20 maggio..
Quella sera faceva freddo, perciò chiedo ad Alice, la mia migliore amica, se aveva voglia di uscire. E lei mi rispose di sì. Perciò mi truccai.
Mascara, matita occhi, rossetto.
Alice mi presentó Mattia, un suo amico.
Eravamo al bar.
Moro, occhi celesti, alto, magro, pelle chiara, con un profumo addosso che si estendeva da Roma fino Milano. Appena lo vidi mi arrivó un flash assoluto.
"Piacere Mattia."
"Piacere Giulia."
Ci lasció soli, iniziammo a parlare e a parlare di ogni singola cosa.
Parlare con lui fu meraviglioso.
A volte sgamavo qualche suo sguardo fisso su di me e diventavo rossa come un pomodoro maturo.
Mi chiese di bere un bicchiere di Coca insieme a lui e io accettai.
Ci scambiammo i numeri di telefono e poi ci salutammo con un abbraccio.
Tornai a casa verso le 00:45 e sentii il mio telefono che emise un suono. Un messaggio. "Buona notte o buon giorno..non so!" Era lui.
Continuammo a parlare per un'ora, fino alle due, e tutti gli altri giorni.
Ogni notte prima di chiudere gli occhi sorridevo.
Ero felice.
Erano già 3 mesi che uscivamo ogni sabato e ogni domenica insieme. Solo noi due.
Un sabato mi disse : "Mi sa che noi ci conoscevamo già da prima. Mio padre e tuo padre sono amici e da piccoli uscivamo sempre insieme. Tuo padre è alto, robusto e moro, e ha fatto la scuola Foscolo, giusto?" E io annuii.
La domenica dopo mi chiese su whatsapp se volevo andare a casa sua a vedere un film.
Ecco. Il problema sono i miei. Ora cosa dico loro?
"Mamma, babbo. Oggi devo andare a casa di un mio compagno di classe per fargli ripetizioni di inglese, visto che ha il debito a settembre. Posso andare verso le 15? Tanto sta qui vicino."
E mi portarono da Mattia.
La sua casa era enorme, celeste con alcune finestre bianche, bellissima.
Entrai e Mattia subito mi accolse abbracciandomi.
Mi girai , salutai i miei e urlai : "A dopo! Verso le 19!"
Chiusi il portone di casa. Salutai i suoi genitori, mi presentai e loro anche.
Mattia mi prese la mano e mi disse : "Ti prendo per mano perche queste scale sono un po' pericolose." Salimmo sulle scale a chiocciola, e mi portó in camera sua.
Ha un letto quasi matrimoniale ed è blu cobalto, abbinato alla sua parete, è la cosa più carina della sua camera.
Mi chiese come feci a convincere i miei e rimase stupefatto.
Ci stendemmo sul suo letto, lui a sinistra io a destra.Continua nel capitolo 6...
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Me.
General FictionLa storia inventata di Giulia, una ragazza di 16 anni, deve capire chi ama veramente. #49 in narrativa generale - 12/07/2017 #4 in la mia storia - 8/11/2019