capitolo 20

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"Lauren" gemette Camila, roteando gli occhi.
 
Sentì un sorriso disegnarsi su quelle labbra che le succhiavano il collo, il quel preciso punto che aveva il dono di far perdere i sensi ad alla cubana, si trovava nel camerino della sua stanza, schiena contro il muro, con Lauren attaccata al suo corpo, che la teneva ferma, esercitando su di lei quella magia, con le mani fra i capelli di quest'ultima, Camila la indusse a liberarle il collo per posare le sue labbra un po’ più su, sulle sue, e baciarla con passione.
 
"Mi sembra di non vederti da un secolo" ansimò sbottonando con foga la camicia della bella donna contro cui si muoveva.
 
Potè sentire un brivido percorrere il corpo di Lauren quando la sua mano entrò in contatto con la sua pelle, accrescendo il desiderio.
 
"Non ho avuto un momento libero" rispose l'agente sospirando.
 
"Lo so e questo è uno dei tanti motivi che mi fanno pensare che questa festa è una perdita di tempo"
 
Lauren si fermò e si scostò leggermente, in modo da poter incontrare lo sguardo della cubana.

"È la tua festa di compleanno" precisò con un sorriso divertito prima di tornare a baciarla "come puoi dire che è una perdita di tempo?"
 
Camila non rispose subito, perché le parole le si strozzarono in gola quando Lauren aumentò la pressione del ginocchio fra le sue gambe, fece una smorfia quando le labbra di quest’ultima scesero verso il collo raggiungendo la sua clavicola.
 
"Odio festeggiare il mio compleanno" disse mantenendo gli occhi chiusi.
 
Era incredibile ciò che Lauren riusciva a fare con la sua bocca anche con un solo tocco poteva portarla in un attimo al settimo cielo.
 
"E non capisco perchè ci tengono così tanto a fare una festa enorme per questa occasione, dopo tutto, questo non è un evento internazionale"
 
Lauren lentamente risalì verso il suo mento mentre contemporaneamente fece scivolare le sue mani sotto la gonna di Camila accarezzandole le cosce.
 
"Che poi..oh mio Dio..questo ci impedirà di vederci perchè sarai occupata a preparare tutti i protocolli di­ sicurezza e penso che questo è quello che mi infastidisce di più"
 
Lauren staccò ancora una volta le labbra dalla pelle di Camila tirando un sospiro esasperato, prima di portare il suo viso a pochi centimetri da quello che la faceva impazzire.
 
"Camz?"
 
"Mmh?"
 
"Sta zitta" rispose attirandola a se per baciarla con più trasporto.
 
Ma il bacio durò solo una frazione di secondo a causa di un rumore, proveniente dalla stanza, che attirò la loro attenzione e le portò a separarsi bruscamente per ascoltare.
 
"Camila?" La salutò la voce fievole di Teddy.
 
Sentirono dei passi avvicinarsi pericolosamente al luogo in cui si trovavano, senza perder tempo, la cubana afferrò Lauren per il polso e la fece nascondere proprio dietro la porta, che bloccò con un piede, quando Teddy provò ad aprirla, con una mano contro la bocca del suo Capo della Sicurezza, e l’altra tesa ad aprire la porta, lasciò apparire solo la testa.
 
"Ciao Teddy" Esclamò con un tono esageratamente euforico.
 
Poteva sentire il sorriso di Lauren contro la sua mano, ma lo ignorò, limitandosi a guardare la sua migliore amica che la scrutava confusa.
 
"Tutto bene?" Chiese Teddy, avanzando di qualche passo.
 
Camila socchiuse meglio la porta di modo che la bionda non potesse vedere Lauren attraverso la fessura, poi le sorrise.
 
"Perfettamente, mi stavo solo cambiando così da raggiungere dopo te e Dinah per il nostro appuntamento"
 
"Ti aspettiamo fra trenta minuti" la informò Teddy.
 
"Si, scusami" disse tentando di regolarizzare il ritmo della sua voce.
 
Perchè Lauren aveva appena fatto scivolare una delle sue mani lungo il suo ventre nudo e un gemito aveva minacciato di lasciare la sua bocca in qualsiasi momento.
 
"Inoltre" disse l'altra bionda appoggiata con non-chalance contro la porta "hai visto per caso l’Agente Sexy Jauregui? Dinah la cerca da almeno un quarto d’ora ma sembra sparita"
 
"È tornata nel suo ufficio" disse mentre la suddetta Agente continuava ad accarezzare la sua pelle "e ti ho già detto di smetterla di chiamarla così"
 
"Ti ricordo che sei stata tu a darle quel soprannome" precisò Teddy sorridendo "tu stessa hai detto che aveva il più bel se.."
 
"Ma se raggiungessi Dinah mentre io finisco di cambiarmi?" La interruppe, sentì le guance andare a fuoco e sapeva che se si fosse girata verso Lauren, la mora l’avrebbe presa in giro.
 
"Va bene" rispose Teddy con una scrollata di spalle "ma sbrigati, sennò Dinah andrà su tutte le furie, soprattutto dato che dobbiamo regolamentare i dettagli più importanti della serata"
 
Camila alzò gli occhi al cielo ripetendosi che quel gala, la sua festa di compleanno, cominciava davvero ad innervosirla.
 
"Arrivo fra cinque minuti" le promise.
 
Attese per assicurarsi che Teddy fosse uscita dal suo appartamento prima di chiudere la porta e voltarsi verso Lauren.
 
"È successo solo una volta" sospirò sollevata, togliendo la mano dalla bocca della mora.
 
Era come se Camila se lo aspettasse, un enorme e beffardo sorrisetto stampato sul volto della maggiore
 
"Agente Sexy Jauregui?" Chiese Lauren.
 
"Non è come pensi" mormorò distogliendo lo sguardo dalla donna.
 
Quell’atteggiamento divertì ancor di più l'agente che incrociò le braccia al petto e continuò a guardarla maliziosamente.
 
"E com’è allora?"
 
"Una volta, quando dovevo dire Agente Segreto Jauregui, ho avuto un lapsus ed ho detto Agente Sexy Jauregui" spiegò la cubana il cui disagio aumentava sempre di più "e da quel momento, Teddy, marcia su questa cosa, soprattutto dato che sa che ho una cotta per te"
 
"Una cotta?" Ripetè la maggiore sempre più in difficoltà a trattenere la sua risata.
 
Adorava vedere Camila a disagio, la trovava più bella e le era sempre impossibile resisterle vedendola arrossire o mordersi il labbro.
 
"Mi sembra come se fossi tornata al liceo" scherzò.
 
Camila le diede una pacca sulla spalla.
 
"Smettila di prendermi in giro, ti ricordo che lei non sa che ci siamo scambiate molto più di un bacio"
 
"Va bene, va bene" disse alzando le braccia in segno di pace.
 
Quando vide tornare il sorriso di Camila, la cinse per i fianchi e la attirò di più a sé.
 
"Quanto tempo ci serve per scambiarci più di un bacio?" Domandò Lauren divertita sfregandole il naso con il suo.
 
"Tutto dipende da cosa ha in mente di fare, Agente Jauregui" rispose con un tono seducente.
 
Lauren lasciò le mani farsi spazio verso le sue natiche e stringergliele con forza.  
 
"Se vuole glielo mostro, Signora Presidentessa"

***

"Ma dove diavolo eravate finite?" Esclamò Dinah, nel vedere Lauren e Camila entrare nello Studio Ovale "l’avevo mandata a chiamare Camila più di mezz’ora fa" Aggiunse guardando in direzione della maggiore
 
"Ci ho messo un po’ a trovarla" spiegò
 
"E quando mi ha trovata, avevo ancora da sistemare alcuni dettagli di un documento importante" aggiunse Camila "quindi l’Agente Jauregui è stata così gentile da aspettarmi"
 
Fece un sorriso a Dinah sperando di apparire innocente ai suoi occhi, mentre si accomodava al tavolo delle riunioni a cui era già seduta Teddy, seguita da Lauren che, proprio come Camila, si sforzava di sembrare il più disinvolta possibile, evitando accuratamente il suo sguardo, la minore si accomodò e si rivolse ai suoi due amici, dicendo loro che era pronta ad ascoltare, Dinah la guardò per alcuni istanti, infastidita, prima di tornare seria.
 
"Come stavo spiegando alla Altman, la Regina d'Inghilterra ha appena confermato il nostro invito, quindi.."
 
"Aspetta" la interruppe Camila "vuoi dire che anche la Regina sarà presente?"
 
"Mila.." sospirò Teddy, leggermente divertita "sei LA Presidentessa degli Stati Uniti d'America, quindi è ovvio che ci sarà la Regina d’Inghilterra al tuo gala di compleanno"
 
Camila abbozzò un sorriso dopo essersi scambiata uno sguardo d'intesa con Lauren, la quale si sforzò di non scoppiare a ridere, a volte la minore le dava l’impressione di dimenticare il ruolo che aveva, e questo aspetto della sua personalità era davvero bello, confermava l’umiltà della cubana.

"E in termini di sicurezza, è tutto organizzato?" Domandò Dinah, distogliendo il Capo della Sicurezza dai suoi pensieri.
 
"È tutto organizzato con la NSA e l’Ufficio Federale, loro si occuperanno della sorveglianza all’esterno, con degli uomini disposti a due metri di distanza l’uno dall’altro, oltre a degli agenti fissi davanti ad ogni ingresso e naturalmente, il mio team ed io gestiremo la situazione all’interno"
 
"Aspetta" la bloccò Camila, quando Dinah stava per dire qualcosa "sei di turno quella sera?" 
 
Lauren rimase sorpresa nel vedere un velo di delusione negli occhi di Camila, era come se non se lo aspettasse, aprì la bocca per rispondere, ma Dinah l’anticipò.
 
"Certo che è di servizio, è il Capo di Servizi di sicurezza" le disse con un tono fermo, come se la risposta fosse ovvia.
 
Camila non rispose, limitandosi a scambiarsi uno sguardo con Lauren che le sorrise tentando di rassicurarla, sapeva che la sua domanda era stupida, perchè, come aveva precisato Dinah, era il Capo della Sicurezza, se non si occupava lei della sicurezza, che altro poteva fare? Si, Camila lo sapeva, ma questo non le impediva di essere delusa e triste al sol pensiero, era consapevole che non avrebbero potuto trascorrere la serata sotto braccio, ma sperava che avrebbero potuto passare buona parte del tempo insieme, aveva sperato di vedere Lauren in un abito da sera dal quale sarebbe stato letteralmente impossibile distogliere lo sguardo e quando non avrebbe più resistito, l’avrebbe portata in un angolo appartato e l’avrebbe baciata fino a che avessero bisogno di riprendere fiato, era esattamente la serata che aveva immaginato Camila, e tutte le sue speranze si erano frantumate in pochi secondi perchè Lauren sarebbe stata occupata a giocare il ruolo di 'protettrice' mentre lei avrebbe dovuto ricoprire il suo ruolo di Presidente, Camila pensò che la notizia, pur non essendo poi così sorprendente, fosse sicuramente l’aspetto più negativo di quella festa di compleanno, ma non sapeva che c’era di peggio.
 
"Veniamo all’ultimo punto" disse Dinah.
 
Si schiarì la voce, dondolando leggermente sulla sedia, un po’ a disagio, Camila la guardò con curiosità, temendo quello che avrebbe detto.
 
"Ti serve un accompagnatore per la serata, un accompagnatore di sesso maschile"
 
"COSA?" Esclamò Camila.
 
La fissò pochi secondi prima di scoppiare a ridere, pensando che stesse scherzando ma quando notò il suo viso rimanere impassibile, si rese conto che era fin troppo seria.
 
"È fuori questione" Affermò in tono deciso.
 
"Mila" sospirò Teddy "è arrivata l’ora di farti vederti al fianco di un uomo e questo evento sarà l'occasione perfetta"
 
Teddy sapeva che la sua amica era riluttante alla cosa e se voleva essere completamente onesta con se stessa, non piaceva neppure a lei quell’idea ma era l'unica soluzione, lo sapeva lei e lo sapeva anche la cubana
 
"La gente comincia a farsi domande e a meno che tu non sia pronta a fare pubblicamente coming-out, è necessario che ti presenti con un uomo"
 
Camila non l’ascoltava più, la sua attenzione era concentrata su Lauren, la quale ricambiò il suo sguardo per pochi secondi, poi abbassò gli occhi al pavimento delusa, quella serata si prospettava essere molto più che disastrosa.

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