1.Piú forte di prima

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Le sfumature create dal sorgere del sole e la città che diventa sempre più piccola sotto i miei occhi, riempiono la visuale del finestrino piccolo e pieno di macchie unte. Sfortunatamente dovrò occupare le prossime cinque ore in modo autonomo dato che sia mio fratello sia i miei genitori sono nel mondo dei sogni. La musica che raggiunge le mie orecchie attraverso gli auricolari non mi fa avvertire la sensazione di solitudine e i film che ho scaricato su Netflix eliminano quasi completamente l'agitazione procurata dal viaggio. Miami è sempre stata nel mio cuore, ma alcuni avvenimenti degli scorsi anni hanno modificato la mia visione. 

 <<Si prega di allacciare le cinture di sicurezza, stiamo atterrando>>la voce dell'hostess rimbomba in tutto l'aereo e nemmeno cinque secondi dopo si sentono i ticchettii delle cinture che si allacciano.

Mille pensieri iniziano ad insediarsi in modo violento nella mia mente e le parole "ci siamo" sono sempre più realistiche. Ho immaginato il mio ritorno milioni di volte, ma nessuna di esse si può paragonare a quello che effettivamente è. L'atterraggio non dura molto e in poco tempo mi ritrovo con la valigia piccola nel passaggio che unisce l'aereo all'aeroporto. Come avevo previsto, le mie valigie sono le ultime ad arrivare e dopo il respiro di sollievo per averle avute di nuovo, ci dirigiamo verso l'uscita dell'edificio pieno di persone e scritte che confondono. Mio padre, preciso e organizzato, cerca con lo sguardo il taxi che ha prenotato prima di partire e una volta trovato ci fa segno di seguirlo. Il taxista carica le mie valigie nel bagagliaio e salgo nel veicolo con l'impazienza di tornare nella mia amata casa. In una ventina di minuti, nonostante il traffico persistente e snervante, raggiungiamo il luogo tanto atteso e mio papà apre quasi subito il cancello della villa bianca che non abbiamo visto per due anni interi. Appena entro, con grande felicità, noto che tutto è rimasto come prima: ordinato e perfetto. Lo stile è abbastanza moderno: il divano bianco è sovrastato da un lampadario di Swarovski, la cucina si trova accanto alla sala, la quale è bianca con sfumature beige; le scale, anch'esse bianche con particolari in ferro, sono vicine alla porta e conducono al secondo piano in cui ci sono le camere con i bagni privati. Apro la porta della mia cameretta, lascio le valigie accanto e sorrido in modo sincero per la prima volta durante la giornata.

<<Mi sei mancata >>dico buttandomi sul letto come un bradipo dopo nemmeno un'ora da quando si è svegliato. Vedo Tyler, mio fratello, affacciarsi alla porta e guardami sconvolto: non si è mai abituato alla mia esuberanza e forse non lo farà mai. 

<<Tu saresti mia sorella?>>dice retorico prima di andarsene.

"Che mentalità chiusa"borbotto con la testa ancora affondata nel cuscino rosa pesca.

La mia camera è abbastanza semplice, ma è proprio per questo che mi piace.
Il letto è matrimoniale e vicino ad esso ci sono due comodini con le lampade bianche, due quadri con dei collage di foto e due porte. Entro nella cabina armadio, sorrido quando vedo i vestiti che ho dovuto lasciare qui e inizio a sistemare tutto ciò che è nelle valigie. È proprio in questo momenti che vorrei essere un gatto: non fa assolutamente niente e tutti lo adorano. Sì, forse dovrei iniziare a pensarci.

<<Tesoro>>mi chiama mia mamma entrando.

<<Tutto okay?>>

<<Certo. Ero venuta per dirti di iniziare a sistemare tutto, ma a quanto pare hai quasi finito>>dice sorridendo.

Annuisco cercando di imitare la sua espressione e mi siedo vicino a lei sul letto morbido che pha invaso completamente.

<<Non oso immaginare le condizioni della camera di tuo fratello>>ride leggermente, ma so che ha già preparato mentalmente il discorso che vuole fare a quel cavernicolo con le sembianze di un adolescente quasi comune.

<<Neanche io>>ammetto semplicemente perché so che Tyler non è mai stato davvero ordinato.

<<Per cena va bene il pollo fritto del tuo fast food preferito?>>chiede, ma sa già la risposta ed io ero già pronta per questa domanda.

<<Perfetto>>

<<Vado ad ordinare allora>>
Mi manda un bacio volante, esce dalla mia proprietà privata e mi lascia finire di sistemare tutto con il sottofondo delle mie canzoni preferite.

Durante la cena le espressioni del viso dei miei famigliari sono radiose, ma allo stesso tempo stanche per il viaggio, seppur non tanto lungo, e dal trasloco da una città all'altra. Mio papà, al contrario di mia mamma, non si sforza neanche a nascondere la stanchezza, mentre io molto probabilmente sembro una tartaruga dopo il letargo. Tyler sembra come sempre disinteressato al mondo e a ciò che succede, ma infondo so che è felice anche lui di essere tornato alla sua vecchia vita. Lui è proprio così: finge di essere superiore a tutto e con il suo carattere arrogante riesce nel suo intento.

<<Io e Kate volevamo parlarvi di una cosa>>sospira mio papà spostando le confezioni di carta dal tavolo.

<<Mi comprate un unicorno??>>cerco di sdrammatizzare e di alleggerire le loro espressioni che sono diventate improvvisamente cupe.

<<Hailey non è il momento>>

<<Ragazzi cosa vi sta succedendo?? Siete gemelli eppure da qualche anno sembrate nemici. Siamo i vostri genitori e possiamo aiutarvi, okay?>>prende la parola mia mamma con la solita espressione rassicurante.

<<Non è successo niente>>borbotto prima di mangiare le ultime patatine fritte e ritornare nella mia "tana".

La mia vita negli ultimi anni, tralasciando i due a San Francisco e alcuni lontani, è stata un completo disastro e per non far entrare nei miei problemi anche i miei genitori, con grande difficoltà cerco di nascondere tutto.
E' da quando ho tredici anni che non posso più contare sull'appoggio del mio gemello e dell'unico vero amico che io abbia mai avuto. 

Sento la voce di mio padre che mi chiama dal salotto e il tono dolce della sua voce che mi fa sentire protetta, ma non posso far altro che chiudere la porta a chiave e premere "play" alla playlist del telefono. In questi anni, la musica mi ha aiutata davvero tanto e le sarò per sempre grata: non chiede nulla, ti accetta per quello che sei, non fa distinzioni né divieti e aiuta a sentirsi a "casa" in ogni luogo. Ovviamente serve anche per poter ballare in un modo inguardabile per tutta la camera e per cantare facendo finta che il telecomando sia il microfono durante i momenti di assoluta felicità. Quando mio fratello e il mio migliore amico si sono uniti ai due ragazzi che mi prendevano in giro, Jack e Ian, ho sentito qualcosa rompersi dentro di me: le persone con cui ero cresciuta, con cui avevo più ricordi, mi hanno voltato le spalle per un motivo futile e a me sconosciuto. Avevo l'apparecchio, facevo pettinature strane, avevo gli occhiali e mi piaceva essere perfetta in tutto.Ogni giorno mi deridevano per questo e i due anni a San Franscisco mi ha fatto capire che sono loro ad essere sbagliati e non io. Non so se continueranno ad insultarmi, a farmi sentire una nullità o semplicemente un disastro, ma sono certa di una cosa: sono più forte di loro e nulla può cambiarlo. Jack, il ragazzo più popolare della scuola, Ian, il suo satellite, Tyler, mio fratello, e Daniel, il mio migliore amico, sono stati la causa principale del mio cambiamento e del mio dolore.

Nonostante ogni cosa, attraverserò il cancello della scuola a testa alta e capirò i motivi che li hanno spinti a trattarmi in quel modo.

"Miami sono tornata e sono più forte di prima"

All the love, Ale <3 

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