La voce del fabbro risuonò alta e chiara mentre cominciava la lettura, sotto gli occhi brillanti del piccolo Rory
« "Il mondo ha un suo equilibrio, sue leggi, sue disposizioni. Gli uomini vedono solo una infinitesima parte di ciò che davvero esiste. L'universo è infinito, e infiniti gli universi. Dove lo sguardo di un uomo si posa, ecco, è cieco, perchè non vede ciò che si cela nei molti livelli del nostro universo"... ma non ha senso» mugugnò Stiofan
«Continua» disse Rory, incantato
« "Infinito tempo fa, arcani misteri furono svelati. Non tutti furono ricordati dagli incauti uomini, ma alcuni si preservarono. Le storie passarono di padre in figlio, di madre in figlia, e si trasmisero di generazione in generazione per preservare l'equilibrio del mondo. Furono cantati antichi canti, pieni di malinconia, che ricordavano l'infrangersi delle onde sotto un cielo scuro contro gli scogli, senza rabbia, ma con un'infinita tristezza. Furono suonate le corde delle anime degli uomini, per spingerli a ricordare. Ma un ricordo è effimero e, per quanto importante, è difficile da preservare". Continua a non avere senso. Dove vuole andare a parare un libro così? Non si capisce come parla»
«Continua» disse Haley, impaziente
« "Tra questi misteri, c'è la storia che sto per raccontarvi. Anche se rimarrà sottoforma di leggenda, il racconto sarà pronto e non lo dimenticherete. E nel caso la vostra mente vi porti in fallo, le parole che si susseguono su carta e vi aiuteranno a rimanere vivi. Io li ho ricordati e vorrei che faceste lo stesso..."» Stiofan girò pagina, poi la riportò indietro e, come se fosse indeciso, andò avanti di due pagine e il frusciare della carta interruppe il completo silenzio della stanza «Salta delle pagine, sono completamente bianche. Ecco, qui continua "Era primavera. La notte stava avvolgendo pian piano la sua casa, tingendo il cielo di un tenue rosa. Avrebbe voluto rimanere a fissare il cielo per chissà quanto tempo ancora, e nulla le intimava di non rimanere a guardare. Osservò la meraviglia dei colori che esplodevano sulle nubi, tingendo il cielo, fino a virare ad un glorioso dorato. Era il momento che amava di più. Le foglie degli alberi intorno alla sua casa sembravano risplendere di gloria, e così il cielo, e la sua casa. Perfino con gli occhi chiusi, l'atmosfera che respirava era epica. Il tramonto si era concluso dolcemente, con il Sole che scompariva dietro i monti. Tocchi di viola avvolgevano ciò che era d'oro e divenne di zaffiro ciò che era di quarzo.
Le ombre si allungarono, inghiottirono tutto. Il mondo aveva perso i suoi colori, o, per meglio dire, ne aveva acquistati di nuovi.
Ora basta.
Aprì gli occhi e si alzò in piedi. Sapeva di avere qualcosa di importante da fare e di dovere arrivare in tempo. Corse via, nel bosco. Era scalza, meravigliosamente scalza, a contatto con il terreno; sentiva il cuore martellarle nel petto, il proprio fiato che entrava ed usciva velocemente dai polmoni. L'aria aveva cominciato a farsi più fredda, e lei non indossava molto.
Rallentò, pian piano, fino a fermarsi del tutto.
Entrò nella radura che si apriva di fronte a lei, di lato alle sue sorelle. Erano lì e la aspettavano in silenzio. La luna, un disco perfetto nel cielo, illuminava le tredici fanciulle che si tenevano per mano, disposte in cerchio e con lo sguardo alto al cielo, le accarezzava con le sue mani luminose e aspettava la celebrazione.
Tutte le donne erano vestite con una lunga tunica bianca legata in vita da una fascia blu scuro, con uno schizzo rosso sul cuore; i loro capelli erano ornati di corone di fiori, ed ognuna di loro ne indossava una differente.
Stettero in silenzio, ascoltando le une il respiro delle altre. Dovevano sentire il ritmo dei loro cuori, dovevano carpire l'essenza dei loro respiri.
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L'Uomo dei cimiteri - Parte 1: il bambino
Fantasy+ESTRATTO (da una storia completa)+ È una notte tempestosa quando Rory Tad, figlio primogenito di due contadini irlandesi, viene al mondo. Nel momento più luminoso della gioia di questa famiglia, alla loro porta bussa qualcuno: sono i becchini del v...