di iniziare a parlare.

"Ascoltami, non ci sono parole per giustificare come mi sono comportato, ma voglio davvero sistemare la cose tra noi. Perfavore!"

Sembra così sincero!

Gli faccio il mio sorriso più spontaneo.

"E va bene, forse ti perdono." rispondo, calcando il suono della voce sul 'forse'.

"Ma sai che dovrai combattere con Mac e Tinus, vero?"

Appena sente il nome di Martinus, i suoi muscoli si irrigidiscono.

"Quei due fratellini? Non mi fanno paura."

Alzo istintivamente gl'occhi al cielo.

Non è cambiato per niente.

"Che c'è?" chiede, notando la mia espressione. "Posso averti fatto tutto il male del mondo, ma sai come sono fatto."

Mi scappa una risata.

"Comunque quei due fratellini hanno un nome."

All'improvviso, quattro occhi marroni si illuminano dai cespugli dietro Michael.

Sobbalzo, ma Michael non se ne accorge.

"Allora" riprende "è vero che provi qualcosa per Martinus?"

Un brivido mi percorre la schiena e le gambe, mentre un bel nodo si formava nel mio stomaco.

Tinus ha questo effetto su di me.

Deglutisco, non sapendo cosa rispondere.

Faccio un respiro profondo.

"E' il mio migliore amico."

"Ah" un sorriso maligno si posizione sul suo volto " Friendzonato, eh?"

"E' fidanzato." rispondo prontamente.

"E a te sta bene?" mi domanda, sempre più incuriosito.

I miei muscoli si irrigidiscono.

No che non mi sta bene.

"Sì, basta che lui sia felice." rispondo, scocciata.

"Sicura?"

Abbasso la testa, appoggiandola alle mani.

Annuisco bruscamente, cercando di convincere più me stessa che il ragazzo di fianco a me.

"Perchè me lo domandi?" gli chiedo, provocandolo.

"Cerco di essere tuo amico." risponde, fissandomi negl'occhi.

"Giuro! Non sono più interessato a te, ho già trovato una ragazza molto carina."

"Sono felice per te." esclamo.

Sono contenta che sia cambiato e, da quanto vedo, non sono l'unica.

Distinguo perfettamente i sorrisi dei Gunnarsen dietro i cespugli.

"Sei sicura di stare bene per Martinus?"

Sbuffo leggermente, incupendomi.

"Possiamo parlare di altro? Davvero."

In quell'istante, si avvicina al mio orecchio, sussurrando:

"Pensano davvero che non li abbia visti?"

Soffoco una risata.

"Che ne dici se ci andiamo a prendere un gelato?" propone.

"Andiamo a fare una passeggiata la al lago, non ho molta fame."

Annuisce, alzandosi.

Facciamo per andare, ma Tinus mi afferra il polso.

"Sara, ci sei?" chiede Mich, voltandosi.

Prima che possa rendermene conto, Tinus e Mac sono di fronte a me.

Michael alza gl'occhi al cielo.

"Questi due cercano guai però, eh?"

Mi chiede, spostandosi per trovare il mio sguardo.

Tinus si sposta con lui, impedendomi di vederlo.

"Ragazzi, cosa state facendo?" domando.

Non ho davvero la minima idea del perchè si siano messi di fronte a me.

"Sei così ingenua." bisbiglia Tinus, con ancora la sua mano stretta al mio polso.

Mi stacco bruscamente dalla sua presa.

"Già, sono un'ingenua." dico, andando verso Michael ma continuando a mantenere il contatto visivo con Tinus.

"Sono così ingenua che addirittura pensavo che stamattina tu mi amassi."

Una risata esce dalla mia bocca senza che io lo voglia.

"Già, sono un'ingenua."

Faccio un cenno a Michael e, mentre camminiamo, lo imploro di allungare il passo.

Ho paura per ciò che potrebbe accadere.

Siamo quasi arrivati alla spiaggia, quando Tinus mi afferra le spalle e mi fa girare verso di lui.

Siamo vicini.

Troppo vicini.

Mi fissa intensamente e io sono come bloccata.

Stringe ancora di più la presa sulle mie spalle.

Come se volessi muovermi.

Mi mordo il labbro inferiore e noto che ha spostato il suo sguardo alle mie labbra.

Deglutisce e si schiarisce la voce.

"Scegli."

Torna a guardare i miei occhi.

"O lui" fa un cenno verso Michael, che per me è come sparito. " o me."

Afferro velocemente la sua maglietta, sul punto di crollare.


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