La trovo stesa sul letto, addormentata.
Un odore salato riempie la stanza, assieme a quello più pungente tipico del dolore.
Mi avvicino silenzioso, come solo io posso essere, e vedo.
Ha pianto, le gote ancora umide, il naso arrossato ed un residuo acquoso sulle lunghe ciglia.Provo ad entrare nella sua testa ma mi blocca la solita coltre nera.
Che cosa sarà successo? Questo repentino cambio di umore non giova alla mia causa.
Devo scoprire che cosa le è accaduto e porvi rimedio, alla svelta.
Esco nuovamente, mi piazzo davanti alla porta e busso forte.
Non ricevendo risposta, riprovo ancora e, finalmente, sento il cigolio delle molle.<<Arrivo, solo un attimo>> il tono è turbato.
Sposta la copertura dello spioncino e tira via il catenaccio.
<<Drake, che ci fai qui?>> Tira su col naso.
<<Volevo scusarmi per averti congedata con così poco tatto>> le riservo uno dei miei sorrisi speciali, che non va a segno.
<<Non importa.
Perdonami ma non è un buon momento>> si scusa a sua volta.<<Stai bene?>> Mi preoccupo.
<<Sì, solo un po' di mal di testa. Nulla di importante come vedi>>
È brusca, al limite della scortesia.
Non me lo aspetto da lei, infatti percepisco il turbine di emozioni che si rincorrono dentro di lei.
<<Sei sicura? Puoi parlarmene se vuoi, ti ascolto. Ti prometto di non dare giudizi affrettati. Anzi, non ne darò affatto>> cerco di tentarla.Vedo la lotta interiore, è molto riservata questo l'ho capito.
Combatte per decidere se farmi partecipe della sua sventura o meno.<<Entra>> si scosta e mi fa passare. Mi guardo attorno vedendo più di ciò che si vede ad occhio umano.
Le pareti bianche, su cui fa sfoggio un crocifisso e molte foto della sua famiglia.
Tobias, il padre e la madre.Il primo, sempre nel letto.
Tuttavia è un bel bimbo, molto somigliante alla mamma.
Capelli castani, occhi verdi ed un fisico esile. L'espressione è a metà tra il felice ed il sofferente.
Il padre è un uomo imponente, folti capelli scuri, con qualche spruzzo di grigio alle tempie.
La carnagione abbronzata, il fisico possente come quello di un lottatore. A fare da cornice, un po' di barba appena incolta e due gelidi occhi azzurri.La mamma è minuta ed esile, anche se i vestiti fuori moda non nascondono il petto generoso e la curva dei fianchi.
Sunshine non somiglia a nessuno di loro a ben guardare.
Che abbia preso da un antenato? Magari una nonna od un parente prossimo.
Non appare in nessuna delle foto, credo proprio che sia il tipo da stare dietro la macchina fotografica.Il letto, ordinato e pulito, la scrivania con alcuni libri, in legno scadente.
L'armadio, con le ante chiuse, da cui comunque riesco a vedere i pochi capi che lo occupano.
Una piccola rosa rossa, sul balconcino, inserita in quello che sembra un vasetto di marmellata.
È tutto molto spoglio e privo di calore, se non fosse per il fiore.
Asettico, lo definirei.<<Vuoi sederti?>>
Mi richiama, rendendosi conto che sono rimasto fermo, al centro della stanza.
Mi accomodo sulla sedia alla scrivania, accavallo le gambe ed incrocio le mani, in attesa. Mi volta le spalle prendendo il vasetto con la rosa e avvicinandola al naso.<<Ho avuto un litigio con mio papà>>
Inizia, per fermarsi subito. Non le dico nulla, attendo in silenzio che trovi la voglia di proseguire.<<Mio... Tobias è stato male, chiedeva di me. Papà si è risentito e mi ha chiamata. Vuole che torni, in pianta stabile. Ma io voglio continuare gli studi, mi voglio laureare e nella mia città, o in quelle vicine, non ci sono università come questa, che offrono un programma così valido e ampio, che cosa devo fare Drake?>> Mi si rivolge in una supplica accorata.
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VampireITALIAN WRITERS AWARD. Dracula è qui, tra noi. E cosa accade se, il principe delle tenebre, mette gli occhi sulla figlia di un Reverendo? Cosa lo smuove, cosa si cela dietro quegli occhi verde veleno? Sunshine lo scoprirà fin troppo presto. E voi...