Capitolo 32

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2 ANNI DOPO

Mi ero trasferita definitivamente a casa di Andreas con nostra figlia.

Aveva un carattere simile al padre,allegra ma anche testarda.

Ormai aveva quasi due anni e già camminava e parlava.

Andreas si era laureato e aveva trovato lavoro in uno studio.
Alla fine aveva deciso di fare il medico.

Io invece stavo all'ultimo anno.

Il terzo anno l'avevo finito a New York e poi ero tornata a Seattle.

La mattina andavo al college,il pomeriggio studiavo e la sera stavo a casa a badare a Lucy.

Stavo facendo le pulizie e Andreas non era ancora tornato a casa.

-"M-mamma!"mi chiamò.
-"Lucy dimmi?"
-"Papà qua-ndo tonna?"mi chiese.

Mi faceva sorridere ogni volta che parlava perché ancora doveva imparare bene.

-"Tra poco amore!"
-"Va bene"e tornò sul tappeto davanti al divano a giocare.

Il campanello suonò.

Strano,Andreas entrava sempre con le chiavi.

Guardai dentro lo spioncino ma non vidi nessuno,così aprii.

-"Chi è?"urlai guardando intorno,ma niente.

Richiusi la porta.

Dopo alcuni minuti suonarono di nuovo.

-"Ma chi caspita è?"

Guardai di nuovo nello spioncino ma niente.

Questa volta non aprii perchè avevo un brutto presentimento.

Presi il telefono ma non prendeva campo,così andai verso quello fisso ma stranamente non funzionava.

-"Ma che sta succedendo?"sussurrai.

Le luci si spensero di scatto e la casa venne avvolta dal buio.

-"Mamma ho pa-ura del buio!"urlò Lucy.
-"Tesoro vieni qui!"

Chiusi la porta a chiave ed anche tutte le finestre.

Corsi di sopra e feci lo stesso con le altre.

Un rumore mi fece prendere paura.

Bum bum bum!

-"Ok tesoro chiuditi qui dentro e non muoverti finché non vengo io a prenderti,mi raccomando!"dissi mettendola nell'armadio.
-"Non la-scia-mmi sola"
-"Non preoccuparti,mamma va a vedere chi e poi torna subito,però tu non muoverti"
-"Va bene"
-"Brava bambina mia"e chiusi un po le ante.

Di nuovo quel rumore.

Bum bum bum!

-"Meeeeel!"urlarono.

Mi avvicinai alla porta.

-"Chi è?"chiesi.
-"Come chi è? apri!"

Oddio! era Jack!

Come faceva ad essere qui? era in prigione.

-"Cosa vuoi?"
-"Ciò che è mio"
-"Non c'è niente di tuo qui,vattene!"

-"Apri questa cazzo di porta!"urlò prendendola a pugni.

Presi il divano e lo trascinai davanti la porta.

-"A momenti tornerà Andreas vattene!"
-"Ah bene così lo ucciderò per primo!"

-"Vattene! sto chiamando la polizia"
-"Hahaha la tua casa è isolata,non puoi ne ricevere ne fare chiamate"

All'improvviso ho incontrato teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora