Ora siamo in auto, abbiamo preso diverse cose: un copri divano, una cuccia per Juliette e la vernice grigio tortora, come era prima, la carte per coprire il parquet e lo scotch per le pareti.
Sto guardando fuori dal finestrino, quando mi sento toccare il ginocchio, mi giro di scatto e vedo che è la mano di Dries, non mi dava fastidio, anzi mi piaceva la sensazione che provavo, solo che non me l'aspettavo. Ci guardiamo negli occhi e ci scambiamo dei sorrisi, senza dire nulla.
Arrivati a casa scarichiamo la roba e la portiamo su. Io scarto i pennelli e Dries prepara la vernice, alla fine è venuto lo stesso colore di prima.
<Sai come fare?> Mi chiede.
<Perchè tu lo sai?> Rispondo ridendo.
<Che vorresti dire?> Mi chiede con aria ironica,
<Che non sono capace di mettere un po di vernice su un muro? Mi sottovaluti cosi> Dice sforzandosi di non ridere, anche se non ci riesce.
<Su non perdiamo tempo> Dico. Iniziando a tingere i muro del colore preparato.
Alla fine non è poi così difficile, fino a quando mi sento il pennello sui capelli, mi giro e Dries fa finta di niente, prendo il pennello e lo sgocciolo su di lui sporcandolo tutto.<Cosi ti impari!>
<Oh ma che vuoi?> Non gli rispondo perche sa già la risposta, ci guardiamo e scoppiamo a ridere entrambi.
<Non c'è gusto sennò> Continua il belga, facendomi praticamente la doccia con il poco colore rimasto nel secchiello che aveva lui.
<Vuoi la guerra allora?> Chiedo
<Non mi fai paura>
<Ah, no? Bene!> Dico e gli rovescio addosso il mio secchio. Mi prende e mi butta sul divano facendomi il solletico, cosa a cui io non so resistere assolutamente.
<Eddaiiiiii, smettilaaaaaaaa> Dico mentre mi ammazzo dalle risate. Ad un certo punto squilla il suo telefono e finalmente me ne libero. Mi ricompongo, ma la pace dura poco. Mi alzo per scappare ma inciampo e mi ritrovo tra le sue braccia ed è come se si fermasse il tempo,o meglio che io volessi fermarlo, i miei occhi sui suoi, il mio respiro sul suo, a distanza di qualche centimetro. Non capisco perchè, ma non voglio che questo momento finisca. Ma purtroppo lui mi alza e mi rimette in piedi.
<Tutto bene? Fatta male?> Mi chiede
<Si, grazie> Dico dispiaciuta, ahh ma che cavolo dico? Mi riprendo e torno sulla terra.
<Dai continuiamo, stavolta senza fare danni> Dice. Finiamo il lavoro che alla fine è uscito bene, e andiamo in doccia, separati ovviamente. Non faccio altro che ripensare a quel momento quando eravamo praticamente una cosa sola, mi è accaduto molte volte di cadere e ritrovarmi nelle braccia di qualcuno, ma mai ho provato quelle senzazioni. Provo a far scivolare i miei pensieri sotto l'acqua della docca, ma non ci riesco. Ma che mi prende? Esco dalla doccia, mi asciugo i capelli e mi vesto.
<Sta sera la cena la preparo io> Dico
<No, sai che facciamo? Usciamo a mangiare una pizza>
<Mh, va bene> Usciamo.
Andiamo ad una pizzeria al centro di Pescara, io ordino una pizza margherita e Dries una con le alici.
<Ti faccio una magia> Mi dice ad un certo punto con un sorrisetto.
<Vediamo> Prende il tappo della bottiglia di birra che stava bevendo e fa con le mani delle mosse come farlo scomparire. Si alza dalla sedia e viene verso di me. Mi sposta i capelli diento l'orecchio e mi guarda negli occhi.
SECONDO VOI COSA VORRA FARE DRIES? EH LO SO SONO UN PO' STRONZA AD INTERROMPERE IN QUESTI MOMENTI, COMUNQUE TRANQUILLE CHE AGGIORNO SUBITO!
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"Si ritorna sempre dove si è stati bene."//Dries Mertens♥
FanfictionLa storia è ambientata in Italia, a Pescara. Cecilia, una ragazza di 19 anni, fidanzata da 2 anni, sta vivendo un periodo bruttissimo; ha seri problemi familiari ed è in crisi con il suo ragazzo che la tratta puntualmente malissimo facendola stare m...