38. Animali da circo

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Senza neppure toccarlo, sentiva Will vibrare d'eccitazione accanto a lui.

Haley passò con affetto un braccio intorno alle spalle del bambino e lui, che di solito si ritraeva quando Haley provava a spupazzarlo, le rivolse un sorriso radioso.

Poi la figlia del fabbro guardò verso il padre di Will e, come imbarazzata dalla confidenza che dimostrava di avere con il piccolo di fronte a lui, si ritrasse al suo posto, con le ditine ancora poggiate sul braccio di lui.

Era come se il mago, invece di un solo numero, fosse stato incaricato di farne un'intera serie, uno più stupefacente dell'altro.

«Vedi? Vedi?» Continuava a sussurrare il bambino di lato a loro, come se avesse l'impressione che i suoi amichetti si fossero tappati gli occhi.

L'assistente, una ragazza giovanissima e smilza con i capelli lisci e lucenti, scuri, era un'assistente perfetta e impeccabile, col suo sorriso smagliante, gli occhioni azzurri e le lentiggini. Aveva un costume ciano con delle rifiniture bianche e un cappellino azzurro di forma vagamente squadrata con due penne nere di corvo tenute da un nastrino panna.

Il mago aveva i capelli scuri come la ragazza, ma ricci. Per qualche motivo Rory pensava che fossero padre e figlia, anche se ovviamente non poteva averne la conferma. Aveva una sciarpa blu intorno al collo e il mantello, nero e lucido all'esterno, all'interno era colorato di rosso sangue. Aveva una giacca scura dai risvolti cobalto e la camicia azzurrina, i pantaloni neri e le scarpe scure e luccicanti, con le dita coperte da guanti spessi, più da lavoratore che da artista. La faccia era nascosta da una maschera nera che copriva occhi e naso e che ricordava il becco di un corvo, ma il mento era coperto di barba morbida completata da un paio di baffi.

Agli occhi di Rory l'assistente era davvero intrepida. Ammirava i poteri del mago, ma, senza smettere mai il suo sorriso di sole, la ragazza si prestava fieramente a tutti i giochetti proposti dal suo compagno di spettacolo.

Persino quando fu rinchiusa all'interno di una specie di lunga bara con sopra disegnato un cervo, e il mago brandì una sega e la tagliò in tre pezzi facendo sussultare molti degli spettatori, lo fece con un sorriso.

Rory seguì l'operazione strabiliato. Il mago sembrava svolgere l'operazione con accuratezza. Dopo che ebbe finito di tagliare, allontanò i tre segmenti l'uno dall'altro e li fece ruotare per mostrare che non erano in alcun modo collegati tra loro. Dopodichè li riavvicinò e sembrò sussurrare qualcosa a bassa voce, mentre alzava una mano e ne faceva scorrere le punte delle dita sulla superficie del pannello.

Si raddrizzò e, tra le acclamazioni del pubblico, la bara si aprì e l'incantevole Kasey ne uscì tutta intera, indicandosi con un gesto ampio del braccio come a dire "Vedete? Neanche un graffio!".

Ciò che quella sera i tre bambini videro non era spiegabile. Come aveva detto il banditore, avevano risvegliato la magia.

Will si protese verso di Haley e le mise un braccio intorno alle spalle, rischiando di farla cadere, poi la lasciò e si rimise a posto, inquieto, senza sapere come comunicare ai suoi compagni e a tutta la gente intorno l'ammirazione che provava.

Il mago fece un inchino e poi roteò il mantello, coprendo per un istante anche la sua assistente Kasey e in una nuvola di sabbia i due scomparvero e solo il mantello rimase nell'arena, ricadendo mollemente per terra.

Il pubblico esplose in un'ovazione, si sentivano fischi e battere di piedi e tantissimi "bravo!".

Rory inclinò appena un po' indietro la testa, senza capire come potesse essere accaduto. Quell'uomo aveva la magia di un leprecauno! Se lui avesse avuto quei poteri, non avrebbe avuto paura di nulla perchè nessuno avrebbe potuto batterlo.

L'Uomo dei cimiteri - Parte 1: il bambinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora