Camila continuò a fissarla con uno sguardo confuso, che non fece altro che ingrandire il sorriso di Lauren che nel frattempo si era appoggiata con nonchalance alla porta.
"Le sto solo chiedendo di fidarsi di me"
La cubana la fissò ancora per alcuni secondi, pensando. Non sapeva come spiegarlo ma qualcosa in Lauren la spinse a concederle fiducia, cosa molto rara per lei, soprattutto da quando era diventata presidente, ma in quel momento si rese conto di una cosa, la donna di fronte a lei l’aveva in pugno e questo era solo l’inizio."D’accordo" disse alla fine.
"Ok, grande" Rispose Lauren "Ho pensato che non avesse che tenute ufficiali qui con lei quindi mi sono permessa di comprare degli abiti molto più casual che le permetteranno di passare più inosservata"
Si chinò per afferrare le diverse buste che aveva posato ai suoi piedi e le diede a Camila che continuava a guardarla incuriosita.
"La aspetto fuori" disse prima di allontanarsi verso i divani in salotto.
La minore le lanciò un ultimo sguardo prima di chiudere la porta della sua stanza, sorridendo.Uscì qualche minuto dopo, vestita con un jeans, un semplice top nero e stivali che le arrivavano ai polpacci.
Lauren alzò gli occhi quando la sentì entrare nella stanza e deglutì, non potè evitare di pensare ancora una volta a quanto quella donna fosse bellissima.
"Credo sia passato un secolo dall'ultima volta che ho messo i jeans" ammise Camila guardando verso i suoi pantaloni.
"È un peccato, perchè è incantevole" commentò Lauren adocchiando le gambe.
Le ci volle qualche secondo per rendersi conto di ciò che aveva appena detto e all'improvviso distolse lo sguardo."Pronta a partire all'avventura?" Chiese, in piedi, cercando di ignorare il calore che aveva la meglio sulle sue guance.
"Lo so che è una follia, ma sì" rispose con voce entusiasta.
Lauren le rivolse un ultimo sorriso porgendole la sua giacca prima di dirigersi in sua compagnia, verso la doppia porta che conduceva fuori alla suite presidenziale. Quando l’aprì, gettò uno sguardo fuori e fece un cenno con la testa verso Paul che alzò il pollice in alto per indicare che la via era libera,istintivamente, mise una mano sulla parte bassa della schiena di Camila e la guidò verso l'ascensore, quest'ultima soffocò un gemito percependo quel contatto e cercò di mantenere un minimo di compostezza, anche se sentiva uno strano calore divorarla sotto il tocco di Lauren, ci vollero poco più di cinque minuti per lasciare l'hotel senza farsi notare quando arrivarono all’esterno, senza grandi difficoltà, con l'aiuto dei compagni di squadra dell'agente, Camila fu sorpresa nel vedere che lei aveva piazzato diverse persone sul posto, sembrava che avesse pensato ad ogni dettaglio, anche alla macchina nera con vetri oscurati che le aspettava fuori, Lauren aprì la portiera posteriore e la invitò a infilarcisi dentro.
"Signora Presidentessa" la salutò Sam, seduto al posto del conducente
Camila lo guardò confusa prima di voltarsi verso Lauren che le si era seduta accanto
"Sto assistendo al mio rapimento?"
Lauren rise prima di scambiarsi un segno di intesa con Sam che la guardava dallo specchietto retrovisore, gesto che portò il ragazzo ad accendere l'auto e cominciare a muoversi, poi si voltò di nuovo verso Camila.
"Stia tranquilla, faremo solo un giro per la città e torneremo prima che qualcuno si renda conto che è sparita, quindi potrà fare tutto ciò che una donna comune può fare a Roma, ed io la sorveglierò assicurandomi che sia al sicuro"
Nuovamente le sopracciglia di Camila si avvicinarono, mostrando la sua confusione, ciò spinse Lauren a continuare
"Voglio solo offrirle una serata in cui potrà scrollarsi di dosso lo stress quotidiano senza utilizzare sciocchezze come le sigarette, una serata in cui potrà uscire fuori dal ruolo soffocante di leader del mondo libero"
Fece una pausa per immergersi negli occhi scuri della cubana
"Una serata dove sarà solo Mila" aggiunse riprendendo le parole che la minore aveva utilizzato in precedenza.
Camila rimase in silenzio per lunghi secondi, commossa dalle attenzioni del suo agente.
"Questo significa che anche lei potrà essere solo Lolo?"
Un enorme sorriso apparve sul volto di Lauren che inclinò la testa da un lato in segno affermativo.
"La sua serata, le sue regole" disse con semplicità un istante dopo.
Le labbra di Camila si contrassero in un sorriso simile al suo.
"Il concetto mi piace"
Si sistemò sul sedile prima di voltarsi di lato e tirare la cintura di sicurezza, poi si rivolse a Lauren
"Prima regola della serata" disse alzando il dito indice "dimenticati le formalità, non mento quando dico che ormai ti considero un’amica"
La maggiore la fissò in silenzio per qualche secondo, ponderando sulle sue parole, sapeva che era pericoloso, avrebbero superato il limite nel loro rapporto professionale, quel limite che le vedeva flirtare dopo la loro prima interazione, lei, che aveva voluto mettere dei paletti sin da subito, aveva fallito miseramente e sapeva che organizzando questa serata, si sarebbe impantanata ancora di più nella sua totale mancanza di indifferenza verso il suo capo, ma, stranamente, non le importava, l'unica cosa che contava in quel momento era continuare a far sorridere Camila e vedere quello scintillio malizioso brillare nei suoi bellissimi occhi, voleva far sparire la tristezza e la rabbia che aveva visto fino a poco prima e se per questo doveva correre qualche rischio e infrangere alcune regole, era pronta a farlo, infine alzò gli occhi per incontrare quelli della mora e annuì lentamente, sì, poteva definitivamente essere solo Lolo quella sera.
STAI LEGGENDO
The Free World
FanfictionCamila Cabello segna la storia degli Stati Uniti d'America diventando il primo Presidente donna del paese. Con il peso del mondo libero sulle spalle, dovrà adattarsi alla sua nuova vita alla Casa Bianca, dove conoscerà il suo staff e in particolare...