CAPITOLO 16

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È la prima volta dopo 5 giorni che mi sveglio senza nessuno a fianco. Di nuovo. Vado a fare colazione e decido di passare a Megalò per comprare qualcosa a Elise.
Entro e giro vari negozi, ma non avendo idee mi fermo su una panchina e mi prendo un gelato. Mi cade l'occhio su un negozio di orologeria, ci entro e opto per un Casio da prendere alla mia amica.

 Mi cade l'occhio su un negozio di orologeria, ci entro e opto per un Casio da prendere alla mia amica

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Guardo il cartellino del prezzo ma la cosa che mi fa venire un colpo è un'altra. Vedo un ragazzo, girare a braccetto con un'altra ragazza, anzi quel ragazzo. Quel ragazzo che mi piace, quel ragazzo che mi ha preparato la colazione per una settimana, quel ragazzo che mi ha fatta stare bene dopo molto tempo. Camminava con una ragazza bionda abbastanza alta. Portava un paio di occhiali da sole che le coprivano gli occhi. Aspetta, ma io quella ragazza l'ho gia vista. L'ho vista nella foto che Dries ha pubblicato su instagram. Mi cade il mondo addosso. So che non devo arrivare a conclusioni affrettate, magari può essere la cugina. Lo devo chiamare per capirci meglio. Pago e torno a casa, sistemo tutto e chiamo Dries. Squilla, squilla ma non mi risponde nessuno. Chiamo di nuovo ma nulla. Butto il telefono dall'altra parte del divano e mi allungo. Che cazzo sta facendo che non mi risponde, l'ho chiamato diciasette volte. Non ci voglio pensare, magari avrà messo il silenzioso per sbaglio. Intanto mi preparo qualcosa da mangiare, anche se non ho molta fame. Squilla il telefono, è Dries.
<Drì>
<Ceci, dimmi>
<Che fine hai fatto?>
<Ti spiego meglio, sei a casa?>
<Si>
<Arrivo>
<Va bene>
Finalmente si è deciso a rispondermi. Gli mando un messaggio per chiederergli se mangia con me, ma non mi risponde. Suona il campanello e vado a rispondere. È Dries, lo faccio salire.
<Hey>
<Hey> Entra e mi bacia le labbra, ricambio e lo faccio entrare, anche se non me l'aspettavo.
<Che hai fatto sta mattina?> Gli chiedo.
<Partiamo dall'inizio, ieri pomeriggio quando tu non c'eri mi ha chiamato mia madre per chiedermi di andare da lei che c'era qualcuno, io sono andato e c'era mia cugina, tornata dall'Olanda. Mi ha chiesto se le facevo fare il giro della città, anche se non la conosco benissimo. Poi sta mattina mi ha chiesto se la portavo al Megalò a comprare qualcosa. Ed è pure peggio di te, ha provato venticinquemila vestiti e non ne ha comprato uno!> Finisce di parlare e mi bacia. Gli credo, anche perché non siamo insieme e quindi non aveva nessuna colpa.
<Tu che hai fatto invece?> Mi chiede.
<Bah nulla> Non gli dico che l'ho visto al Megalò però.
<Rimani a pranzo> Gli chiedo.
<No voglio uscire>
<Va bene>
<Dove andiamo> Mi chiede.
<Mh, che ne dici al Santos?> Gli propongo un ristorante.
<Non so dove sia>
<Guido io!> Dico ironicamente
<Mi vuoi far morire così presto?>
<Vaffanculo, non sono così terribile> Dico ridendo.
<Hai mai portato una macchina?>
<Quella telecomandata vale?>
<Non credo>
<Allora no>
<Fammi strada allora>
<Va beneeee> Dico sbuffando.
Mi metto quel vestito che ho comprato a Megalò e mi trucco un po' visto che il Santos è un locale di lusso. Esco dalla camera è raggiungo Dries che mi guarda  a bocca aperta, gliela chiudo baciandolo e lui mi appoggia le mani sui fianchi.
<Dai andiamo che ho fame> Dico al belga.
In auto parliamo del più e del meno fino a quando lui mi chiede:
<Signorina e la scuola?>
<È in via Castello 11> Dico ironicamente.
<Scema>
<Ho intenzione di disiscrivermi, magari frequento un corso specializzato tipo cucina o altro>
<Mh va bene>
<Ma quello che ho portato in ospedale l'hai risentito?> Mi chiede, in effetti non gli ho più scritto. Devo farlo.
<No dopo gli scrivo> Rispondo, mi dispiace che si sia fatto male, ma tesoro, il karma.
<Come vi siete conosciuti?>
<Alle medie, sono stata innamorata di lui ma mai ricambiata> Glielo dico perché sa tutto di me praticamente.
<Ah> Ha cambiato espressione.
<Che gelosone! Storia vecchia, mi piace un altro ora!> Voglio farlo ingelosire ancora, mi fa piacere che sia geloso, vuol dire che ci tiene.
<Chi??> Sembra serio.
<Non te lo posso dire> Faccio spallucce.
<Oh> Mi mette il broncio.
<Sto scherzando stupido!>  Gli dico e lo bacio. Lui accosta la macchina e mi fa salire sulle sue gambe mentre continuiamo a baciarci.
<Voglio guidare> Dico dopo un paio di minuti.
<E io voglio vivere invece>
<Oh eddaii> Lo supplico.
<Solo se ti aiuto>
<E come facciamo? Mi metto sopra di te??> Dico ironicamente.
<Esattamente> Ah ma io scherzavo, però l'idea mi piace.
<Mi giro e mi sistemo sulle sue ginocchia. Appoggio le mani sul volante e con il suo aiuto guardiamo fino al ristorante rischiando di andarci a schiantare una decina di volte. Arrivati al Santos parchecchiamo e entriamo in sala.



ASPETTATEVI QUALCOSA DI BELLO NEL PROSSIMO CAPITOLO, AGGIORNERÒ OGGI POMERIGGIO♥

&quot;Si ritorna sempre dove si è stati bene.&quot;//Dries Mertens♥ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora