14. Resta con me

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<<Hailey!>>risponde Maya al primo squillo.

<<Ciao Maya>>

<<Cosa è successo? Tu e Jack state insieme?>>chiede subito.

Sospiro e osservo le stelline sul soffitto: le ha messe mio papà quando avevo tre anni e sono uguali a quelle della camera di Daniel. Al centro c'è una stella più grande e intorno ad essa tanti altri astri e vorrei concentrarmi su di loro piuttosto che raccontare tutto a Maya. Alla fine non devo nessuna spiegazione, ma se voglio costruire delle amicizie non posso escluderle dalla mia vita o saranno loro ad escludere me.

<<Non stiamo insieme>> l'idea di me e Jack insieme mi da' la nausea, insomma, io e lui?? Due mondi opposti.

<<Perché ha risposto lui?>>

<<E' il migliore amico di mio fratello quindi è normale ritrovarmelo in casa sempre>>spiego e spero davvero di essere stata convincente.

<<Questo non spiega il motivo per cui ha risposto al tuo posto>>mi fa notare e potrei scommettere che in questo momento stia alzando le sopracciglia nel suo modo fastidioso, ma divertente.

<<Io e mio fratello condividiamo la stanza>>rivelo tentennante perché è ancora strano dover abituarmi al fatto che la mia amata camera singola sia diventata una camera doppia.

La telefonata con Maya dura più del dovuto e ci ritroviamo a scherzare su quello che è successo l'altro giorno a scuola.
<<A domani>>la saluto infine.
Inizialmente sembrava una chiamata faticosa, ma poi si è rivelata divertente.
Forse è questa che tutti definiscono "amicizia".

***
Mentre sto dormendo tranquillamente nel mio amato letto, sento il suono del telefono.

Lo prendo e accetto subito la chiamata prima che mio fratello si svegli e poi inizi a urlare.
<<Sei sveglia Evans?>>chiede una voce che riconosco subito.

<<Jack, cosa vuoi??>>sussurro cercando di non alzare troppo la voce.

<<Sono sotto casa tua, vieni>>dice per poi chiudere la chiamata.

Cosa vuole??!
Sbuffo, scendo dal letto e vado in giardino.
Non mi importa se mi vedrà con il pigiama e i capelli arruffati, ora non è il momento.
<<Evans in pigiama>>constata.
<<Perché sei qua??>>chiedo scocciata mentre penso al mio caldo e accogliente letto.

Ritrovarmi un esemplare di Jack in jeans neri e maglietta dello stesso colore non era nei miei piani, per niente.

<<Mi mancavi>>dice aprendo le braccia nel tentativo di abbracciarmi.
<<Tu no>>
<<Come siamo acide>>dice ridendo e sospiro quando capisco la situazione.
<<Sei ubriaco?>>dico, ma è più in affermazione che una domanda.
<<No>>sbuffo per poi prenderlo per il polso e portarlo in casa.
<<Puoi stare qui questa notte, ma nella camera degli ospiti>>dico andando verso quest'ultima e con la speranza di tornare a dormire il prima possibile.
<<Sei bellissima>>dice mentre si sdraia sul letto.
<<Dormi>>
Sto per uscire dalla porta quando mi chiama.
<<Resta con me>>
<<Dormi>>ripeto mentre me ne vado definitivamente.

La mattina seguente Jack si è svegliato con un mal di testa tremendo, ma infondo se lo è meritato.
I miei genitori durante la colazione non hanno notato la presenza del l'ospite ed è meglio così.
Ora??
Ora sto ascoltando una noiosa lezione di diritto, una delle mie materie preferite, ma che con il compagno sbagliato può diventare la più brutta.
Il suono della campanella mi risveglia completamente ed esco velocemente dalla classe.

Oggi è una di quelle giornate in cui sento la mancanza qualcosa, ma non so cosa.
Mi manca qualcuno, ma chi??
Ho tutto quello che voglio eppure ho questa sensazione di ansia e di impotenza.
Sento di dover andare veloce per poter vedere una determinata persona, ma che per me è ancora misteriosa.
Forse è per questo che passo il resto delle lezioni di oggi a mangiucchiare la penna e a controllare l'orologio con il suo ticchettio; ogni minuto sembra durare un'eternità.
Appena suona la campanella dell'ultima ora corro sul terrazzo segreto e cerco di rilassarmi, ma con scarsi risultati.
<<Inizio a pentirmi di averti fatto vedere questo posto>>mormora qualcuno alle mie spalle e non è difficile capire che la voce è quella del ragazzo con gli occhi azzurri.
Non rispondo e  resto a guardare il giardino grande, ma con pochi ragazzi.
<<Nessuno deve sapere di quello che è successo questa notte>>dice mentre si siede di fianco a me.
<<Perché eri ubriaco?>>chiedo.
<<Ne avevo voglia>>risponde alzando le spalle, ma dal suo movimento capisco che sta mentendo.
<<Prometti di non dirlo a nessuno>>ripete e dal tono della sua voce capisco che per lui è importante.
So che mi sta nascondendo qualcosa e sento che sia uno dei motivi nascosti per cui mi ha preso di mira per anni.
So che è così, me lo sento.
Mi pentirò di quello che dirò adesso, ma continuerò comunque a indagare.
Devo scoprire tutto ciò che è successo della partenza a Miami e per scoprirlo ho bisogno di non avere nemici.
<<Va bene. Lo prometto>>


All the love
Ale

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