Capitolo 31

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Mi odiate, lo so, e fate bene. 🙈 Buona lettura ❤

Eravamo arrivati al penultimo concerto previsto. Eravamo carichissimi, come al solito... O almeno lo ero io.
"Fede, che ti prende?"
Gli chiesi esasperato dal suo atteggiamento.
"Nulla, perché?"
Chiese con un'alzata di spalle senza degnarmi di uno sguardo, cosa che odiavo. Mi avvicinai a lui, costringendolo a guardarmi negli occhi.
"Lo sai che odio quando non mi guardi."
Gli rammentai.
"Scusa..."
Disse appena.
"Sai anche che odio quando ti scusi."
Dissi lasciandogli il viso. Si morse il labbro.
"Mi vuoi dire che hai?"
Chiesi nuovamente, ma in modo più dolce e calmo.
"Nulla."
Ripeté. Sospirai. Davvero si aspettava che gli credessi?!
"Fede, smettila di mentirmi."
Lui sospirò.
"Non mi va di parlarne ora."
Disse distogliendo ancora lo sguardo da me.
"Quindi ammetti che c'è qualcosa."
Gli feci notare.
"Sì."
Ammise.
"Perché non me ne vuoi parlare?"
Chiesi con un velo di tristezza. Detestavo quando si teneva le cose per sé. Da quando l'avevo conosciuto, avevo iniziato a pensare che in due tutto è più facile, è più sopportabile e meno doloso da affrontare e superare.
"Non me la sento ora."
Spiegò.
"C'entra Daniele?"
Azzardai. Scosse la testa.
"No, affatto."
Rispose.
"Ora dobbiamo prepararci, sbrigati."
Disse allontanandosi da me... Ancora.

Più lo guardavo, più notavo che quel qualcosa di cui non mi voleva parlare lo stava divorando. Era diverso, cantava in modo diverso, si comportava in modo diverso, mi guardava in modo diverso, mi sorrideva in modo diverso, mi toccava in modo diverso. Stavamo eseguendo 'Prendimi per mano', quando mi fece segno di avvicinarmi a lui e, confuso, feci come da indicatomi.

"Prendimi per mano

e ti amerò un'ora,

se poi lo vorrai,

ti amerò ancora.

Prendimi per mano

e tutto avrà senso.

Te lo prometto,

sarà perfetto.

Prendimi per mano

e non lasciarmi mai"

Mentre cantava questa parte, mi fece smettere di suonare, allontanando la mia mano dalla chitarra e stringendola nella sua, mentre sorrideva con fare divertito e mentre la folla urlava in apprezzamento. Scossi la testa divertito. 'Idiota' gli mimai con le labbra.

"Non fai altro che lamentarti di me, è naturale che io poi mi arrabbi e ti tenga il muso."
Ci mettemmo a fare conversazione.
"Sei tu che sei diventato palloso."
Ribatté.
"Sono vecchio, che ci vuoi fare?"
Mi giustificai con un'alzata di spalle.
"Ben vuoi uscire stasera? Eh, non lo so, perché devo finire un libro e..."
Iniziò a farmi la caricatura, guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.
"No, però ti voglio bene comunque."
Disse venendo verso di me.
"Vai via."
Lo intimai.
"Ti voglio bene comunque."
Ripeté posizionandosi dietro di me e portando un braccio attorno al mio collo per abbracciarmi.
"Sei il mio vecchiarello."
Affermò ridendo.
"Datemi un motivo per continuare a sopportare quest'energumeno."
Dissi al microfono, facendo ridere tutti, compreso il biondo.

"Fede, posso dedicarti una canzone?"
Dissi, ad un certo punto, guardandolo. Lui ricambiò lo sguardo con un'espressione confusa e divertita al contempo.
"Allora, molti dei presenti la conosceranno già, perché sui social vi ho riempito di alcune strofe di questa canzone."
La introdussi, per poi fare segno ad uno dello staff di metterla. Si trattava di 'Prima o poi' di Astol. Iniziò la canzone e io mi avvicinai al biondo che abbassò lo sguardo, sorridendo divertito. Era un periodo che ero entrato in fissa con quella canzone, non sapevo il perché, ma mi ricordava me e lui.

Oramai dipendo da te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora