26.Okay

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<<Posso provarci>>
<<A fare cosa??>>
<<Ad essere come una amica>>
Si ferma immediatamente e mi osserva cercando di capire i miei pensieri.
<<Davvero?>>mormora quasi sorpreso.
Annuisco leggermente per poi abbozzare un sorriso.
<<Okay>>dice tornado ad essere il solito strafottente.
<<Torniamo in barca>>mormora prendendomi la mano.
<<Appoggiati a me>>mi fa salire sulle sue spalle e inizia a nuotare verso la barca.
Sale prima lui e mi aiuta a raggiungerlo.
<<Hai fame?>>mi chiede.
<<Un po'>>dico sincera.
Mi piacerebbe fare più tuffi, ma ho anche una fame tremenda.
Quelle crocchette di pollo fritto mi fanno venire troppo l'acquolina e non si dice mai "no" a quelle meraviglie.
<<Asciughiamoci un attimo, poi mangiamo. Tanto tra due ore possiamo ancora entrare>>dice.
Va un attimo dentro alla cabina e ritorna con due asciugamani blu e la cena.
Mi avvolgo completamente e vengo attirata dalle sue braccia.
<<Mangiamo qui?>>chiede.
Annuisco e vado a sedermi su una specie di sdraio sul fronte delle barca.
Si siede di fianco a me e mi avvolge con il suo asciugamano.
Apro la mia bustina del mio fast food preferito e assaggio una patatina fritta.
<<Amo il pollo fritto>>dico mangiando la prima crocchetta.
<<Siamo in due>>dice mettendo del ketchup sulle patatine.
<<In questi giorni ti ho vista un po' preoccupata. Tutto okay?>>chiede.
Resto un po' stupita dalla sua domanda, ma annuisco quasi subito.
<<Ho avuto un po' di test ed ero un po' tesa>>rivelo metà verità.
<<Non è solo questo>>dice.
<<Ero un po' tesa per la tua domanda>>ammetto.
<<Ah>>si lascia sfuggire.
Finiamo di mangiare tranquillamente mentre osserviamo il cielo diventare sempre più scuro e di conseguenza anche la variazione del colore dell'acqua.
<<Avvisa i tuoi genitori che resti qui anche questa notte>>dice alzandosi e andando a buttare le de buste.
<<Cosa?? Non diranno mai di sì>>
<<Provaci>>dice facendomi l'occhiolino.
Sbuffo senza farmi sentire e scrivo un semplice messaggio a mia mamma.
<<Non ho portato niente per la notte>>cerco di trovare una scusa, ma a quanto pare non serve a niente.
È talmente determinato e testardo!
<<Non cercare delle scuse>>dice.
Mi suona il telefono e l'ansia cresce quando leggo il nome "mamma" sullo schermo.
Scorro il dito su di esso e ascolta la sua risposta.
<<Tesoro. Dove sei?>>chiede.
<<Sono fuori con Jack>>dico la verità.
<<Ciao>>saluta il ragazzo che è sulla mia stessa barca.
Mia madre ricambia il saluto e mi chiede delle spiegazioni per quel messaggio.
<<Posso?>>
<<Va bene, ma stai attenta>>dice per poi chiudere la chiamata.
<<Sono servite le tue rassicurazioni>>dico a Jack.
<<Visto??>>dice, ma nel tono con cui lo ha detto capisco che è meglio non ribattere.
<<Cosa facciamo?>>chiede dopo qualche secondo.
<<Il gioco delle dieci domande??>>poprongo.
<<Cosa è?>>chiede con un espressione confusa.
<<In pratica ci facciamo dieci domanda a testa alternandoci e le risposte devono essere sincere>>spiego.
<<Va bene>>annuisce.
<<Inizio io?>>chiedo.
<<Vai>>
Metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi appunto di raccoglierli in una coda alta più tardi.
<<Colore preferito?>>chiedo la prima cosa che mi viene in mente.
Infondo si parte sempre con il proprio colore preferito.
Mi guarda con un'espressione scettica per poi scoppiare a ridere.
<<È tutto questo quello che sai fare?>>dice scuotendo la testa.
<<Comunque verde>>dice.
<<Okay. Tocca a te>>dico.
<<Il bacio nello sgabuzzino è stato il primo per te?>>chiede.
<<No>>scuoto la testa in segno di negazione.
<<A chi l'hai dato?>>chiede innervosito.
<<Solo una domanda alla volta>>gli ricordo.
<<. Chi è stato?>>dice assottigliando gli occhi.
<<Daniel>>rivelo.
<<Che schifo>>commenta.
<<Veramente è il tuo migliore amico>>gli faccio notare.
<<È diventato fragile, molto più di prima. I miei migliori amici non sono fragili>>dice  serio.
<<Non ha senso>>mi lascio sfuggire.
<<Sì. Sono il più popolare della scuola e ho una reputazione da mantenere.
Secondo te esco con chi si fa mettere i piedi in testa da chiunque?>>chiede retorico.
<<Se è tuo amico sì>>dico ovvia.
<<Non è mio amico>>rivela
<<Un anno fa sì>>mormoro cercando di non farmi sentire.
<<Evans stai attenta a quello che dici>>mi avverte.
Alzo leggermente gli occhi al cielo e una sensazione di nervosismo mi invade.
Certe volte è davvero insopportabile e forse lo sono anche io.
Ma dentro quegli sguardi antipatici e scocciati capisco che non è davvero così cattivo.
Viziato sì, opportunista, falso e tantissimo altro, ma cattivo no.
Soprattutto perché la conferma ce l'ho questa sera, quando ci tuffiamo ancora insieme per poi addormentarci abbracciati nella cabina.


All the love
Ale

Love will rememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora