Capitolo 14.

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"Qual è il tuo problema?" domandai arrabbiata dopo essermi rialzata, aprendo le braccia e cercando di cacciare via dal mio stomaco quella morsa di dolore e panico.
"Qual è il mio problema?" domandò la ragazza spalancando gli occhi e facendo un passo verso di me. "Qual è il tuo di problema! Sei una psicopatica senza controllo." la ragazza fece un altro passo verso di me, arrivando a un palmo dal mio naso. Non indietreggiai e la fissai negli occhi, sostenendo il suo sguardo in modo freddo e distante.

"Oh, questa è bella." mormorai tra i denti. "Non so di cosa tu stia parlando, ma non mi interessa. In caso non te ne fossi accorta me ne stavo andando." ribadii, voltandole le spalle e facendo appena due passi in avanti.
"Ti piacerebbe, eh?" grugnì la ragazza afferrandomi il polso. "Be', non ho finito."
Stai calma, Elena... Stai calma. Mi urlai nella mente. Non vogliamo picchiare un'altra persona, no?

Presi un profondo respiro e tornai sui miei passi, cercando di mantenere la calma. "Allora muoviti a parlare." borbottai strattonando via il mio polso. Lanciai un'occhiata in giro, ma nessuno sembrava essersi accorto di noi due, a eccezione di Thomas che, ora in piedi, ci osservava preoccupato, senza però fare nemmeno una mossa.
"Bella faccia, eh?" domandò acida Brenda, accorgendosi del mio sguardo rivolto al ragazzo. "Non ti vergogni almeno un po'?" mi chiese rifilandomi uno sguardo di disgusto.

"Come, prego?" esclamai spalancando gli occhi e sentendo la rabbia aumentare.
"Tutti sappiamo quanto poco riesci a controllare la tua rabbia, ma... Fare questo a un tuo amico..." la ragazza prese un respiro. "Sei disgustosa."
Spalancai la bocca, offesa e ferita. Come si permetteva? Come osava parlarmi e giudicarmi senza neanche sapere cosa il suo caro amichetto aveva fatto? "Ti conviene rimangiarti tutte le tue parole, Brenda, prima che io perda la pazienza. Non sai tutta la storia."

"Non mi interessa. Ho visto quello che ha passato Thomas e..."
"Thomas non ha passato nulla in confronto a me!" gridai esasperata. "È lui il colpevole, quindi vedi un po' di rivedere le tue opinioni."
"Dovresti chiedergli scusa." mi intimò Brenda, ignorando completamente le mie parole.
"Dovresti smetterla parlare." ribadii. "Magari per sempre. Faresti un favore all'umanità. Sono sicura che anche a Thomas farebbe piacere."
"Tu non sai nulla di cosa farebbe piacere a Thomas." sibilò la ragazza avvicinandosi ancora di più, visibilmente irritata. 

"Questo è vero." dissi. "Ma sono sicura che Teresa gli piaccia. E anche tanto." sparai acida, vedendo il volto ferito della ragazza.
Feci appena in tempo a vedere la sua espressione mutare in rabbia che sentii le sue mani sulle mie spalle. La ragazza mi spintonò all'indietro e riuscii appena in tempo a riprendere l'equilibrio che vidi il suo palmo avvicinarsi al mio volto a una velocità impressionante. Non feci in tempo a schivarlo. Mi arrivò dritto sulla guancia come un proiettile, intontendomi e lasciandomi anche un bruciore fastidioso. 

"Ma che diamine..." borbottai, portandomi una mano sulla guancia e causandomi una fitta di dolore. Sentii le mie dita entrare in contatto con qualcosa di viscido e quando abbassai il palmo vidi il mio indice sporco di sangue. Non sapevo cosa Brenda avesse avuto intenzione di fare, se darmi uno schiaffo o graffiarmi, ma in ogni caso li aveva fatti entrambi.
"Dovresti veramente vergognarti. Attaccare in quel modo uno dei tuoi amici e poi insultare chi cerca di difenderli." ribadì la ragazza. "Mi fai vomitare."
"Thomas. È. Il. Colpevole." grugnii con i denti serrati. "Thomas è un traditore e un bugiardo, e giuro che è un miracolo che sia ancora vivo."

"Dici questo di Thomas solo perché sei gelosa." mi disse la ragazza, abbozzando un sorriso perfido. Sentii Thomas tentare di richiamarla, improvvisamente animato dalle sue parole, ma Brenda lo ignorò, continuando a sputare veleno. "Thomas ha me, mentre il tuo Newt è chissà dove. Poverina, ti sentirai sola."
"Oh, ti conviene stare zitta." sibilai esasperata. Strinsi i pugni, facendo un passo verso di lei. Lanciai uno sguardo a Thomas e non appena il ragazzo vide il mio volto iniziò a camminare a grandi falcate nella nostra direzione. Mi domandai cosa avesse visto nei miei occhi per preoccuparsi a muovere le gambe, ma non mi interessava. Forse aveva visto il segno della manata di Brenda. Forse aveva letto la sofferenza e la rabbia nei miei occhi. Forse aveva interpretato quell'occhiata come una richiesta d'aiuto.

The Maze Runner - LiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora