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(LEGGETE ALLA FINE, E' IMPORTANTE.)

Piove ed io sono felice.

Sono quasi due mesi che sto con Martinus e sono i due mesi più belli e movimentati della mia vita.

In questi due mesi mi ha protetta,aiutata, sopportata e supportata.

E' stato l'unico punto fisso che ho avuto.

Non so come, mi ritrovo a sorridere.

Un tuono mi riporta alla normalità e mi concentro sul ricopiare gli appunti di storia.

La mano mi duole e le dita sono diventate di ghiaccio.

Decido di prendermi una pausa, dato che sono le sette di sera.

Afferro il cellulare per vedere se ci sono messaggi ma nulla.

Mi avvicino alla finestra ma dalla camera di Marcus vedo solo qualche luce blu, perciò capisco che è preso da qualche videogioco.

Non so cosa fare, senza Martinus con me sono un po' più triste e spaesata.

Cammino a vuoto nella stanza, quando l'occhio mi cade sul mio garage.

La chitarra.

Prendo gli stivali ed una felpa per coprirmi dalla pioggia.

Corro verso la porta e, in un battere di ciglia, sono sotto milioni di gocce d'acqua che mi bagnano quasi immediatamente i capelli.

Vado verso il garage ma la luce è accesa.

Dalle porte semi aperte escono dei rumori strani, come se qualcuno stesse rovistando nel nostro garage.

"Ana, cosa ci fai qui?" esclamo, quasi sul punto di prenderla a schiaffi.

Lei sobbalza e si gira verso di me, pallida.

"Ehm, ciao Sari!" balbetta, un sorriso tirato sul viso.

"Non chiamarmi così, non ho cinque anni."

Non risponde, si limita a sgranare gl'occhi.

"Cosa ci fai qui?"

"Oh, ehm..."

"Non balbettare, sei una donna, che ci facevi nel mio garage Ana?"

Non risponde.

Sto perdendo la pazienza.

"Ana!" esclamo.

Sento che dietro di me c'è qualche movimento e capisco che per una volta non è Martinus, anche se non c'è molta differenza.

"Tuo padre mi ha mandata a prendere delle cose."

Il sangue mi si gela.

Mio padre è andato da Ana?

Allora non era solo per dar fastidio a mia madre.

Tra loro c'è qualcosa.

Inizio a tremare ma solo Mac lo nota.

"M-mio padre è venuto da te?"

Lei sospira profondamente.

Probabilmente si aspettava questa domanda.

"Sì..."

"Tu e lui ora state insieme?"

I suoi occhi si illuminano.

"Beh...penso proprio di sì." risponde sorridendo.

Realizza solo due secondi dopo con chi sta parlando.

"Ma ancora non ne abbiamo parlato, insomma, questo lo dico solo io, non so come la pensi tuo padre."

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