CAPITOLO 35

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Siamo arrivati al ristorante. È un trabocco sul mare, si chiama Punta Isolata. Per andarci ci siamo persi 10 volte ma dettagli.
Salutiamo tutti e ci andiamo a sedere. C'è molta gente, io non conosco nessuno, Dries invece quasi tutti. Come prima portata, un antipasto con caldi e freddi di pesce. I due primi sono una calamarata e del risotto al pesce, come secondi un gamberone gratinato e la sogliola con le noci. Poi la torta, caffè e spumante. Kat è seduta dall'altra parte del ristorante, siamo separati da una lastra di vetro. Ogni tanto si gira ma niente più.
Abbiamo appena finito di mangiare la torta e io devo scappare subito in bagno per via di un senso di vomito assurdo. Vado in bagno e vomito quasi tutto quello che ho appena mangiato, come se non bastasse ho un fortissimo mal di pancia. Finiamo a mangiare e il mal di pancia non passa. Dopo il pranzo ci andiamo a fare una passeggiata presso il lungomare di Fossacesia, dopo di che torniamo a casa, Dries a casa sua e io vado a casa di Piotr. È inutile nasconderlo, penso di essere incinta. Il problema è che non so chi sia il padre. Che casino.
Entro nell'appartamento di Piort.<Come mai di qui?> Mi chiede appena entro.
Io non gli rispondo e appena entro mi siedo sul divano.
<Tutto bene?>Dice Piotr venendomi vicino.
<Non lo so>
<Che hai?>
<Piotr, forse sono incinta> Dico tutto d'un fiato.
<Cosa?>
<Eh>
<Ne sei sicura?>
<No, oggi non sono stata per niente bene e non mi sono tornate nemmeno le mestruazioni>
<Vado a cercare una farmacia aperta, tu testa qui> Dice e esce ti casa.
Dopo una ventina di minuti Piort torna.
<Tieni>Dice e mi dà il test che ha appena comprato.
<Vado>
Dopo aver fatto tutta la procedura non ho coraggio a guardarlo da sola. Vado in sala dove Piotr è seduto sul divano pensieroso.
<Allora?> dice non appena mu vede.
<Non lo so> Dico e gli porgo il test.
<Guardo io?> Chiede il polacco.
<Si>
Gira la macchinetta e dopo aver visto il risutato lo poggia sul tavolino e si passa una mano tra i capelli biondi.
<Quindi?> Chiedo io tutta agitata.
Lui non risponde, ma lo fa abbracciandomi e sospirado. Io capisco la sua risposta che è chiaramente un si.
Ciò vuol dire che sono incinta. Fantastico, o lo sarebbe se solo sapessi chi è il padre, se non avessi milemila sensi di colpa.
<Dobbiamo dirlo a Lorenzo> Dice il polacco.
<Si, anche se ho paura di come possa reagire>
<Devi farlo>
<Si lo so> Prendo il telefono e compongo il numero.
<Pronto, Cecilia> Risponde il napoletano.
<Lore>
<Dimmi tutto> Piotr mi fa capire che lo devo far venire a casa.
<Lorè, vieni ora a casa di Piotr, è urgentissimo>
<Ora?>
<Si>
<È successo qualcosa?>
<Lorè vieni>
<Vengo>
Attacco la chiamata e pochi minuti dopo suona il campanello. Piotr va a rispondere e Lorenzo sale.
<Hei> Saluta il napoletano.
<Ciao> Rispondiamo io e Piotr.
<Che succede?> Chiede Lorenzo.
<Siediti> Gli dico e si siede accanto a me, nota il test rimasto sul tavolino e lo prende.
<Dimmi che è uno scherzo> Lorenzo.
<Dimmi come potrei scherzare in una situazione del genere>
<Beh auguri> Eh??
<Forse non hai capito, io sono incinta e ci sono probabilità che il figlio sia tuo, Lorè perché non capisci?> Dico quasi urlando e alzandomi dal divano e iniziando a camminare per la stanza.
<Oh cazzo... io non... cosa... Dries lo sa?> Dice balbettando.
<No, nemmeno che sono incinta, l'ho scoperto poco fa>
<Dovete dirglielo> Interviene Piort.
<Fosse facile, come glielo spieghiamo che la sua ragazza è incinta ed è probabile che il figlio non sia suo ma del suo migliore amico?> Dice Lorenzo.
<Non lo so, ma dobbiamo dirglielo> Dico.
<Pensateci perché la situazione è abbastanza grave> Piotr.
<Lo sappiamo già, non c'è bisogno che puntualizzi> Lorenzo. Piotr annuisce e alza una mano in segno di scuse.
<Bene, la cazzata l'abbiamo fatta, io torno a casa, aggiornatemi se ci sono novità> Dice Lorenzo, si vede che è agitato, come biasimarlo d'altronde.
<Aspetta, è se il figlio è tuo che fai?> Lo ferma Piotr.
<Non lo so, Piotr,ci devo pensare. Fammi tornare a casa perché mi devo riprendere> Dice Lorenzo salutando e andandosene.
<Ma perché la mia vita deve fare così schifo?> Dico e scivolo appoggiata sul muro piangendo.
<Hei, calma, andrà tutto bene> Mi consola Piotr, anche se so che non andrà nulla bene. Per niente proprio. Non gli rispondo, ma lo abbraccio continuando a piangere. Lui mi bacia la testa in risposta. È incredibile quanto mi trovi bene tra le braccia di questo ragazzo, che sa far sembrare meno gravi, anche le cose che sono veramente gravi.
<Vai stenditi sul divano, io ti preparo una tazza di latte caldo> Dice aiutandomi ad alzare.
Io mi stendo sul divano ma mi addormento quasi subito.










HEYYYYYYY
SO CHE CI HO MESSO TANTISSIMO A FAR USCIRE QUESTO CAPITOLO MA NON SONO STATI GIORNI PER NIENTE FACILI E NON ME LA SENTIVO DI AGGIORNARE. BEL CASINO, NO? COMUNQUE QUASI SICURAMENTE SCRIVERO UNA STORIA A MODI CHAT DI GRUPPO SU UNA SQUADRA, È UNA SORPRESA QUALE. PER LE STORIE CHE DEVO SCRIVERE (QUELLA SU ANDREA CONTI E QUELLA GÖTZEUS) NON HO ANCORA DECISO QUALE, MA MOLTO PROBABILMENTE SCRIVERÒ PRIMA QUELLA SUL TERZINO DELL'ATALANTA PERCHÈ SONO MOLTO PIÙ ISPIRATA E GIÀ MI SONO FATTA UNO SCHEMINO. TRANQUILLE CHE SCRIVERÒ ANCHE QUELLA SUI TEDESCHI. TUTTO QUESTO PERÒ QUANDO AVRÒ FINITO DI SCRIVERE QUESTA. ENJOY♥

&quot;Si ritorna sempre dove si è stati bene.&quot;//Dries Mertens♥ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora