"Si ritorna sempre dove si è stati bene."//Dries Mertens♥

CAPITOLO 44

Sta notte non ho chiuso occhio per via della visita. Sono troppo agitata. Sono le 8 e abbiamo preso appuntamento alle 10:30, quindi mi alzo dal divano e vado a farmi un bagno rilassante, ne ho veramente bisogno.
Faccio riempire la vasca mentre io scelgo quello che devo mettere; opto per un paio di jeans chiari a vita bassa e una felpa con la scritta Sferaebbasta nera, per concludere, le mie adorare All-Stars nere.
Porto tutto in bagno e mi immergo nell'acqua calda facendo partire in riproduzione casuale la mia playlist. Dopo una decina di minuti, Piotr bussa alla porta chiedendomi se stavo bene, io rispondo di si e che stavo facendo un bagno.
Esco dalla vasca, mi metto l'accappatoio e mi asciugo i capelli, poi mi vesto.
Usciamo di casa alle 9:30.
Fuori fa molto freddo, ma nulla in confronto al freddo che ho dentro, nel cuore.
Arriviamo allo studio del medico e ci sediamo nella sala d'attesa. Davanti a noi c'è una ragazza molto giovane, potrà avere massimo sedici anni, con il pancione il doppio del mio, che appena si intravede. Mi rendo conto di quanto siano peggiorate le cose, non per dire male, ma rimanere incinta a sedici anni non mi sembra il massimo; io ho perso la verginità a 19 anni, e ne vado fiera di questa cosa, altri mi possono ritenere una sfigata, cioè, una ragazza che solo ai 19 anni ha fatto l'amore per la prima volta nel 2017, non si vede da tutte le parti, però ognuno fa come vuole.
La ragazza si alza dalla sua sedia e si mette vicino a me, tendendomi la mano per presentarsi, io gliela stringo.
<Hola> Parla spagnolo, fortunatamente ho fatto il liceo linguistico e quindi non ho problemi a risponderle.
<Hola, ¿como te llamas?> Le chiedo come si chiama.
<Me llamo Maria y soy italiana> È italiana, quindi le proverò a parlare italiano.
<Yo tambien, hable italiano?> Le chiedo se parla italiano.
<Si, tu come ti chiami?> Parla con un accendo spagnolo.
<Cecilia, piacere>
<Quanti anni hai?> Mi chiede.
<20, tu?>
<16> Ho indovinato.
<Capisco> Dico accennando un sorriso.
<Ti starai chiedendo perché una ragazzina di 16 anni debba essere incinta, il bello è che non lo so neanche io, infatti mi ero ripromessa di non perdere la verginità almeno fino al matrimonio, ma...> Si soffermò e guardò in basso.
<Hei, non preoccuparti, non pensavo a quello, sta tranquilla> Dico rassicurandola.
<Grazie, posso raccontarti quello che mi è successo?>
<Certo, dimmi>
<Stavo uscendo tranquillamente di casa, quando un gruppo di ragazzi mi ha rapita, sono svenuta. Quando mi sono svegliata ero legata ad un letto mezza nuda con parecchie ferite sulla pancia. Si avvicinò un ragazzo che freddo, mi diede prima uni schiaffo, tanto per il piacere di farlo, poi si abbassò i pantaloni e i boxer e entrò in me, e così ho perso la verginità.  Poi non riesco bene a ricordare bene cosa è successo ma mi sono risvegliata in strada. Ho raccontato tutto e sono andata dalla polizia, ma non sono riusciti a trovarli. Stavo sempre peggio e ho scoperto di essere incinta, ed eccomi qua> La sua storia mi commuove e ritiro tutte le accuse che le ho attribuito.
Poco dopo è il nostro turno. Il dottore mi fa accomodare sulla sedia e dopo avermi spalmato il gel sulla pancia, mi passa un apparecchio per vedere dentro la mia pancia. Ho passato circa 20 minuti sul lettino prima du rivestirmi e sentire il risultato del dottore.
Ci fa sedere e menomale, para italiano, ci spiega un pò come stanno le cose.
<È tutti a posto, solo che è troppo magra, estremamente sotto peso e mi dispiace dirle che se non mangerà di più, rischia di non reggere il peso del bambino> Spiega calmo.
<Certo, faremo il possibile> Dice prima di me Piotr, io annuisco.
<Mi raccomando, mangi di più e noi ci rivediamo tra un mese> Dice accompagnandoci alla porta. Una volta usciti dallo studio, saluto Maria con un bacio sulla guancia e usciamo dall'edificio.
<Beh, hai sentito il medico, devi ingrassare> Dice Piotr.
<Si>
<Andiamo a mangiare da qualche parte, ne hai bisogno> Dice portandomi  uno ristorante.