Capitolo 6.

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Calum ormai aveva fatto abitudine al suono assordante della sveglia mattutina.
Lui, alle sette precise, doveva farsi trovare nella stanza accanto a quella di Ashton, vestirsi con quello che trovava e scegliere uno dei tanti oggetti posizionati sul letto.
Ogni giorno essi diminuivano.
Quella mattina, però, il corvino non era per niente in forma, la sera precedente non aveva neanche mangiato e la notte era rimasto parecchio tempo sveglio.
Un dolore tremendo stringeva il suo stomaco, ma non poteva starsene sul letto a fare nulla, aveva i suoi compiti da fare.

[...]

Aveva messo la gonnellina a scacchi rossa, senza nulla sotto e solo delle parigine a rete.
Sul petto aveva un piccolo top rosa, e il bianco cadaverico sul suo volto stonava con gli altri colori.

"Ora che cazzo hai?"- sussurrò freddo il biondo, indicando al corvino i vari oggetti posizionati sul letto.

"N-nulla, davvero.
Credo sia solo il freddo, tranquillo.."- Sussurrò il corvino, stringendosi un labbro e abbassando lo sguardo,  giocando nervosamente con le mani.

"Ti conviene, qui non cambia un cazzo se stai male o meno, sai?"

Il corvino annuì, passando l'oggetto al biondo che lo prese ridacchiando.
Ashton si avvicinò all'altro, passandogli una mano sulla spalla e scendendo verso il bacino, facendolo voltare.

"Ci tieni proprio eh."- Continua a ridere, alzandogli la gonna e facendolo mettere sul letto, in modo di averlo alla propria altezza. -"Lo devi tenere finché non te lo dico io, facciamo fino a stasera."

"O-oh ma c-cos'é?"- domanda il corvino, sgranando gli occhi nel sentire qualcosa iniziare a penetrarlo, e iniziando a sentire dolore intenso mentre il biondo spingeva tutto il dildo, che si trovava davanti alla coda che aveva scelto il corvino, probabilmente lui non lo aveva visto.
Gli tira una lieve sculacciata e lo sistema, facendolo alzare.
"Perfetto, ora alzati e comportati come se nulla fosse, se ti tocchi o qualcosa del genere, se lo togli troverò una giusta penitenza, sappilo."- Lo sguardo gelido del maggiore fece rabbrividire il ragazzo più piccolo, che si portò una mano sullo stomaco.
"A-a.."- si corresse subito, scuotendo la testa.- "D-Daddy..posso andare in bagno? è urgente.."-Sussurra e, qualche secondo dopo, si libera del liquido che stava cercando di tenere dentro di sé, contro il ragazzo.

Ashton si ritrasse nel vedere il vomito, in parte su di sé.- "CHE CAZZO FAI?!"- esclama lui, tirando uno schiaffo al ragazzo.
"I-io scusa..te lo avevo detto.."- deglutisce scuotendo la testa e tenendosi la guancia.
"Vattene via da qui, adesso."- Il biondo indica la porta, andando poi verso il bagno.



*Spazio Autrice.*
Buongiooorno, questa capitolo è gni ma vabbé, byyye.

Tell me Daddy|| Daddy Cashton.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora