Rory si svegliò di scatto, ma non spaventato.
Si stiracchiò e sfregandosi un occhietto, pieno di sonno, si accorse della grossa mole pelosa accanto al suo letto. Si sporse un po' per accarezzarne goffamente la schiena, spostando avanti e indietro ciuffi di pelo
«Oggi potremmo andare oltre il Confine, ti va?».
Lucifero si svegliò di botto con un piccolo sobbalzo e alzò la testona verso di lui, annusandogli la manina prima di decidere che era meglio leccarla.
Rory sorrise. Per lui, era senz'altro un si.
Ma non ci fu tempo, quella mattina, di andare oltre il Confine: non fece neppure colazione. La mamma lo prese e, coccolandolo come un principino, costrinse lui e Grigione a fare il bagnetto, gli mise i vestitini puliti e disse che, oggi, si doveva assolutamente andare da Fenella, perchè le avevano promesso di farle vedere gli occhi nuovi di Rory.
Sarebbe stato per un'altra volta
Poi Kieran e Roisin dovettero ingegnarsi per cacciare un gatto randagio (era il gatto marrone crudele che mangiava gli uccellini, Rory ne era sicuro) che gli era entrato in casa durante la notte poco dopo Grigione e non ne voleva sapere di uscire da lì.
Graffiò spietatamente le braccia di Kieran quando provò a prenderlo per la collottola e la moglie non voleva neanche avvicinarsi. Alla fine Roisin lo spazzò via con la scopa come polvere, ignorando la furiosa resistenza del felino che miagolava frustrato e cercava di graffiare il pavimento e i fili di paglia alla fine della scopa.
Questo gli fece perdere un pò di tempo, ma in un modo o nell'altro alla fine riuscirono ad arrivare a casa dei due pastori, comicamente affrettati.
Lennon e Fenella si dimostrarono felicissimi di rivederli, specie Fenella, e li invitarono immediatamente ad entrare. La casa non era cambiata di un centimetro, ma Rory non si aspettava che cambiasse: in fondo, non era passato tanto tempo dall'ultima visita.
Subito, non appena finiti i noiosi convenevoli, Rory alzò verso di loro la testolina e chiese di Erin e di come stessero tutte le pecore.
«Bene, bene, stanno bene!» Trillò la donna
«E posso vederli?»
«Ora no, ora stai con zia Fenella» rispose lei, tirandogli una guancia e facendogli male «Hai già mangiato questa mattina?»«No, non ha mangiato» disse Roisin che, previdente, aveva evitato la colazione perchè sapeva di andare in casa dei pastori che di certo avrebbero rimpinzato il suo bambino
«Perfetto! Allora lo facciamo mangiare noi»
«Lo sapevo» borbottò Kieran«Cosa?»
«Niente»«Che poi, perchè non gli date da mangiare, povero piccolo? È così magro! È rachitico!».
Rory non si sentiva rachitico e si guardò preoccupato per vedere se era diventato rachitico durante la notte. Non era così. Era normale. Tirò un sospiro di sollievo.
Solo una volta aveva sentito utilizzare a papà quella parola, ed era in merito ad un uccellino denutrito morto di fame. «Vedi?» Gli aveva detto suo padre «Poverino, è morto di fame. Non ce l'ha fatta a passare d'inverno, probabilmente era pure rachitico, vedi che è tutto pelle e ossa?». Rory l'aveva guardato, aveva visto le costoline sporgenti e si ricordava di aver quasi sentito spuntare una lacrima.
Era quindi ora terrorizzato dall'idea di divenire così magro e morire di fame come l'uccellino. Si passò una mano sul torace e si tastò i fianchi. Oh, no, sentiva le costole! Stava diventando rachitico!
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L'Uomo dei cimiteri - Parte 1: il bambino
Fantasy+ESTRATTO (da una storia completa)+ È una notte tempestosa quando Rory Tad, figlio primogenito di due contadini irlandesi, viene al mondo. Nel momento più luminoso della gioia di questa famiglia, alla loro porta bussa qualcuno: sono i becchini del v...