Capitolo 7.

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Era mezzogiorno ormai e Calum era chiuso nella sua stanza.
Solitamente Ashton passava dalla sua stanza e urlava qualcosa di incomprensibile solo per farlo uscire e farlo mangiare.
Il corvino poteva immaginare il motivo, ma non era quello il suo primo pensiero; era la febbre troppo alta e la nausea continua a prendere il sopravvento su di lui.

"Coglione, esci da qui e vieni con me."- Il biondo picchiò un pugno contro la porta di legno color mogano, facendo sobbalzare il minore che, tirandosi in piedi si diresse verso la porta, aprendola e tenendo lo sguardo basso.

"Daddy..mi dispiace per prima, davvero.."- sussurra deglutendo mentre l'altro lo tira in bagno e chiude la porta.

"Fatti una doccia e poi vieni da me in cucina."- Le parole del biondo furono seguite da un cenno della testa del corvino che, appena Ashton uscì dalla stanza, si spogliò velocemente entrando poi nel box doccia di vetro.

[...]

"Daddy.. sono qui."- Si avvicinò al biondo, alzando una mano per farsi vedere mentre l'altro annuii e si spostò, facendolo avvicinare.

"Prendi quello che ti dà lei e poi vieni sul divano."- Al corvino si avvicinò una giovane ragazza, probabilmente la famosa "donna delle pulizie", anche se ad Ashton faceva un po' da tutto.

La ragazza si avvicinò a lui, dandogli un bicchiere con dell'acqua tiepida e una medicina disciolta.

"Prendi questo e vai sul divano con Ashton."- Sussurrò lei, con una voce dolce e premurosa.

Il corvino fece come gli era stato detto, dirigendosi poi verso il biondo, sedendosi accanto a lui.

"Bene Hood, avevo detto che non sarebbe cambiato nulla, ma sta volta ti è andata bene.
Non prenderla come un gioco o finisci davvero male."- sussurrate quelle parole, il biondo si alzò, uscendo dalla sala e salendo le scale verso la camera nell'intento di svolgere chissà quale questione.

Calum ci era rimasto davvero male, era passato poco da quando aveva incontrato il ragazzo ma qualcosa lo rendeva ancora più sottomesso ad Ashton, come se lui dovesse qualcosa al biondo e quello era l'unico modo possibile.

Il moro, dopo circa un'oretta, sentendo il dolore alleviarsi, si alzò dirigendosi nella stanza del riccio.

"Uhm"- nell'aprire la porta però, calum si trovò davanti uno spettacolo al quanto scioccante, tale da fargli urlare uno "Scusate!" e farlo uscire dalla stanza.

"Credevo lo sapessi."- la ragazza di prima si presentò al suo fianco, passando lo straccio della polvere sulla porta.-"Ashton non è né gay, né etero, né bisex, lui lo fa per bisogno con chiunque."

Quelle parole fecero fare una smorfia al corvino, che non capiva il motivo per la quale si fosse preso tanto male nel vederlo impegnato con un'altra.
Tornò nella sua camera, continuando a passarsi una mano sul volto per cercare di calmarsi e dimenticarsi della scena.

Calum già geloso?
buh, ahaha.

Tell me Daddy|| Daddy Cashton.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora