Sono sveglia già da un pò di tempo mentre Piotr dorme ancora. Mi sono svegliata letteralmente sopra di Piotr, eravamo così attaccati che se ci passava un filo d'aria era troppo, poi mi sono alzata con calma senza rischiare di svegliarlo.
Sono quasi le 5 del pomeriggio e solo ora mi rendo conto di quanto abbiamo dormito, stranamente ho fame.
Inizio a preparare delle uova strapazzate, ma subito dopo aver finito di mangiare rivomito tutto, ovviamente.
Sento il telefono di Piotr squillare e mi avvio in salotto. Lui però mi anticipa rispondendo al telefono prima di me. Probabilmente si sarà svegliato sentendo la suoneria che suonava più o meno come una sveglia.
Dopo una quindicina di minuti, attacca il telefono.
<Era l'ospedale> Dice con un'aria preoccupata.
<Cosa ti ha detto?> Io mi allarmo sempre di più.
<Che hanno riscontrato dei problemi, ma nulla di grave, e che dobbiamo andare allo studio del medico se possibile già da domani> Mi dice tutto ad un fiato.
<Che genere di problemi?> Il solo pensiero di non poter portare al termine un'altra gravidanza, non lo devo nemmeno pensare, la cosa però mi risulta sempre più impossibile.
<Non lo so, ma Cecilia, mi hanno detto che non c'è da preoccuparsi fin troppo, quindi non lo facciamo> Dice venendo verso di me e abbracciandomi. Più tempo passo con questo ragazzo e più mi accorgo di quanto sia dolce e premuroso, ho sempre desiderato un ragazzo così, ma la mia fortuna è pari a quella di un ragazzo di 13 anni nato il venerdì 13 del 1913, no l'ho mai avuto, e penso mai l'avrò. Non mi fido dell'amore perché è un brutto gioco, inizia con un ciao e finisce allo stesso modo.
Questa frase è di Emis Killa, nessuno più di me può riuscire a capire quanto cazzo sia vera questa frase.
<Okay, domani ci andremo. Ora devo andare di nuovo in bagno> Dico corredo. Ovviamente vomito. Speriamo che questi nove mesi non siano così.
Intanto mi ritorna alla mente la chat con Dries, io non riesco a credere alle cose che ha scritto. Non può non volerlo veramente, nel caso che il bambino sia suo. Secondo me c'è qualcosa sotto. Decido comunque di non pensarci più di tanto.
Torno in sala e Piotr anche si sta mangiando delle uova strapazzate. Io mi sendo sul divano e infilo le cuffiette. Dopo aver riprodotto tutto l'album di Sfera Ebbasta, chiamato proprio Sfera Ebbasta, e metà di Tran Tran, sono le 8 del pomeriggio. Ordiniamo una pizza, sempre se quella che c'è qui si può chiamare pizza, meglio di niente comunque. Io prendo una margherita e Piotr una ai quattro formaggi.
Dopo giochiamo un pò a Fifa, o meglio, perdo un pò a Fifa; battere sto ragazzo è praticamente impossibile, anche se lui prende la Norimberga e io il Real Madrid.
Quando spegnamo la Play sono le 21:30 e dopo 5 episodi di 13 rason of why, ci addormentiamo sul divano, come se avessimo fatto tutt'altro durante il giorno, io fatico un pò ad addormentarmi perché ho in testa la visita di domani e quei problemi che hanno riscontrato, solo all'idea di perdere un altro bambino o bambina, potrei morire, anzi, lo farei.UEE,
IN QUESTO CAPITOLO NON SUCCEDE NULLA DI PARTICOLARE A PARTE LA CHIAMATA DALL'OSPEDALE. SECONDO VOI, È VERAMENTE QUALCOSA DI CUI NON CI SI DEVE PREOCCUPARE?
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"Si ritorna sempre dove si è stati bene."//Dries Mertens♥
FanfictionLa storia è ambientata in Italia, a Pescara. Cecilia, una ragazza di 19 anni, fidanzata da 2 anni, sta vivendo un periodo bruttissimo; ha seri problemi familiari ed è in crisi con il suo ragazzo che la tratta puntualmente malissimo facendola stare m...