Capitolo 20

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"Sei una puttana."
Urlò Ashton al minore e si avvicinò bruscamente a Calum.
"Io ho toccato Luke? Eh? Rispondimi!"
La vena sul collo di Ashton era gonfia e pulsava a fil di pelle mentre Calum, intimorito, si stringeva nelle spalle, bloccato tra il letto e la parete, chiuso in un piccolo angolo che faceva sembrare il corvino ancora più in pericolo.
"No.. Ma continuavi a guardarlo.. e-e lui era più bello di me, tu volevi lui!"
Disse con un filo di coraggio, guardandolo mentre alzava le braccia in maniera esasperata.
"Scusami daddy.. non avrei mai voluto farti arrabbiare.."
Sussurrò cercando lo sguardo di Ashton che era comunque gelato. Era davvero geloso? Lui? Quel ragazzo che non aveva mai dimostrato affetto neanche a sua madre?
"Non me ne faccio niente delle tue scuse adesso, sei un dannato disastro, hai infranto almeno la metà delle regole e io ti tengo ancora qua!"
Esclamò infuriato il biondo che scosse la testa al solo pensiero che gliel'avrebbe lasciata passare liscia. Così lo prende in braccio in modo brusco e lo tira nella stanza segreta.
"Adesso vedrai."
Sussurrò per poi passare la lingua tra le labbra mentre girovagava per la stanza alla ricerca di qualche idea per una giusta punizione.
"Bene, stenditi sul tavolo."
Disse con fare autoritario mentre sfilava alcuni oggetti dai vari armadietti.
"D-daddy..i-io n-"
Le parole di Calum vennero interrotte dallo sguardo di Ashton e subito il minore si stese a pancia in giù sul tavolo in legno freddo, guardando l'altro che si avvicinò sogghignando.
"Conosci già queste- mostrò le palline di metallo al ragazzo- e anche il resto."
Posò gli attrezzi sull'asse di legno e legò le mani di Calum contro le gambe del tavolo, tornando poi verso gli oggetti e prese una paletta di pelle nera, facendola scontrare una serie di volte contro la sua pelle mentre il minore si spingeva in avanti, forse per sottrarsi al suo tocco.
"Stai fermo."
Mormorò il maggiore, prendendo poi le palline in mano e inserendo in Calum la più piccola, sentendolo ansimare e lo vide appoggiare la testa al tavolo, respirando lentamente.
In poche mosse permise a tutte le sferette di metallo di entrare in lui, persino la più grande che fece urlare Calum. Una volta finita questa parte della punizione, si spogliò con rapidità per poi avvicinarsi a lui e sfregare il proprio membro contro i glutei del minore e ansimò, alzando la testa davanti a sé.
"Credi di riuscire a prendere anche il mio cazzo?"
Domandò, il fatto che lui parlasse così sporco rendeva Calum ancora più voglioso e la cosa era ricambiata. Non rispose ma si limitò a mordersi il labbro e gemette con un urlo non appena Ashton entrò in lui mentre teneva tra le mani la cordicina delle sferette che con il suo membro spingeva sempre più a fondo.
Calum gemeva sempre più forte ad ogni spinta e stringeva gli occhi. Non era bravo a controllarsi, non si poteva controllare quando era sotto Ashton, lui tendeva ad essere tanto forte e violento e quella volta non faceva eccezione, si spingeva sempre più forte in lui, con una velocità ed una forza difficili da imitare e Calum gemeva forte "Daddy", lo faceva sempre più forte e questo rendeva Ashton così orgoglioso di sé, così fiero di quello che stava facendo e quando si tolse da lui e sfilò anche le sfere una ad una, Calum ansimò prima di rilassarsi contro l'asse di legno. 
"Quindi, chi è il tuo Daddy?"
Domandò mentre si rivestiva.
"T-Tu.."
Rispose Calum stringendo una mano mentre lo guardò slegarlo e liberarlo.

Tell me Daddy|| Daddy Cashton.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora