Capitolo 12.

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{ATTENZIONE: please, leggete l'angolo scrittrice in fondo, so che è lungo, ma è importante!}

"Lasciami stare, Gally." ordinai spingendo le mie mani sul suo petto nel tentativo di staccarmelo di dosso.
"No, diamine." grugnì il ragazzo scuotendo la testa. "Ti lascio solo se mi dici cosa ti è preso e se mi prometti che ti calmerai."
Lo fissai per un po' negli occhi e strinsi la mascella. "Sai cosa mi è preso." borbottai spintonandolo via e rotolando lontano da lui. Mi sollevai sulle ginocchia e poi mi alzai in piedi, vedendo il ragazzo fare lo stesso. Allungai lo sguardo per cercare il mio bastone e lo trovai a poca distanza dai suoi piedi. Gally, che si stava sostenendo al tronco di un albero, comprese subito le mie intenzioni di riprendermi il bastone, perciò vi si piazzò davanti incrociando le braccia.

"Oh, andiamo." mormorai frustrata, facendo un passo avanti. "Spostati."
Il ragazzo sollevò il sopracciglio e mi guardò stupito. "Prego per averti salvato la vita, eh."
Un'altra onda di senso di colpa prese il sopravvento. Era già tanto per me riuscire a guardarlo in faccia senza scoppiare in lacrime, figuriamoci cogliere la delusione anche dalla sua voce.
Scossi la testa e avanzai verso di lui, avvicinandomi all'albero per poter così aggirare il ragazzo e afferrare il bastone. Prevedendo anche questa volta le mie mosse, il ragazzo scattò verso di me, allungando il braccio verso la corteccia e piazzandolo proprio davanti al mio naso, impedendomi di passare.

Sbuffai e lo guardai negli occhi. "Fai sul serio?" domandai corrugando la fronte. Aspettai per diversi secondi una risposta da parte del ragazzo, ma quando questo si limitò a fissarmi negli occhi in cerca di chissà cosa, sbottai. "Va bene." brontolai. "Fai come vuoi, io me ne vado."
Mi voltai decisa a lasciare quel posto con o senza bastone, ma feci appena in tempo a compiere solo due passi prima che il ragazzo mi afferrasse il polso, strattonandomi all'indietro. "Sai una cosa? A me non va bene." grugnì Gally, obbligandomi ad assecondare i suoi movimenti per far sì che la presa sul mio polso diventasse più tenue.

"Lasciami andare." brontolai strattonando il braccio inutilmente e facendo un passo indietro. Non appena sentii la mia schiena scontrarsi con il tronco dell'albero, capii di essere in trappola.
"No, non ti lascio. Non questa volta. Non di nuovo." mormorò il ragazzo scuotendo la testa e appoggiando il braccio libero sulla corteccia, proprio all'altezza del mio volto.
"Lasciami in pace, non sono fatti tuoi." dichiarai a bassa voce, abbassando lo sguardo verso le sue dita strette attorno al mio polso. Se dovevo proprio essere sincera, iniziavo ad avere un po' di timore. Il ragazzo non si era mai comportato il quel modo con me ed ero sicura che la forza con cui stava stringendo il mio polso fosse solo un assaggio della sua potenza.

Dopo le mie parole il ragazzo aveva distorto la bocca in una smorfia di disapprovazione e aveva scosso la testa. "Oh, così io non posso ferirti, ma tu puoi tentare il suicidio?" domandò sbalordito il ragazzo, negli occhi uno sguardo ferito. "Certo che sono fatti miei, Elena! Sei la mia migliore amica, caspio."
Distolsi lo sguardo. "Io non..."
"Pensi che sarebbe fiero di te se ti vedesse ora?" chiese il ragazzo di punto in bianco.
Spalancai gli occhi, ferita dalle sue parole, e aprii la bocca sbalordita, rifilandogli uno sguardo deluso. Strinsi la mascella e vietai alle lacrime di uscire. "Pensi che si sarebbe fatto ammazzare se gli fosse importato di me?" ringhiai obbligando la mia voce a non incrinarsi, riuscendoci a stento.

Gli occhi di Gally si spalancarono e i suoi occhi cambiarono totalmente, diventando più apprensivi e tristi. "Davvero la pensi così?" domandò stupito e colpito dalla mia affermazione, riducendo di poco la presa sul mio polso.
"Cos'altro dovrei pensare di un ragazzo – il mio ragazzo – che prima dice di amarmi, mi fa tante promesse del caspio e poi si fa uccidere senza nemmeno lasciare un biglietto, huh?"
Il ragazzo fece per aprire la bocca, ma lo precedetti. "Cosa dovrei fare? Ringraziarlo?" serrai i denti e sentii la frustrazione nascere in me. "Non sai cosa significhi amare una persona con tutto se stessi e vederla sparire per sempre."

The Maze Runner - LiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora