Capitolo 77.

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Dei movimenti insoliti mi distolsero dai miei pensieri, catapultandomi nuovamente nella realtà. Dei camici bianchi apparvero qua e là, piccoli dettagli fondamentali che prima non avevo nemmeno notato ora erano entrati nel mio campo visivo, svegliandomi come una scossa elettrica.
Saldai la presa sul mio arco e con le dita dell'altra mano appoggiai la freccia alle labbra, muovendo diversi passi in avanti prima che Teresa e Stephen potessero realizzare ciò che stava per succedere. Nemmeno i dottori si erano accorti della nostra entrata in scena, tanto erano impegnati a monitorare i bambini e a pendere appunti sullo svolgimento della loro simulazione. Ma quando mi mossi in avanti, uno di loro mi puntò gli occhi addosso, improvvisamente abbandonando una cartella e alcuni fogli a terra, attirando così l'attenzione degli altri colleghi.

"Un passo falso e inizio a giocare a freccette." comunicai, guardandoli uno a uno con fare minaccioso. Feci passare la mia mira da una testa all'altra, vedendoli alzare le braccia in aria uno dopo l'altro. Stephen entrò in azione subito dopo me, muovendosi anche lui all'avanti e puntando la pistola a sonniferi su uno o due scienziati raggruppati dietro a un bambino, ancora immerso nella simulazione, totalmente ignaro di ciò che gli stesse capitando attorno.
"Che ne dite di posizionarvi tutti sulla parete in fondo alla stanza?" propose il ragazzo con un tono sarcasticamente dolce. "Voltatevi verso il muro, con le mani in alto." aggiunse poi bruscamente. "Ora."

I camici si mossero velocemente e senza protestare, facendomi per un attimo pensare che probabilmente la W.I.C.K.E.D. li pagasse troppo poco perché sacrificassero la loro vita per fermare degli invasori.
"Se li tenete d'occhio io intanto posso cercare di terminare la simulazione." ci informò Teresa alle nostre spalle. Annuii leggermente e Stephen mugugnò un sì, facendo così partire la ragazza verso il primo schermo vicino. Nonostante non l'avessi nel mio campo visivo, fui quasi sicura che una volta toccata la tastiera Teresa si sarebbe totalmente immersa nel suo compito, ignorando e tagliando fuori dalla sua attenzione ogni cosa al di fuori di quel computer. Qualsiasi distrazione fosse entrata in atto da quel momento in poi, ero sicura che non avrebbe staccato gli occhi dal monitor finché non avesse completato la sua missione.

Nonostante io e Stephen fossimo gli unici veri pericoli per gli scienziati in quel momento, nessuno sembrava voler muovere un muscolo in nostra direzione per fronteggiarci. Mi avvicinai a Stephen e lo affiancai in modo silenzioso, sempre tenendo lo sguardo fisso sulle figure ora girate verso il muro, con le braccia in alto come burattini.
"Perché diamine sembra così semplice?" sussurrai al ragazzo. 
Lo sentii sospirare e avvicinarsi ancora a me, tenendo sempre la pistola dritta in avanti. Quando fu abbastanza vicino da far sfiorare le nostre spalle, il ragazzo parlò, la sua voce ancora soffocata dal casco. "Me lo chiedo anche io. Okay che sono uno minaccioso e quelli si stanno sploffando nei pantaloni per colpa mia, ma... diamine, sono uno contro almeno una decina."

"Hey!" replicai, sentendomi esclusa, ma evitando di distrarmi troppo. "Ci sono anche io qua con te! E si da il caso che anche io sia armata."
"Sì, per quanto possa far paura uno scoiattolo armato." replicò lui, dandomi un leggero colpetto alla spalla. Non potevo vedergli la faccia, ma sapevo che non stesse affatto sorridendo, nonostante la frase ironica appena pronunciata. La sua preoccupazione e la tensione costante si poteva percepiva a distanza, ma non riuscivo a dargli torto: Hailie era nel Labirinto e con lei anche Elizabeth. Non riuscivo a non pensare che un Dolente sarebbe arrivato in pieno giorno a pungerle entrambe.

E se invece i Creatori avessero anche modificato le bestie all'interno dell'esperimento? La sola idea mi faceva salire la nausea e il terrore. Dovevamo cavarle fuori di lì al più presto.
"Non avrebbe dovuto suonare un allarme, arrivati a questo punto?" domandai ancora, non riuscendo a trattenermi. Sapevo che la mia paranoia non avrebbe di certo risollevato l'umore di Stephen e in ogni caso porre domande a cui nessuno aveva una risposta era un inutile spreco di fiato.

The Maze Runner - LiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora