Capitolo 31

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Lauren rilesse quella lettera svariate volte rendendosi conto che quella minaccia che tanto temeva stava diventando sempre più reale, quei pazzi si stavano davvero preparando ad attaccare il presidente, avevano davvero intenzione di ferire la persona più importante, non solo per la nazione, ma soprattutto per lei, alzò lentamente la testa per incontrare lo sguardo di Camila che non aveva smesso di guardarla per un solo secondo.

"Quando è arrivata?" Chiese la maggiore

"Circa un'ora fa" rispose la minore

"Una cosa che avresti dovuto sapere se tu fossi stata qui svolgere a correttamente il tuo lavoro" disse Johanne dietro di lei

Lauren strinse i pugni e si voltò lentamente per fronteggiare l'altra donna guardandola con uno sguardo di sfida.

"Johanne" sospirò Camila

"Non mettere mai in discussione il mio lavoro" le disse la maggiore

L'atmosfera nella stanza cambiò completamente, la rabbia di Lauren sembrava spaventare tutti tranne la persona a cui era rivolta.

"Non mi sarei mai permessa di dire qualcosa se tu 'il tuo lavoro' lo avessi svolto correttamente"

"Io sinceramente ti consiglio di smetterla" replicò il capo della sicurezza

"Sennò?" Ribatté Johanne facendo un passo verso la maggiore "ora capisco, vedendoti, perchè qui la sicurezza non va"

Questo fu sufficiente a far perdere la pazienza a Lauren,  Camila notò come la sua ragazza, con un pugno chiuso, colmò la breve distanza che la separava da Johanne ma riuscì ad infilarsi in tempo tra i corpi delle due donne e mettere le mani sul braccio di Lauren chiedendole implicitamente di calmarsi, Johanne, vedendo la scena, sbuffò e questo non fece altro che approfondire l'ira della maggiore.

"Tutti fuori ora" esclamò Camila senza smettere di guardare la sua fidanzata "Lauren" continuò sperando di attirare la sua attenzione.

Ma quest'ultima continuò a tenere gli occhi fissi sulla porta da dove era appena uscita la donna che le aveva fatto perdere la calma

"Lolo..guardami"

La maggiore chiuse gli occhi per un paio di secondi prima di riaprirli ed immergerli in quelli della cubana, rimasero così pochi secondi mentre Lauren a poco a poco recuperava la calma.

"Che ci fa lei qui?" Chiese il capo della sicurezza

Il suo tono fu brusco e Camila capì facilmente che era la gelosia a parlare

"Dinah l'aveva chiamata quando abbiamo ricevuto la prima lettera, lei era a Washington e ha detto che ci avrebbe potuto aiutare visto che si è specializzata in questo tipo di casi a San Francisco ed io sono d'accordo con lei"

Un'espressione arrabbiata si formò sul volto di Lauren che fece un passo indietro per liberarsi dalla stretta di Camila prima di girarsi dandole le spalle, non era gelosa e aveva piena fiducia nella cubana ma odiava l'idea di avere quella donna intorno, soprattutto dopo che aveva denigrato il suo lavoro.

"Con lei che si occupa di questo caso" continuò Camila quando notò la sua reazione "noi non avremo bisogno di chiamare il procuratore e sai quanto questo sia importante"

"Sì, lo so. So bene che non coinvolgere il pubblico ministero sia la cosa migliore, solo che.." Si fermò e fece un respiro profondo prima di continuare "non mi piace che lei abbia a che fare con te"

Nonostante il clima di tensione che si era venuto a creare Camila non poté fare a meno di sorridere.

"E io che pensavo che quella gelosa della coppia fossi io" disse la minore ridendo

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