Ashton sedeva sulla poltrona davanti al computer, nella sua stanza mentre sbrigava qualche noiosa faccenda.
"Daddy?.."
Un sussurro accompagnato dal rumore della porta che si aprì, con qualche bussata prima, lo fece voltare.
"Cosa c'è?"
"Il temporale.. Ho paura."
Calum si strinse dietro la porta, non aveva ancora avuto il permesso di entrare quindi restò sull'uscio.
Ashton lo guardò bene, sospirò e lo lasciò entrare.
"Vieni qui, ma stai buono."
Disse solamente, lasciando che Calum si accomodasse accanto a lui, guardando il ragazzo al computer.
Il corvino non era mai stato un ragazzino calmo e pacato, dopo un po' era già stanco di star fermo, quindi guardò bene Ashton per alcuni istanti.
"Owh.. è davvero così bello.."
Pensò nella sua testolina e subito si avvicinò a lui, facendo semplicemente appoggiare le proprie labbra con le sue.
"Che cazzo stai facendo?"
Chiese Ashton, allontanandolo.
"Uhm..nulla."
Si limitò a rispondere, sbuffando e tornando sulla sua sedia, il biondo fece finta di non vedere lo sbuffo e tornò a lavoro.
"Ora voglio giocare.. però deve volerlo anche lui."
Sgattaiolò in cucina e tornò da lui con un lecca lecca che presto iniziò a leccare e succhiare, sempre con lo sguardo fisso su Ashton.
Il biondo lo aveva notato ma aveva anche scelto di provare ad ignorarlo, seppur trovava il fatto impossibile.
"Daddy.. Che fai?"
Chiese Calum, mandando forse troppo giù il lecca lecca che lo fece tossire.
"Non la puttana, a differenza di altri."
"Ma quelle non sono quelle che vanno con tutti?"
"Sono anche quelle che ci provano con tutti."
"Ma io non sto facendo niente."
"Ah no?"
"No daddy! Io ti faccio compagnia!"
"E dimmi, hai voglia di farmi questo tipo di compagnia per ancora molto?"
Calum scrollò le spalle ed a questo gesto Ashton non resistì.
"Non dovresti saperlo, ma il tuo fottuto comportamento da strafottente mi fa solo venir voglia di scoparti."
Calum sorrise appena e posò il lecca lecca sulla scrivania, avvicinandosi al biondo.
"Ops daddy.. scusami."
"Hai sbuffato prima."
"Merito una punizione."
"Oh sì."
Lo sollevò e lo posò sul suo letto, a pancia in giù e lì lo spogliò velocemente, tirandogli sì e no una decina di sculacciate.
Ad ognuna Calum sobbalzava, contava e ringraziava ma quando Ashton ebbe finito, il corvino lo fece stendere a pancia in sù e si mise sul suo bacino.
"Daddy."
"Mh?"
Calum iniziò a muoversi sul suo bacino lentamente, con una calma quasi sovraumana e questo faceva impazzire Ashton che, steso sul letto, iniziava a fremere di eccitazione.
"Sappi che sono io che comando."
"Lo so papino.."
"E nulla ti toglierà un'altra punizione."
"Spero tu possa perdonarmi allora."
Ashton lo prese dalle spalle e ribaltò la situazione, facendolo finire sotto di sè.
"No, non perdono nessuno."
E così dicendo, lo fece voltare e mettere a carponi, levandogli gli indumenti per poi spingersi con forza nel suo corpo.
"Owh.."
"Ti ci abituerai."
"N-non credo.."
Mormorò e come finì la frase cacciò un piccolo urlo, stringendo le candide coperte nelle manine esili.
Ashton amava vederlo sottomesso, anzi lui amava sottomettere e basta e fu per questo che si mosse dentro Calum con forza, sempre di più, sempre piu intensamente e il minore gemeva ed urlava.
Si spinse con maggiore forza, poi, mantenendo un ritmo veloce e Calum alzò la voce. Provò a venire ma la grande mano di Ashton si posò sul suo membro e bloccò il liquido.
"Verrai quando vorrò io."
"O-oh ma.."
"Non voglio sentire ma."
Così uscì da lui e lo fece rivoltare verso di sè portando il suo membro tra le labbra del corvino, iniziando a muoversi in maniera più lenta e calma mentre Calum succhiava.
"Sei quasi bravo."
Il corvino non rispose ma si avvicinò più a lui, accogliendo il suo membro fin alla gola. Ashton gemette appena più forte e si riversò sulla sua lingua.
"Stai migliorando."
Disse cadendo sul letto, mentre Calum restò in ginocchio davanti a lui.
"I-io però.."
Sussurrò appena, guardando il proprio membro. Ashton rise e si tirò seduto.
"Non è ancora il momento di venire."
STAI LEGGENDO
Tell me Daddy|| Daddy Cashton.
FanfictionIl ragazzo dalle origini Kiwi era lì, che attendeva un compratore. Non era stato lui a scegliere tutto questo, eppure indossava solo un maglioncino nero ed era in piedi su un palco. Uomini urlavano cifre sempre più alte, facendo sentire il ragazzo s...