Capitolo 12

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Lauren diede una banconota al commesso dello Starbucks prima di afferrare il bicchiere che le porse, lei gli rivolse un sorriso per ringraziarlo, poi si allontanò verso le grandi porte che portavano all’Ala Ovest della Casa Bianca, con fare oramai meccanico, prese l'ascensore e attraversò i diversi corridoi che l’avrebbero condotta nella zona presidenziale dove avrebbe trovato lo Studio Ovale e quindi Camila, alcuni giorni erano passati dal caso Colin Mayers e dalla loro famosa discussione, e stranamente la loro amicizia sembrava stesse davvero funzionando, certo, era difficile contenere quei pensieri platonici sulla minore, semplicemente perchè vederla tutti i giorni, lei, il suo incantevole sorriso, il suo corpo da dea e quello sguardo ammaliante, non smettevano di ricordarle il loro bacio, era quasi impossibile non pensarci continuamente quando Camila le camminava davanti o quando si sporgeva un po’ troppo sulla sua scrivania e i suoi occhi si trovavano immersi nella sua scollatura, lei stessa aveva notato, più volte, lo sguardo della cubana soffermarsi su alcune parti del suo corpo, ma nessuna delle due diceva nulla, si limitavano solamente a distogliere lo sguardo l’una dall’altra non appena venivano sorprese e si comportavano come se nulla fosse successo, sì, era difficile mantenere una relazione puramente platonica con una persona così attraente come Camila Cabello, ma Lauren aveva presto capito che era molto meglio del non avere nessun tipo di relazione, arrivò davanti all’ufficio presidenziale, salutò Demi che era immersa in una conversazione telefonica, poi entrò nella stanza senza preoccuparsi di bussare.
 
"Ehi" Disse, avanzando verso la scrivania dietro la quale Camila era seduta, totalmente assorbita da una pila di documenti.
 
Quest'ultima sollevò la testa e le indirizzò un grande sorriso.
 
"Ehi"
 
"Sorpresa" Disse ponendole di fronte il bicchiere con il caffè.
 
Camila lo afferrò mentre Lauren si sedette sulla sedia di fronte, poi bevve un sorso, la mora ridacchiò quando la sentì emettere un risolino di piacere.
 
"Ti adoro" esclamò chiudendo gli occhi per assaporare il gusto del liquido amaro in gola.
 
Lauren ignorò il sussulto allo stomaco nell’ascoltare quelle parole, e continuò a fissarla.
 
"Quante ore hai dormito?" le domandò dolcemente indicando i cerchi scuri sotto gli occhi della cubana.
 
Se qualcun altro le avesse fatto questa domanda, Camila si sarebbe sicuramente infastidita, non le piacevano le paternali, essere trattata come una bambina, soprattutto con il suo ruolo da Presidente, ma non quando si trattava di Lauren, con lei era diverso.
 
"Non so" rispose lei.
 
Di fronte allo sguardo scettico che le inviò la maggiore, sospirò e aggiunse
 
"Quattro ore"
 
"Vuoi ammazzarti di lavoro?" Rispose adirata.
 
"Lolo..."  
 
Lei le rivolse un sorriso rassicurante.
 
"Non è colpa mia se non ho bisogno di riposare tanto quanto la gente fa di solito"
 
"Pensi che io mi beva queste stupidaggini?"
 
Camila si lasciò sfuggire una risata divertita che rapidamente acquietò quando vide Lauren mostrare ancora un'espressione preoccupata.

"Smettila di preoccuparti"
 
"È un po' il mio lavoro" replicò aggrottando leggermente le sopracciglia.
 
Non ebbero tempo di continuare la loro discussione dato che qualcuno bussò alla porta dell'ufficio, Lauren si mise a sedere quando una bionda alta e dalla corporatura fragile entrò nella stanza.
 
"Teddy" esclamò Camila entusiasta
 
Si alzò dalla sua scrivania per andare incontro all'altra donna, non appena la raggiunse, l’accolse fra le sue braccia.
 
"Stai benissimo, come sempre" Disse Teddy rispondendo l'abbraccio.
 
Finirono per separarsi sotto lo sguardo curioso di Lauren, che non aveva accennato un passo, Camila si voltò verso di lei e indicando Teddy.
 
"Lauren ecco Teddy Altman, il mio addetto stampa, colei che mi ha vigliaccamente abbandonata durante queste ultime settimane" la presentò
 
"Ehi! Sai benissimo che se avessi potuto scegliere non ti avrei mai lasciata"
 
"Lo so" la rassicurò.
 
Lei le rivolse un altro sorriso prima di indicare Camila con la mano.
 
"Dunque Teddy, ti presento l’agente Jauregui, il nostro Capo della Sicurezza"
 
Quest'ultima si alzò dalla sua sedia e le tese la mano.
 
"Può chiamarmi Lauren"
 
"Ho sentito parlare molto di lei" la informò Teddy sfoggiando un sorriso d’intesa.
 
"Veramente?" Si stupì.
 
"Oh sì, Camila non ha smesso un attimo di martellarmi la testa"
 
"Teddy" disse la cubana con tono di avvertimento.
 
"Che c’è? Non vorrai dire che non è vero"
 
Teddy le lanciò uno sguardo divertito, prima di riportare la sua attenzione su Lauren e sussurrarle
 
"Ho saputo che bacia come una dea"
 
"TEDDY!" esclamò Camila.
 
Poteva sentire le sue guance accalorarsi e sospettava fortemente che si vedesse.
 
"Veramente?" Ripetè Lauren, questa volta guardando la minore.
 
Evitando accuratamente di spostare gli occhi nella sua direzione, la cubana prese un respiro profondo e fulminò Teddy con lo sguardo, maledicendosi di essersi confidata con lei, il fatto era che la notte in cui aveva baciato Lauren, si era affrettata a chiamare la sua migliore amica, che in quel momento stava dall'altra parte del mondo, per raccontarle ciò che era appena successo, aveva sentito il bisogno di confidarsi e si era quindi lanciata in un sproloquio interminabile sulla dolcezza delle labbra di Lauren e su come l'avevano fatta sentire, in quel momento Camila si ritrovava ad ascoltare la sua migliore amica, traditrice, divulgare quelle informazioni all'ultima persona che avrebbe dovuto saperle, Teddy si limitò a scrollare le spalle, regalandole un grande sorriso.
 
"Non era il termine che avevi utilizzato? Dea?" Fece per domandare.
 
"Ma se mi spiegassi invece a cosa devo il piacere della tua visita?" chiese la minore ignorando deliberatamente la sua domanda.
 
Lauren adorava quella situazione e, anche se non conosceva ancora bene Teddy, già le piaceva, dopotutto, lei le aveva permesso di sapere che, secondo Camila, baciava bene e vedere il volto di quest’ultima contorcersi in una smorfia di disagio, era semplicemente impagabile,
Teddy si lasciò sfuggire un’ultima risata prima di tornare seria.
 
"Come dovresti sapere" disse accomodandosi nella sedia accanto a quella di Lauren "questa è la Settimana Nazionale dello Sport"
 
"Esatto"
 
"Quindi oggi andrai a fare dei servizi fotografici mentre fai jogging! Non è un’idea geniale?" Teddy si entusiasmò conoscendo bene la reazione che avrebbe ottenuto dalla sua migliore amica.
 
Andò proprio come immaginava infatti Camila si lamentò, irritata.
 
"Non oggi, ho un sacco di cose da fare"
 
"Come tutti i presidenti della Terra" obiettò la bionda "ma tu dimostrerai che, nonostante l’agenda super piena, sai prenderti del tempo per occuparti di te"
 
"E questo è completamente sbagliato" osservò Lauren ironicamente

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