La donna fece scivolare all'indietro lentamente il cappuccio e i suoi lineamenti si mostrarono alla luce del sole. Aveva, come Paul, l'incarnato molto pallido, quasi non vedesse mai il giorno, e lineamenti più sottili di come Rory li aveva immaginati. Non sembrava affatto un mostro o una bandita, non aveva cicatrici e neppure zanne da orco. Aveva gli occhi verdi, penetranti, e le sopracciglia poste un po' oblique facevano sembrare il suo sguardo perennemente bieco, ma in un modo strano, freddo. I capelli erano ricci, di un rosso molto scuro, lunghi. Rory non sapeva dire se fosse brutta o bella, sapeva solo che era diversa da come lui credeva che fosse e che un po' lo impressionava, anzi, che gli faceva più impressione così che con il cappuccio.
«Truce, vero?» Chiese Paul, poi diede un paio di schiaffetti a Sheridan «Su, su! Sorridi!».
Rory trattenne il fiato, con la vivida impressione che adesso la donna avrebbe preso le gambe di zio Paul e gliele avrebbe strappate via a morsi.
Forse, però, alla fine non erano banditi veri... quali banditi si prendono a schiaffetti? Non che Rory avesse conosciuto tanti banditi, ma aveva sentito tantissime storie, e in nessuna storia i banditi facevano i biscotti o si prendevano a schiaffetti.
Sheridan rimase immobile per qualche istante, poi obbedì. Nell'istante stesso in cui la donna incurvò le labbra in un sorriso, l'intero viso si trasfigurò di fronte agli occhi increduli di Rory. Le sopracciglia si alzarono un po', donandole un'espressione molto meno da criminale, più naturale, e si formò una specie di piccola ruga all'angolo della bocca.
Non sembrava più la stessa. Aveva proprio un'altra faccia.
«Oh!» esclamò Paul, compiaciuto «Ora si che si ragiona! Brava ragazza!» poi si girò verso Rory e gli disse, facendogli l'occhiolino «Molto meglio ora, non è vero?».
Rory non poté fare altro che annuire, a bocca aperta.
Nello stesso giorno aveva visto Sheridan ridere, Sheridan parlare, Sheridan senza cappuccio e Sheridan che suonava il mandolino.
Quel giorno era successo qualcosa di unico nel suo genere. Non che Rory conoscesse da molto quella donna, ma da quello che aveva potuto intuire (e lui si credeva una persona piena di intuito) lei doveva essere un tipo molto riservato e pericoloso.
Paul mise una mano sotto il mento del bambino e gli chiuse la bocca
«Non vorrai che ti ci entrino le mosche, vero?».
Rory annuì. Sheridan lo afferrò e lo tirò su da terra. Il bambino si mise ad urlare immediatamente, sperando di essere messo giù, ma lei non si scoraggiò, non cedette nemmeno un istante, e se lo mise sulle spalle. Seduto a quell'altezza, finalmente, Rory smise di gridare e arrossì, vergognandosi di quella reazione esagerata.
Zio Paul stava sghignazzando piano, ma nonostante tutto la sua voce continuava a risultare trillante
«Oh! Sheridan fa paura, non è vero?».
Rory non rispose, abbassando lo sguardo. Non sapeva dove aggrapparsi per tenersi ben saldo lassù, aveva paura a mettere le mani ovunque.
Sheridan iniziò a camminare verso la collinetta disseminata di croci e lapidi, mentre Paul si allontanava, andando a sfornare i biscotti. Senza quell'ometto grasso, Rory stava per andare nel panico: era solo con quella donna che parlava troppo poco e che se lo era messo sulle spalle e che continuava a camminare, dandogli un'impressione piuttosto evidente di instabilità ... e se fosse caduto da là sopra?
Il bambino prese il coraggio a due mani e le disse in un orecchio «Mettimi giù!».
La donna non rispose, ma continuò a camminare come se nulla fosse. La paura fece un boccone prelibato di Rory: era in balia di Sheridan, e questa, da quando l'aveva conosciuta, era stata la sua paura più grande in assoluto.
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L'Uomo dei cimiteri - Parte 1: il bambino
Fantasy+ESTRATTO (da una storia completa)+ È una notte tempestosa quando Rory Tad, figlio primogenito di due contadini irlandesi, viene al mondo. Nel momento più luminoso della gioia di questa famiglia, alla loro porta bussa qualcuno: sono i becchini del v...