2. Stanno morendo

497 48 9
                                    


Almeno fino all'ora di pranzo non accadde nulla di strano, di preoccupante, anche se i genitori erano tesi come corde di violino. Avevano gli occhi fissi sempre su Rory, osservandolo nel caso che avesse manifestato un altro di quegli strani comportamenti ingiustificati. Il bambino, dopo qualche minuto, parve accorgersi dell'aria tesa che c'era in casa e anche lui s'irrigidì notevolmente, parlando di meno e sobbalzando a ogni minimo rumore.

Roisin e Kieran, allora, tentarono di calmarsi un pò. Presentandolo come un gioco al piccolo Rory, si fecero dei massaggi l'un l'altro per sciogliersi i muscoli e pranzarono tutti insieme. Rory si divertì.

Dopo un lauto pasto lo mandarono a dormire. Come ogni volta che Rory faceva il suo pisolino pomeridiano, la mamma gli rimboccò le coperte, e cantò per lui finché non sprofondò nel sonno più profondo, poi andò via e lo lasciò da solo con i suoi dolci sogni.

Roisin si sedette al tavolo della cucina. Kieran la stava aspettando, ma accolse in silenzio il suo arrivo, silenzio che persistette per qualche minuto e che fu la donna ad interrompere.

«Il punto è» Sbottò, come se fossero nel mezzo di una discussione «Il punto è che sono tremendamente preoccupata, Kieran. Non si è mai comportato così!»

«Credi che io non sia preoccupato?» rispose il marito, gesticolando «Roisin, lui ha cominciato a comportarsi così da quando è arrivato quell'orrido stregone! Temo che gli abbia lanciato addosso qualche incantesimo, non so... ma, come sempre, è tutta colpa loro!»

«La cosa che mi fa stare più in pensiero è che... non voglio azzardare niente, ma ... »

«Ma?»

«Ma si comporta così solo quando arrivi tu».

Un breve silenzio succedette quelle parole, poi Roisin ricominciò a parlare «Con me non fa in quel modo! Non lo hai mai fatto! In tutta la sua vita si è comportato solo due volte in quel modo strano» cominciò a contare sulle dita «La prima volta, durante il bagnetto, era normalissimo finché non sei arrivato tu. La seconda volta, dopo il bagnetto, sei entrato nella stanza e lui è...»

«Cosa è?» Kieran si sentì scuotere dentro da un pensiero che non gli piaceva affatto.

Roisin non rispondeva. Forse Rory aveva paura di suo padre? La colpa era tutta di Kieran?

«Kieran...» Roisin mormorò quel nome con paura, distogliendo lo sguardo dal marito.

«Cosa c'è?» l'uomo aprì le braccia «Cosa c'è? Cosa ho fatto?»

«Guarda fuori dalla finestra».

Quando l'uomo osservò all'esterno, due sentimenti opposti lo colpirono come frustate: uno di assoluto sollievo, per non essere stato lui il motivo della paura della sua amata, e l'altro di rabbia e di dolore, per quello che stava vedendo. Una chiazza scura era comparsa in mezzo all'oro, ma non si trattava di una sola spiga, no, era una macchia grande come un carro, quasi nera e piegata, depressa in mezzo all'oceano giallo.

Kieran si precipitò all'esterno, in mezzo al campo, ansimando. No, non poteva crederci! Girò su se stesso, esasperato. La macchia di marciume che aveva visto fuori dalla finestra non era la sola, ce n'erano altre, chiazzavano l'intera collina.

«Maledetto stregone!» Urlò, facendosi il segno della croce «Sant'Iddio! Cosa hai fatto? Cosa hai fatto?».

Corse a prendere la falce, con il cuore in gola. Sentire il contatto del legno, che era stato levigato da tanti anni di lavoro sotto i suoi palmi e a sua volta gli aveva donato calli e dita forti, lo fece tranquillizzare appena un po', ma non abbastanza da placare il tremore che aveva colto le sue braccia. Con una furia quasi distruttrice, l'uomo inizio a tagliare via le spighe malate, colpo dopo colpo, assaporando il rumore della lama che fendeva l'aria ed i fusti.

L'Uomo dei cimiteri - Parte 1: il bambinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora