22. Errori piacevoli

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Mi rigiro continuamente nelle lenzuola finché non cadono sul pavimento. Sbuffo e le raccolgo, ma ormai ho capito che il sonno non è dalla mia parte in questo momento. Prendo il telefono, scendo dal letto, infilo le ciabatte e con dei movimenti silenziosi vado a prendere dei leggings e una maglietta dalla cabina armadio. Infilo le converse bianche e scendo in cucina con la torcia del telefono come unico punto di luce. Non dovrei farlo, ma in questo momento sento di averne bisogno.Scorro con il dito tra i contatti finché trovo il suo: Jack Hamilton. Risponde dopo tre squilli e nonostante la tentazione di cancellare tutto, inizio a parlargli.

<<Ciao>>

<<Ciao>>
<<Non riesco a dormire>>mormoro.

<<E così vuoi che neanche io possa soddisfare un bisogno primario >>

<<Cosa? No>>

<<Allora sii chiara>>

<<Puoi venire?>>mormoro dopo qualche minuto di silenzio e un paio di sospiri.
<<Solo perché non riesco neanche io>>dice chiudendo la chiamata.

Inizio a sentire un desiderio impetuoso di vederlo, di raggiungerlo fuori da casa; quasi come una bambina che aspetta impazientemente il giorno di Natale e del suo compleanno. Inizio a sorridere come ebete e per una volta sono felice che non ci sia nessuno a vedermi in queste condizioni. Riconosco il suono della sua moto, cerco di impormi di essere calma ed  esco di casa quasi in tempo record e senza sentirmi pentita di tutto ciò.

<<Dove andiamo?>>chiedo salendo dietro di lui.

<<Ti porto in un posto>>dice con un tono misterioso.

Inizia a guidare e non mi sorprende il fatto che in strada non ci sia nessuno a quest'ora.Raggiungiamo un parco che riconosco subito come il Tamiami Lakes Park; la mia famiglia e quella di Daniel venivano spesso qui.

<<Venivo sempre qui con la mia famiglia>>>mormoro.

<<Anche io>>

Scendiamo dalla moto ormai spenta e andiamo verso una panchina di fronte al lago.

<<Con chi vai al ballo??>>mi chiede.

<<Non lo so. Tu?>>

<<Penso con qualche bella ragazza. Alta, bionda, occhi azzurri... penso che Taylor vada bene>>dice pensieroso.

Non commento la sua frase anche se so per certo che era una frecciatina per farmi reagire; mi sto iniziando a pentire di averlo chiamato, ma forse era l'unica alternativa. Un lieve vento inizia a farsi sentire e mi viene quasi la pelle d'oca.

<<Hai freddo?>>mi domanda vedendomi leggermente infreddolita.

<<Un po'>>rivelo.

<<Vieni>>dice.

Mi avvolge un braccio dietro la schiena e mi attira a se. Dovrei staccarmi immediatamente, ma la sensazione di protezione che mi trasmette impedisce ogni mio movimento.

<<Ho sbagliato con te>>dice stupendomi.

E' dispiaciuto per come mi ha trattata? E' davvero Jack Hamilton? Il bullo che non chiede mia scusa per niente??

<<Lo so>>mormoro.

Alzo lo sguardo per osservarlo meglio e capire se sta dicendo la verità, ma prende questa scusa per appoggiare le sue labbra sulle mie. Inizia a darmi dei piccoli baci a stampo che sono così dolci quanto desiderosi. Approfondisce il bacio sfiorandomi le labbra con la lingua, mi accarezza i capelli e mi abbraccia con l'altra mano. Mi risveglio dal mio stato di trance e appoggio una mano sulla sua nuca e gli accarezzo i capelli ricci. La luce del lampione ci illumina leggermente e lo sfondo del lago rende perfetto tutto questo. Ma forse non è perfetto, anzi è totalmente sbagliato. Ogni singola cosa che stiamo facendo è un errore e il guaio è che questo errore sta iniziando a piacermi.



OUR SPACE

Cosa ne pensate di Jack?

 All the love

Ale❤️

Love will rememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora