Capitolo 30

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Ora non c'è più nessun problema.
Parto per la Sardegna.
Un mese con la mia famiglia ed Alice, lontana da tutto il resto.
È sempre stato uno dei miei sogni, adoro la Sardegna. Il mare è trasparente e favoloso.
Mi mancherà Albert, Elisa... e forse Mattia.
Ma adesso penso a me.

1º Luglio
Mancano pochi giorni prima che io torni a casa.
Ho pensato a tutte le persone che mi circondano. Sembra stupido dirlo, ma dopo che l'ho lasciato, che l'ho mandato via, continuo a sentire la mancanza di Mattia... voglio ritornare con lui.
Forse potrebbe sembrare un "tira e molla", ma lo rivoglio con me.
Devo parlarci.

8 Luglio
10:45 a.m.
Oggi riparto.
Finalmente.

11:00 p.m.
Passo a salutare i miei nonni e ritorno a casa.

10 Luglio
Chiamo Mattia.
Io : "Mattia, ciao!"
M : "Ciao."
Io : "Che hai?"
M : "Niente, cosa vuoi?"
Io : "Parlarti."
M : "Di cosa?"
Io : "Non te lo dico, oggi ci troviamo al bar alle 17."
M : "Vabbè, a dopo."
Io : "A dopo!"

5 p.m.
Eccolo, che ansia!
Io : "Ehi!"
M : "Ehi."
Io : "Sediamoci."
M : "Okay."
Io : "In questo mese ho pensato a noi... ad Albert, ad Elisa... insomma a tutte le persone a cui tengo. E mi sono resa conto che mi manchi... non so perché ti ho lasciato, forse non ho ragionato, non ho riflettuto bene."
M : "Apprezzo, ma..."
Io : "Ma cosa?"
M : "Io sto con Emma. Eccola là, mi sta aspettando laggiù."
Ecco, perfetto, immaginavo che avesse cambiato vita, che avesse un'altra storia.
Io : "Va bene, allora è un addio."
Scappo, piangendo.
All'improvviso sbatto contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Mi sento disorientata, ho gli occhi pieni di lacrime. Non riesco a vedere in modo limpido le immagini davanti a me.
Mi strofino gli occhi e guardo in faccia la persona che ho colpito.
È lei, Emma.
Sono molto meglio io. È bassa, ha i capelli ricci e rossi, le lentiggini, il naso aquilino, gli occhi a mandorla e verdi... aveva anche un paio di occhiali tondi come quelli di Harry Potter.
E : "Stai bene?"
Io : "Scusami, non ti avevo vista."
E : "Tranquilla, ti serve una mano?"
Afferro la sua mano e provo ad alzarmi.
Ci presentiamo, è gentilissima e adorabile, però il suo viso è riluttante, ma dettagli.
E : "Perché stai piangendo?"
Io : "Avevo sbattuto."
E : "Capito, mi dispiace."
M : "Okay dai, noi andiamo, ciao Giulia."
Io non ricambio il saluto e me ne vado a casa.
Nel frattempo, sento che qualcuno mi chiama al telefono. È Albert.
Io : "Pronto?"
A : "Amore, dove sei finita?"
Io : "Devo parlarti."
A : "Di cosa?"
Io : "Ma perché volete tutti sapere all'istante le cose? Nella vita bisogna aspettare."
A : "Okay. Scusa."
Io : "Scusami tu, a dopo, ciao."
A : "D'accordo, dove?"
Io : "In spiaggia."
A : "Va bene."

Continua nel capitolo 31...

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