Capitolo 6.

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Inutile dire che dopo nemmeno due minuti, Minho mi trascinò fuori dall'acqua con la scusa di dover tornare con gli Esploratori per un altro turno di ricerca. Protestai e cercai di resistere, ma dopotutto era il ragazzo a trasportarmi, perciò non avevo altra scelta.
Mi appoggiò a terra con poca delicatezza, probabilmente senza volerlo, e poi si precipitò a raccogliere i suoi vestiti, rimettendoli in fretta e furia nonostante fosse bagnato.
"Minho!" lo chiamai preoccupata, osservandolo diventare sempre più arrabbiato per colpa dei pantaloni che, a contatto con la pelle bagnata, non ne volevano sapere di andargli più in su del polpaccio.

"Minho fermati!" lo supplicai ancora, notando la sua ossessione crescere a dismisura. Il ragazzo non mi aveva nemmeno sentito e ora stava dando dei veri e propri strattoni ai suoi indumenti che, dopo l'ennesimo tentativo, si appiattirono bagnati anch'essi alla sua pelle.
Guardai in basso sulla sabbia e accanto alla mia mano trovai un bastone di piccole dimensioni. Senza nemmeno pensarci troppo su lo afferrai e lo lanciai su Minho, colpendo il ragazzo sul bicipite. "Minho! Smettila, mi stai mettendo paura."
Il ragazzo sollevò immediatamente lo sguardo e puntò i suoi occhi infuriati e lucidi di rabbia su di me. Il suo volto era pieno di tormento e angoscia, velato a tratti da delle sfumature di tristezza, mentre i suoi occhi erano fuoco vivo e rabbioso, che mi incenerirono in un istante.
"Perché fai così?" domandai con un tono più dolce, cercando di tranquillizzarlo.

"Perché faccio così?" chiese Minho irritato, con un tono di voce più acuto del normale, segno che la rabbia gli fosse sfuggita decisamente di mano. Il ragazzo incrociò infuriato i miei occhi e, dopo neanche qualche secondo, parve accorgersi del suo atteggiamento e mutò completamente. Il suo volto diventò paonazzo e strinse la mascella, ma questa volta percepivo che la rabbia non fosse rivolta verso di me. I suoi occhi diventarono lucidi e il ragazzo si morse impercettibilmente il labbro, affibbiandomi un'occhiata piena di pentimento. "Scusami, non so cosa mi sia preso." ammise, portandosi una mano sulla fronte e trascinandola poi sul viso. "Tu non..." scosse la testa e batté le palpebre più volte. "Mi dispiace di averti trattata in quel modo. Oggi è una brutta giornata per me."

Lo osservai senza sapere cosa dire e, quando incontrai il suo sguardo, capii che in fondo non mi stesse mentendo, ma nonostante questo sapevo che dovesse per forza esserci un motivo sotto tutto ciò che il ragazzo aveva detto e fatto. Non lo avevo mai visto così angosciato e turbato, come se qualcosa lo stesse logorando internamente in modo lento. "Va bene così, anche io ultimamente non sono del mio umore migliore." ammisi. "È solo che..." mi bloccai, cercando le parole adatte da dire. Sapevo che se avessi continuato a insistere non avrei ottenuto nulla dal ragazzo, se non rabbia e distacco. "Minho..." lo chiamai sovrappensiero, ottenendo le attenzioni del ragazzo. "Lo sai che se qualcosa non va o se semplicemente hai voglia di parlare io sono qui, vero?"

Sul volto del ragazzo si abbozzò un sorriso sincero, ma anche pieno di tristezza e malinconia. "Certo, bambolina." mi assicurò il ragazzo dirigendosi verso di me. "Non ti arrendi mai, neanche con i casi persi, vero?"
"Nah, mi piacciono i casi complicati." lo stuzzicai, afferrando la mano che il ragazzo mi stava porgendo e sentendomi sollevare senza nemmeno avere il tempo di appoggiare i piedi. "E comunque, se c'è qualcosa che posso fare per risolvere una brutta situazione, mi fa sempre piacere aiutare."
Dopo un attimo di esitazione, il ragazzo mi rispose evitando il mio sguardo. "Come vorrei poter dire lo stesso."

Cercai di ristabilire un contatto con i suoi occhi, ma tutto sembrò inutile. "Vuoi che ti riporti in..."
"Assolutamente no." mi affrettai a rispondere. "Se per te non è un problema io resto qui ancora un altro po'."
"Va bene." acconsentì il ragazzo. "Immagino di non dover dire nulla a Matthew."
"Assolutamente no." ripetei ridacchiando. "Troverò il modo di tornare da sola e di soppiatto."
"Caspio, sto avendo una pessima influenza su di te, huh?"
Feci spallucce e mi feci aiutare a risedermi a terra. "Aspetta ancora qualche giorno e inizierò a fare battute sarcastiche."

The Maze Runner - LiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora