2.Poco Tumblr

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Mi piacerebbe poter dire che il mio risveglio sia stato esattamente come quello dei film e che il profumo di caffè proveniente dalla cucina sia giunto fino alla mia camera; quella fragranza che mescolata all'odore dei croissant appena sfornati ti garantisce una mattinata tranquilla.
Nel mio caso è successo l'esatto opposto e il mio umore ne ha subito le conseguenze, forse anche troppo.
Mio fratello è entrato in camera urlando e dicendo di alzarmi per andare a comprare il necessario per la scuola insieme e la mia voglia di strozzarlo è aumentata.
Ovviamente non sarei mai andata con lui, ma a quanto pare i nostri genitori sospettano che sia successo qualcosa tra di noi e l'unico modo per annullare quei dubbi è passare del tempo insieme.
Mi osservo un'ultima volta allo specchio per poi mettere gli occhiali neri e scendere in salotto con la borsa a tracolla.
<<Finalmente>>dice Tyler vedendomi arrivare.
<<Posso almeno fare colazione?>>dico ironica, ma spero di convincerlo a farmi bere almeno un succo.
<<No. La farai al centro commerciale>>dice prendendo le chiavi della macchina e annullando il mio desiderio.

<<Mamma, io e Hailey usciamo>>

<<Grazie per avermi reso partecipe>>commenta mio padre addentando un croissant ricoperto di zucchero a velo.

<<Dove andate?>>chiede mia mamma ignorando quello che suo marito ha detto poco fa.

<<Al centro commerciale>>rispondo con un sorriso finto degno di Oscar.

"Altro che Leonardo Di Caprio"

<<Tornate per pranzo?>>

<<Non lo so>>questa volta è Tyler a rispondere e gliene sono grata; non sono dell'umore per reggere questa bugia.

Salutiamo e usciamo di casa per poi arrivare alla macchina di mio fratello, una Range Rover nera.
Se ci fosse stata mia nonna avrebbe detto che sprecare una giornata del genere chiusi in un centro commerciale è una cosa insensata e folle, ma dal momento che la mia cara nonnina è nelle periferie di Londra, non può farci notare niente.
Salgo sulla macchina di Tyler, appoggio la borsa sul tappetino davanti a me, accendo l'aria condizionata, pur sapendo che in dieci minuti saremmo arrivati al centro commerciale.

<<Tu vai da una parte e io da un'altra. Non rompermi e ci incontriamo alle 14 davanti alla macchina>>afferma con il solito tono di voce fastidioso.

<<Scordatelo>>ribatto per l'orario assurdo: non ci metto così tanto per prendere quattro cose.

<<Ti posso rendere le cose molto difficili a scuola>>dice cercando di essere minaccioso, ma ormai non funziona più con me.

<<Se ci tieni a "rendermi le cose difficili" come dici tu, fallo. Non ho paura di uno primitivo che non sa allacciarsi neanche la patta dei pantaloni.
Piccolo dettaglio, è aperta>>mormoro uscendo dalla macchina nera con il sorriso uguale a quello di una guerriera che ha appena vinto una battaglia.

Mi giro solo per vedere mio fratello che guarda la cerniera aperta degli skinny neri e la sua disperazione per allacciarla.
Rido leggermente per poi entrare nel centro commerciale bianco con le vetrate di vetro.
Le prime due cose che attirano la mia attenzione appena entrata sono tutte le persone presenti e l'aria condizionata gelida.
Cammino in direzione della cartoleria, ma la vetrina di un negozio mi costringe a fermarmi a causa dei vestiti meravigliosi.

Love will rememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora