"Per favore Daddy!"
Sbuffò Calum, tenendo il pantalone elegante del maggiore tra le mani, tirandolo appena verso di sè.
"Starò buono, ma voglio venire con te.. A casa mi annoio.."
Disse il minore, sospirando mentre lo guardava dal basso, tirando il labbro inferiore tra i denti.
Ad Ashton piaceva avere attorno Calum e onestamente gli faceva una leggera pena.
"Vatti a vestire."
Rispose Ashton sospirando per poi vederlo salire al piano di sopra e tornare da lui solo diversi minuti dopo saltellando e con un vestitino piuttosto corto.
"Sì! Grazie daddy!"
Esclamò il minore facendo un giro su se stesso, sollevando appena la gonnellina.
"Iniziamo bene.."
Sussurrò Ashton nell'intravedere le mutandine del minore ma subito dopo prese le chiavi dell'auto e aprì la porta di casa, lasciando uscire Calum che non perdeva il suo saltellare.
Quando entrambi furono in auto, Ashton iniziò a guidare con calma mentre Calum giocherellava nel sedile accanto a quello del biondo.
"Daddy, daddy.
Che fai tu in ufficio? Fai quel lavoro brutto e noioso?"
"No, ti scopo."
"Ma nessuno ti paga."
"Ma tu appaghi me, devi vedere come il mio sperma squizza felice dentro di te."
"O-oh.."
Con queste parole, Ashton riuscì a zittire Calum che abbassò lo sguardo, facendo però ridere il primo.
"Ora non fare la bimba spaesata, anche a te piace."
"Non mi lamento mica.."
"Oh lo so."
Con questa conversazione entrambi raggiunsero un grande edificio che pareva fatto solo in vetro; entrarono dalla porta e, con Calum nella mano, Ashton ricevette saluti da chiunque gli passasse accanto.
Il corvino guardava tutti spaesato e stringeva la mano del maggiore con forza, forse anche con un po' di gelosia e appena il biondo lo fece entrare in una stanza, subito si voltò per chiudere la porta.
"Okay, stai seduto sul divano e fai il bravo."
Calum annuì, lanciandosi sul divanetto e stando a pancia in giù mentre Ashton si accomodò sulla poltrona che stava dietro la scrivania.
Quell'ufficio era molto ampio e catturò l'attenzione del ragazzo dagli occhi marroni per diverso tempo.
Osservò dalla sua posizione la porta, affiancata da alcune finestre da entrambi i lati con le tendine abbassate, come il divanetto dove stava seduto occupasse un angolo e accanto ad esso si vedeva una macchinetta del caffè, alcuni libri ben sistemati su alcuni scaffali. Poi voltò lo sguardo verso Ashton, o meglio, verso gli occhi e i ricci di Ashton, il resto era coperto dal grande schermo su cui stava visionando qualcosa. Osservò come i suoi occhi si muovevano velocemente sullo schermo, come passava le mani tra i ricci quando iniziavano a ricadere sulla sua fronte, lievemente sudati, come le sue dita digitavano di fretta su quella tastiera.
"Mi porti una tazza di caffè?"
Questa proposta interruppe il ragazzo che si scomodò dalla sua posizione distesa su un fianco e preparò un caffè dalla macchinetta che portò ad Ashton pochi secondi più tardi.Le ore di lavoro svolto aumentavano e Calum continuava a rigirarsi sul divanetto, ora stava steso a pancia in giù, guardando fuori dalla finestra che dava sull'esterno della città, posizionata accanto al divano e dal lato opposto della porta di ingresso, con i piedi che dondolavano.
Ashton, invece, con la fronte imperlata di sudore, era ancora seduto su quella sedia girevole e così a Calum venne un'idea.
"Ti manca tanto?"
"Sei più veloce tu a venire."
"Beh.."
"Okay, sì, mi manca molto."
"Uhm.."
Disse alzandosi dal divanetto e inginocchiandosi accanto ad Ashton, facendo voltare la sua sedia verso di sè.
"Magari nel frattempo che vieni tu.. Il tempo passa e torniamo a casa."
"Beh, magari."
Il fatto che fosse Calum a prendere iniziativa rendeva Ashton davvero eccitato, aveva trasformato quel ragazzino piccolo e timido in un ragazzo che aveva bisogno di sesso.
Calum sbottonò i suoi jeans e si infilò sotto la scrivania, in modo da restare coperto, e passò una mano sui boxer di Ashton. Tirò fuori il suo membro ed iniziò ad accarezzarlo con la mano, lentamente, scendendo a leccare i suoi testicoli. Dopo poco prese in bocca la punta, alzando gli occhi verso di lui mentre incavò le guance per succhiare quella prima parte del suo membro, facendo così mugolare Ashton che, leccandosi le labbra, portò le mani tra i capelli del minore, spingendolo a prendere una parte più grande. Calum così fece, spingendo il membro fino a fondo della propria gola, emanando un rumore che lasciava capire come avesse incontrato la fine della sua bocca.
Qualcuno bussò ed entrò nell'ufficio di Ashton proprio in quel momento.
Calum era ben nascosto sotto la scrivania e Ashton levò lo sguardo su quella ragazza stretta nella divisa da lavoro.
"Signor Irwin."
Disse lei con un sorriso che Ashton ricambiò, scatenando in Calum una lieve gelosia che fece avvertire al maggiore mordendo lievemente il suo membro e così lui strinse un pugno, serrando la mascella.
"È tutto okay?"
"Sì, sì. Avevi bisogno di qualcosa?"
"Oh beh, volevo consegnarle questi documenti ed informarla che stasera ci sarà una cena con tutti noi.. ci farebbe piacere avere la sua compagnia.."
Affermò serrando il labbro inferiore tra i denti.
"Non saprei, vi farò sapere."
Rispose semplicemente mentre Calum sorrise, continuando con il suo lavoro, succhiando più avidamente mentreil maggiore indicò la porta alla ragazza e strinse i capelli del minore e appena vide la porta chiudersi, tirò un gemito più acuto.
"Cazzo, non morderlo mai più."
Disse lui con aria di rimprovero per poi lasciarsi andare ad una serie di gemiti ed ansimi. Calum tirò fuori il suo membro dalle proprie labbra ed iniziò a sbatterlo lentamente sulla propria lingua.
Ashton imprecò, prima di spingere il proprio membro tra le labbra del minore per qualche minuto per far continuare a lui il suo lavoro; tirò fuori il membro dalle sue labbra per riversarsi sul suo volto in un gemito più forte.
Calum si pulì il volto con la mano, leccandola subito dopo.
"Daddy, babyboy è stato bravo?"
Ashton rise, rivestendosi e facendolo sedere sulle proprie gambe.
"Decideremo una volta a casa.
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Tell me Daddy|| Daddy Cashton.
FanfictionIl ragazzo dalle origini Kiwi era lì, che attendeva un compratore. Non era stato lui a scegliere tutto questo, eppure indossava solo un maglioncino nero ed era in piedi su un palco. Uomini urlavano cifre sempre più alte, facendo sentire il ragazzo s...