Capitolo 13

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Calum udì le sue parole e annuì freneticamente, salendo le scale e raggiungendo la stanza del ragazzo.
Si tolse tutti gli indumenti e si sistemò sul letto, seduto a gambe incrociate mentre si mordicchiava il labbro inferiore.

"Chiudi gli occhi."
Sussurrò il biondo entrando nella sua stanza e guardando il corvino, posando poi una maschera sul suoi occhi e prendendolo in braccio per portarlo in una stanza chiusa a chiave, messa in disparte rispetto alle altre.
Posò il corvino sul letto e andò verso il mobile, prendendo due paia di manette e due corde.
"Mmmh babyboy, a pancia in giù."
Ordinò il maggiore, legandogli i piedi con le corde e tenendo le mani contro la testata con le due manette, bloccandole.
"O-Oh daddy..c-cosa fai?"
Mormorò il minore, e come risposta ricevette un colpo sui suoi glutei.
"Parla solo se te lo chiedo io, fai il bravo."
Rispose poi l'altro e si udì la cerniera dei jeans abbassarsi e i bottoni della camicia slacciarsi.
Calum sobbalzò appena sentì un oggetto posizionato tra i suoi testicoli, questo iniziò a vibrare e il minore non seppe trattenersi, così iniziò ad ansimare.
"No, non devo sentirti."
Sogghignò Ashton mentre prese il proprio membro ed iniziò a strusciarlo tra i suoi glutei.
Il minore portò la testa contro il cuscino, mordendo lievemente la stoffa per non lasciarsi sfuggire alcun gemito o verso.
Sentiva però l'eccitazione farsi strada nel corpo e iniziare a pulsare contro il suo membro.

Ashton entrò nel minore con una spinta secca e veloce e lui non riuscì a trattenersi, così alzò il capo e cacciò un urlo di piacere, appoggiando poi la guancia contro il cuscino e cercarndo di tornare zitto.
Stranamente però, il maggiore non lo rimproverò, anzì, accennò un lieve sorriso per poi prendere a muoversi lentamente in lui.
Si sistemò meglio su di lui, facendo aderire il proprio petto contro la sua schiena per poi mordicchiare il suo collo senza smettere nei movimenti.
"O-Oh d-daddy, m-mh."
Sussurrò l'altro mentre si teneva alle coperte, stringendole in un pugno e gemendo ogni qualvolta diventava difficile non farlo.
La stanza si riempì dei loro gemiti e i due corpi, ricoperti dal sudore, si muovevano perfettamente insieme, come se fossero uno solo.
Quando il minore ebbe il permesso di liberarsi dal suo liquido, lo fece con un gemito più acuto degli altri e il maggiore si tirò fuori, venendo poi attorno al suo buco.

"Sei stato bravo."
Disse Ashton dopo essersi rimesso i boxer ed aver liberato il minore.
"Al tuo papino piace quando fai il bravo."
Calum era nudo, in piedi davanti a lui e teneva le mani in un pugnetto proprio davanti alla sua inimità, lievemente rosso in viso per l'imbarazzo.
"O-oh, grazie.
Ne sono felice."
Mormorò lui, forse Ashton non era come se lo era immaginato, forse.

Tell me Daddy|| Daddy Cashton.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora