Capitolo 14

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Calum era steso sul tappeto del soggiorno, indossando un paio di leggings e un maglioncino rosa e giocava con qualche oggetto; questo suo essere infantile lo accompagnava sempre, aveva sedici anni sí, ma non li dimostrava, nè fisicamente nè mentalmente.
"Oh ciao piccolo."
Una voce fece sobbalzare il più piccolo, che ricevette un lieve schiaffo sui glutei.
"Papino ha voglia di giocare.. Ti va?"
"Ma Cally sta giá giocando!"
"Con Papino si divertirá di piú."
Mormorò Ashton, convincendo l'altro a seguirlo nella propria stanza.
Una volta entrati, Calum si sedette sul letto, leccandosi distrattamente il labbro, gesto che non passò inosservato dal maggiore, che prese una chiave e la inserí nella serratura di un cassetto.
"Andremo a comprare delle cose, sia per te che per me, ma devi rispettare le regole."
Disse, voltandosi verso di lui con un oggetto formato da una serie di palline, messe in successione l'una dopo l'altra, legate da un filo.
Si morse il labbro, portando una mano sulla guancia del minore che sgranò gli occhi alla vista di quell'oggetto.
"E-E- quello?"
Sussurrò per poi alzarsi e avvicinarsi verso il maggiore, guardando dal basso quello strano oggetto, appoggiandosi al petto dell'altro in punta dei piedi.
"Questo sarà il tuo giochino, piccolo.
Ti piacerà tanto, ci farà compagnia al negozio."
Mormorò stringendo il labbro inferiore tra i denti e portò l'oggetto nelle mani di Calum.
Ashton prese Calum per i fianchi, facendolo stendere a pancia in giú sul comodo materasso coperto dalle coperte rosse.
"P-papino.. Come si gioca?
Mormorò il corvino, stringendo tra le mani le coperte non appena il maggiore gli tolse i pantaloni e gli slip, separando i due glutei.
"Ora vedrai, è tanto divertente, ma devi ascoltare le mie regole"
Disse, inserendo una pallina rivestita di lubrificante nel minore, facendolo sussultare e vedendolo spingersi in avanti.
"Non devi mai toglierle senza il mio permesso- continuò, inserendo la seconda che era lievemente piú grande- non devi provocarti piacere da solo- e infine, inserí la piú grande, facendo urlare Calum che le sentiva troppo grandi per lui -per ultima cosa, non devi assolutamente far capire agli altri che le hai."
Calum si morse il labbro, mettendo la gonna e gli slip che gli erano state appena porse dal ragazzo, cercando di alzarsi.
"D-Daddy, ma io non riesco a camminare cosí.."
Disse, stringendo la sua maglia in un pugno, mordendosi il labbro.
"Oh invece sí che ce la fai. Andiamo."
Calum non mollò neanche per un attimo la mano ad Ashton e la stringeva sempre di piú.

Erano nel reparto abbigliamento, ovviamente nulla di consono per un ragazzo, ma cose femminili o comunque da sottomesso.
Calum stava cercando una gonnellina e Ashton lo colse da dietro, portando una mano sotto l'indumento che indossava, stringendo i suoi glutei e spingendo piú a fondo l'ultima pallina.
Il minore sgranò gli occhi, appoggiandosi alla sua mano, forse per farlo smettere, forse per avere di piú.
"D-Daddy.."
Sussurrò, sentendo poi la mano dentro gli slip.
"Compra quello che vuoi, ti aspetto in macchina." Disse l'altro, uscendo dal negozio.
Non passò molto tempo e Calum uscí dal negozio con diversi sacchetti tra le mani, entrando in macchina.
"Papino, posso toglierle?"
Chiese timidamente mentre l'altro lo tirò sulle proprie gambe, alzandogli la gonna.
"Credo che tu sia stato abbastanza bravo oggi"
Disse, sfilandogli le palline una ad una, facendolo sussultare e spingere in avanti e, ogni volta, si muoveva sul suo membro.
Gemette per l'ultima pallina e si accoccolò al suo petto ma ricevette una sculacciata.
"Ora tocca a papino giocare."
Disse Ashton, sbottonandosi i pantaloni e abbassandosi i boxer, iniziando ad accarezzarsi l'erezione, facendo leccare le labbra al minore che sostituí le sue mani con le proprie, facendo sorridere l'altro.
"È meglio del gioco.."
Sussurrò, sedendosi sul suo membro, muovendosi lentamente mentre ansima, facendo ansimare anche il maggiore.
Quest'ultimo lo prese per i fianchi, facendolo muovere con maggiore velocità e sollevare poi per entrare in lui.
"M-mh.."
Mugulò il corvino, sentendolo dentro di sè, posando le mani sulle spalle del biondo, continuando a muoversi con velocitá, gemendo non appena l'altro non si spinse del tutto in lui.
Ora il controllo era nuovamente nelle mani di Ashton, che teneva fermo il minore dal fianchi mentre si muoveva con agilità in lui, riempiendo la macchina di gemiti e facendo appannare i vetri, su cui Calum posò la sua piccola mano per reggersi mentre non smetteva di sussurrare "Daddy", era l'unico nome che poteva dargli.
"Piccolo, cazzo."
Disse Ashton, venendo dopo diversi minuti in lui, facendolo sollevare e ripassandogli gli slip.
"Dannazione, le mani sui vetri non devi metterle." Disse, facendo ridacchiare il minore che fu fulminato con uno sguardo.
"Scusa papino, scusami."
"Oh no, devi farti perdonare ora."
Disse con un sorriso sghembo sulle labbra.

Tell me Daddy|| Daddy Cashton.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora