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Di ritorno da questa visita, Sunny è ancora più ombrosa di quando siamo arrivati.
<<Che cosa c'è Sun?>> Le chiedo.
<<Niente, solo il comportamento di Chantal mi ha stupita.
È una donna sempre solare ed accogliente.
Non è da lei comportarsi così, chissà che cosa le è preso>> rimugina.
<<Magari le ricordo qualche vecchio amore del passato>> butto lì.
Col cavolo, cara Sunny. Lei ha percepito la mia natura, sa che cosa sono e ne è terrorizzata. Ma di certo non vengo a dirtelo.
<<Mah, sarà come dici tu>> non ne è convinta, affatto.
<<Non ti crucciare, tesoro. Non mi sono offeso, a volte la gente si comporta in modo strano.>>
<<Okay, se va bene a te>> alza le spalle, ma la ruga sulla fronte non si spiana.
Rientriamo in casa, trovando anche il reverendo.
<<Allora figlioli, dove siete stati di bello?>> Si interessa.
<<A casa della signora Ferris.
Come mi ha suggerito la mamma>> replica, pronta.
<<Ah, che simpatiche vecchiette!
Sono le mie più fedeli parrocchiane>> precisa lui.
<<Davvero carine ed ospitali.
Molto simpatiche è vero>> mento, dato che non le ho tollerate.
Avrei volentieri fatto una strage, senza bere il loro sangue, però.
<<Bene. Perché non vi andate a sistemare, tra poco si cena.
A questo proposito, vorrei scambiare due parole con te, Drake, nel mio studio.>>
Indago subito nella sua mente, trovando cosa vuole dirmi.
Vuol mettermi alla prova, sfida accettata!
<<Certo, faccia strada>> sorrido mellifluo.
Si incammina, mentre sento lo sguardo di Sunny che mi perfora la schiena.
La sua testa è una gigantesca rotella che gira vorticosamente.
Povera ragazza, in che famiglia sei capitata. Mi viene di pensare.
Apre la porta e mi fa cenno di entrare.
<<Siedi, Drake.
Voglio affrontare alcune questioni con te, riguardanti mia figlia>> non temporeggia.
<<Certo. Posso immaginare di cosa si tratti>>
Siede, sulla pesante poltrona difronte alla scrivania in mogano.
<<Ah sì?>> Domanda, brusco.
<<Certo.
Vuole conoscere i miei intenti, nei confronti di Sunshine.>>
<<Non è del tutto esatto.
Da quanto ho potuto vedere sembri un bravo ragazzo.
Educazione superiore, modi garbati e gentili, animo nobile.
Tuttavia, e scusami se ti sembrerò scortese, io non mi fido.
Avevo ben chiaro in mente un futuro per mia figlia. Un bravo ragazzo che la ama, con cui farla sposare e mettere su famiglia.
Un ragazzo obbediente, studioso e perbene. Un grande devoto.
Il tuo arrivo, come ben potrai capire, ha messo tutto in discussione. Io non ti conosco, non ho idea di che cosa ti abbia portato a cercare una ragazza come mia figlia, una brava ragazza.
Dal tuo aspetto sembri il classico tipo che ha un harem, il tipo che non si accontenta di una sola donna nella sua vita. Non voglio che la mia bambina soffra, per cui voglio sapere: quali intenti hai?>> Intreccia le mani davanti a sé ed aspetta.
<<Dunque, non ho cattive intenzioni.
Diversamente da quello che il mio aspetto può dire, non sono uno sciupafemmine, avvezzo a sedurre e abbandonare le ragazze.
Oltretutto i valori di Sun sono ben saldi, dovrebbe darle più fiducia>> termino.
<<Vedi, mio caro ragazzo, Sunshine ha esattamente ciò che hai detto tu.
Ad ogni modo è una ragazza oltremodo ingenua, che proteggo come un buon padre fa con i propri figli.
Immagino che la mancanza del tuo genitore, renda ostico un simile discorso alle tue orecchie.>>
Che maleducato e insolente.
<<Tutt'altro! Il mio adorato zio, mi ha cresciuto nel giusto, con sani valori e principi.
Mi ha impartito forti e fondamentali lezioni su cosa è giusto e cosa non lo è.
Proprio per questo motivo, non intendo beffarmi di una ragazza pura come Sunshine.
Ne sono davvero innamorato>> vedo, nella sua testa, accendersi una lampadina.
<<Se ciò che dici risponde a verità, non avrai alcuna difficoltà, allora, a fissare una data>> ed ecco quello che aspettavo.
<<Assolutamente nessun problema. Anzi, sono venuto fino a qui apposta.
Per chiederle formalmente il privilegio, ed il consenso, di poter fare di lei la mia sposa>> beccati questa, omuncolo.
Preso in contropiede, come mai prima d'ora. È un uomo abituato a far degli altri ciò che vuole, non conosce ancora qualcuno che gli tiene testa.
<<Dunque, permettimi di consultare la mia agenda, ti dispiace?>>
Sorrido, e annuisco.
Sfoglia furiosamente il piccolo quadernetto di pelle e, alla fine, trova ciò che cerca.
<<Tra due mesi, il ventiquattro?>>
Dice la prima data disponibile.
<<Se anche Sunshine è d'accordo, va benissimo.
Non mi piace fare le cose di nascosto, alla mia fidanzata.
Chiamiamola e sentiamo>> senza attendere una replica, mi alzo e apro la porta.
<<Tesoro? Raggiungici nello studio di tuo padre, per piacere>> lascio l'uscio aperto e mi rimetto comodo.
Arriva qualche minuto dopo, abbastanza preoccupata.
<<Eccomi.
Che cosa succede?>> Chiede, tesa.
<<Siediti figlia mia>> la invita, anche con la mano, a prendere posto nella sedia accanto alla mia.
Obbedisce, intreccia le mani e le posa sulle cosce.
<<Io e Drake, abbiamo avuto un'interessante discussione.
Volevo accertarmi che le sue intenzioni fossero oneste>> apre così il discorso.
<<Va bene>> sussurra.
<<Siamo giunti alla conclusione che il tuo fidanzato ti ama.
Motivo per cui, di comune accordo, abbiamo fissato la data del matrimonio>> è tronfio, sperando in qualcosa che non accadrà.
<<Bene.
Quando? Ho montagne di cose da fare e devo agire per tempo>> non si scompone lei, brava ragazza!
Lui accusa, ma incassa bene, senza esitazioni di sorta.
<<Tra due mesi, il ventiquattro>>
Dice, senza nessuna inflessione particolare.
<<Perfetto.
Vedrò di far combaciare i miei esami, con i preparativi.
Come ci organizziamo per Toby?>> Scaltra la mia ragazza.
<<Vedremo che cosa dice il Dottor Mason>> dichiara lapidario.
<<Direi che non c'è altro. Preparatevi per cena, a tra poco>> ci congeda.
Usciamo alla svelta, lei mi rivolge uno sguardo così dispiaciuto che quasi incrina la mia corazza.
<<Va tutto bene Sun.
Prima o poi doveva essere, e come ho già detto, tu mi piaci>> le rivelo.
<<Drake non voglio che tu sia incastrato in un matrimonio senza amore. Troverò una scappatoia, mi inventerò qualcosa>> passa subito all'azione.
<<Sposarmi è così orrendo per te?>>
<<Certo che no!
Sei bellissimo, intelligente e molto affascinante. Qualsiasi donna ucciderebbe per essere al mio posto. Ma non trovo giusto che tu venga incastrato così, solo per farmi continuare a studiare>> dice.
La afferro per un polso e la infilo nella prima stanza che trovo.
Che si rivela essere quella del cucito di sua madre.
<<Ascoltami, potremmo sempre sposarci ma senza consumare.
Un matrimonio d'apparenza>> provo a vedere la reazione.
<<No! È fuori discussione.
Se mi sposo, davanti agli occhi di Dio, lo faccio per amore. Voglio un matrimonio vero, Drake>> come sospettavo.
Penso furiosamente e arrivo alla soluzione. Questo matrimonio, potrebbe giovare alla causa.
<<Allora sposami per amore>> le dico.
Spalanca gli occhioni e mi fissa, come se mi fossero spuntate due teste.
<<Stai scherzando?>> Si sincera.
<<Mai stato più serio.
Stiamo bene insieme e comincio a sentire parecchio per te.
Mi piaci come persona, come donna e mi attrai.
È un po' azzardato come discorso, tuttavia sono certo che sarà un matrimonio felice e duraturo>> spiego.
Metto molta enfasi nelle parole, la devo convincere.
<<Ma Drake, non ci conosciamo neppure>> obietta.
<<Anche questo è vero, ma sono sempre stato dell'opinione che non si conosce mai veramente una persona.
Quanti matrimoni sono finiti dopo ventenni, perché le persone si erano fatte prendere dalla routine, essendosi conosciute con largo anticipo? Io ne ho visti tantissimi, fare questa fine.
Considerala come un'avventura, una specie di caccia al tesoro.
Scoprire qualcosa di noi ogni giorno.
È elettrizzante, divertente e sono sicuro, un balsamo per il nostro matrimonio, non credi?>> Il tono suadente fa breccia, ma non del tutto.
È un osso duro.
<<Devo riflettere bene, Drake.
Scusami, non è per lo sposo, ma non voglio prendere decisioni a cuor leggero, superficialmente.>>
<<Ed è più che giusto.
Voglio solo specificare una cosa: se hai paura che in qualche modo, sposarmi, ti metta il bastone tra le ruote nello studio, o nel diventare medico, non è così. Anzi, ti aiuterò a coronare il tuo sogno e raggiungere l'obiettivo>> si rilassa di poco, sentendo il discorso.
<<Va bene, grazie.
Intanto mi prendo del tempo per riflettere, ti farò sapere quanto prima.
Adesso andiamo a lavarci, se no chi li sente>> sorride, ma non con gli occhi.
Le lascio usare il bagno per prima, così da potermi chiudere in camera e mettere a punto un piano.
Un ronzio, non appena mi stendo sul letto mi distrae.
Un messaggio, di Lou.
- Vieni fuori, ti devo parlare-
Non attendo e, velocissimo, sgattaiolo via.
Arrivo nel cortile sul retro, vedendolo semi nascosto dietro un albero.
<<Allora, che ci fai qui?>> Lo saluto in malo modo.
<<Stai davvero per sposarti?>> Chiede, con il solito luccichio negli occhi.
<<Non ho altra scelta. E può tornare utile alla nostra causa>>
<<Te lo devo concedere, sei davvero una piacevole scoperta.
Non mi sarei mai aspettato che accettassi, che la convincessi a farlo.
Ma bada, stai attento a non far sì che il piano ti si ritorca contro.
Valuta bene, Drake>>
<<Da quando sei così paternalistico?
Che cosa ti cambia, se mi sposo o meno? Sempre a quello scopo dobbiamo arrivare, no?>> Mi irrito.
<<Non sono paternalistico.
Dico solo che sposarla ti potrebbe portare a riscoprire il tuo lato umano. Innamorarti di lei, e tutto il resto.
Rammenta bene che, al momento in cui diverrete un ostacolo, non mi farò scrupoli nel togliervi di mezzo>> so che dice la verità, lo sento nel tono di voce.
<<Non credo che ci sia questo rischio, io non so amare.
Tantomeno potrei farlo con una come lei, che è l'antitesi di tutto ciò che sono io.
È un mezzo, come ho già detto, che serve ad uno scopo, nulla più.
Adesso devo andare, sta uscendo>> mi volto, senza neppure guardarlo e schizzo via, in camera.
E come già in un'altra occasione, non mi rendo conto della spina che mi si è conficcata lì.
Dove una volta c'era il mio cuore.

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