Capitolo 2

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"Quindi mi sta dicendo che ci sarà costantemente uno dei vostri agenti con me?" Domandò Camila indignata

"Sì, come minimo uno" affermò Lauren "Ovunque lei vada, tranne nei sui alloggi privati naturalmente"

Notò che l'idea non sembrava allietare la cubana che fece una smorfia di disgusto non appena venne al corrente di quella informazione.

Era trascorsa più di un'ora da quando Lauren si era ritrovata nello Studio Ovale con Camila Cabello e Dinah Jane per spiegare loro come si sarebbero svolte le cose sotto la sua guida e fino a quel momento era riuscita a dare prova della sua professionalità in ogni occasione, soprattutto con la presenza della presidentessa a pochi metri da lei che aveva il dono di renderla nervosa. Era il Presidente del paese, il leader del Mondo Libero e la donna più potente del mondo e naturalmente, oltre a tutto questo, era sexy da morire.

"Sanno essere discreti" la rassicurò la maggiore cercando di intuire i suoi pensieri "e farò in modo che la sua privacy sia rispettata al massimo" aggiunse

"Quindi il mio traffico di droga e la mia rete clandestina di prostitute non rischia niente con lei?" chiese Camila

Lauren la guardò accigliata, chiedendosi se fosse seria

"Sto scherzando" si affrettò ad aggiungere

Lauren, di fronte alla battuta, abbozzò un sorriso che fu rapidamente costretta a perdere, tuttavia questo non era passato inosservato a Camila che si congratulò con se stessa interiormente, quella magnifica creatura aveva trovato la sua battuta divertente e il suo sorriso era una vittoria già di per sé.

Il telefono di Dinah squillò, risparmiando così a Lauren di dover dire qualcosa, la bionda si scusò con le due donne e abbandonò la stanza per rispondere, lasciandole sole. ­

"Per questo pomeriggio" riprese Lauren facendo attenzione a non guardare direttamente negli occhi l'altra donna "ci saranno tre agenti ad accompagnarla"

"Ci sarà pure lei?" Chiese Camila

"Sì, sarò l'agente con cui avrà più a che fare e che sistematicamente la accompagnerà durante tutte le sue uscite" ­

"Non mi lamento"

Lauren alzò lo sguardo dai suoi appunti per guardare la cubana che la stava fissando. ­

"Beh, avrebbe dovuto vedere il suo predecessore" continuò Camila "la simpatia non era una delle qualità di Bradley Simpson"

"Brad è stato il mio predecessore?" esclamò Lauren

Camila mosse la testa su e giù facendo una smorfia di disgusto, la maggiore la fissò, pensando che non aveva mai visto un'espressione così adorabile in tutta la sua vita. ­

"Ho partecipato ad alcune missioni con lui" dichiarò "perciò capisco perfettamente cosa significa trascorrere del tempo con Bradley" ­

"Diciamo soprattutto che lei è anche molto più gradevole da guardare"

Camila si lasciò scappare queste parole prima di rendersi conto di ciò che aveva detto. Si morse il labbro, e ciò non fece altro che accentuare la frustrazione di Lauren che continuava a fissarla, anche in quel caso, lo sguardo che si scambiarono durò più a lungo del normale fino a quando la maggiore decise di distoglierlo, si schiarì la gola e si alzò cercando di ritrovare un po' di compostezza

"Dobbiamo prepararci per andare all'ospedale CPA" disse mettendosi una mano tra i capelli sentendosi a disagio. ­

"Va bene" rispose Camila seguendola con gli occhi

Lauren si voltò e si diresse verso la porta sempre sotto lo sguardo della Presidentessa che sospirò.

Che stava accadendo? Camila era riuscita a mantenere la calma durante le riunioni, le interviste e i dibattiti in tv, ma era sufficiente che una bella donna fosse nei paraggi per farle uscire quelle battute idiote e fare commenti oltre misura.

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