capitolo 21

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Il Gala di compleanno del primo Presidente donna degli Stati Uniti d'America non era un evento solo nazionale, ma anche mondiale, le telecamere di tutto il mondo erano puntate sulla Casa Bianca mentre alcuni dei più potenti leader del paese o addirittura del pianeta, accorrevano per la serata, Camila Cabello aveva segnato la storia dell'America e sembrava che il mondo fosse pronto per celebrare il giorno della sua nascita, il mondo intero, ad eccezione di una sola persona, la stessa Camila, lei odiava il suo compleanno e quella sera più del solito. Osservava il suo riflesso allo specchio, si sfiorò con le dita i suoi boccoli che cadevano a cascata sulle sue spalle, poi scostò la mano e sospirò leggermente, Teddy le aveva consigliato di legare i capelli con uno chignon, per cambiare un po’, ma Camila sapeva che Lauren la preferiva naturale e anche se ufficialmente Nick Hemsworth, il senatore di Washington, sarebbe stato il suo cavaliere durante la serata, lei non voleva essere bella che per Lauren, dopo che Dinah e Teddy le avevano argomentato i motivi per i quali era essenziale, per la sua immagine e la continuità della sua carriera, che si presentasse al gala accompagnata da un uomo, quella notte Camila ebbe una lunga discussione con Lauren che la portò, così, a prendere una decisione, perchè per lei, anche se non se lo erano mai chiaramente detto, anche se non avevano mai chiaramente definito il loro rapporto, il pensiero di Lauren era il più importante ma quest'ultima si era mostrata comprensiva e rassicurante, le aveva detto di stare tranquilla, che non sarebbe cambiato nulla fra di loro, infine Camila accettò e così si ritrovò in quel preciso istante, in piedi nel suo camerino, a contemplare il lavoro svolto dal suo solito team di stilisti, continuò a guardarsi per assicurarsi che il suo abito fosse in ordine, quando un rumore alla porta attirò la sua attenzione, la vide aprirsi e, attraverso lo specchio, rivelare il riflesso di una Lauren sorridente.
 
"Ehi" la salutò quest’ultima, avanzando nella stanza.
 
"Ehi" rispose l'altra incurvando in su le labbra.
 
Lauren si chiuse la porta alle spalle prima di raggiungere la cubana, stava per dire qualcosa quando le parole le si bloccarono in gola, appena i suoi occhi si posarono sull’altra donna.
 
"Sei...sei splendida" disse tutto d'un fiato.
 
Che poi il termine “splendida” le sembrava riduttivo per definire ciò che le sue pupille potevano vedere, sentiva che le era impossibile toglierle gli occhi di dosso mentre lo sguardo percorreva il corpo della bionda dal basso all’alto, disegnando le curve in quel meraviglioso abito nero, la salivazione le si azzerò man mano che raggiunse, risalendo, gli occhi di Camila, la quale cominciò ad arrossire.
 
"Grazie" rispose dolcemente.
 
Il modo in cui Lauren la guardava aveva sempre il dono di agitarla e quella volta non fu da meno, Camila osservò, a sua volta, la tenuta ufficiale della maggiore, che per l’occasione era composta da una giacca bianca, una camicia e un pantalone nero, e non poté fare a meno di sentire una leggera stretta al cuore, era stupenda come sempre e lei aveva un vero e proprio debole per le sue divise ma in quel momento, ricordò che loro non sarebbero state l’una al fianco dell’altra a quel gala, i suoi occhi si soffermarono sulle mani della bruna, strette a tenere una bellissima rosa rossa, Lauren notò lo sguardo di Camila e lo seguì prima di abbozzare un tenero sorriso, porgendole timidamente il fiore.
 
"È per te, buon compleanno"
 
Camila la prese delicatamente e la portò al naso per sentirne il profumo, prima di sorridere a sua volta.
 
"È bellissima, grazie"
 
Con naturalezza, fece un passo in avanti e si sollevò sulle punte dei piedi per baciarla dolcemente, prima di ritrarsi e, senza staccare i loro sguardi, far scivolare le mani attorno alla sua vita per stringersi a lei.
 
"Sei pronta?" Chiese la maggiore.
 
"Non voglio andare" rispose con una leggera smorfia.
 
Lauren rafforzò la stretta, poggiando la fronte contro quella della cubana, regalandole un sorriso divertito.
 
"È la tua serata" sottolineò ridendo "dovresti essere eccitata all’idea di questo gran ballo dedicato a te a cui parteciperanno le personalità più importanti del mondo"
 
"Sì, ma tu non ci sarai" ribattè abbassando lo sguardo, dispiaciuta.
 
Lauren aprì la bocca per rispondere, ma finì per tirare un sospiro, si chinò leggermente e invitò Camila ad alzare la testa, finchè i loro nasi non si sfiorarono, quando le labbra della cubana furono accessibili, vi posò dolcemente le sue, baciandola languidamente.
 
"Ci sarò"
 
"Per lavorare" replicò con una punta di amarezza.
 
Amarezza che Lauren capiva perfettamente, perché anche lei avrebbe voluto trascorrere, ogni momento di quella serata, al suo fianco ma non poteva, perché aveva un ruolo da svolgere, proprio come la donna tra le sue braccia, doveva quindi accettare l'idea di vederla sotto braccio ad un'altra persona, anche se sapeva che era solo per salvaguardare le apparenze, doveva sopportare ed essere positiva il più possibilebe doveva farlo per lei e per Camila, perchè non aveva senso fantasticare su come sarebbe potuta essere, ipoteticamente, in circostanze completamente diverse, la festa di compleanno della persona che contava di più per lei, soprattutto perchè Lauren desiderava davvero che Camila godesse di serate come quella che le attendeva.

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