Capitolo 40.

1.6K 92 35
                                    

Verso l'una riprendemmo il cammino, avvicinandoci sempre di più alle montagne che notavamo in lontananza. Secondo le predizioni di Jorge saremo riusciti a raggiungerle entro la fine della giornata dato che, nonostante sembrassero ormai abbastanza vicine data la loro grandezza, in realtà erano ancora lontane almeno un'altra ventina di chilometri.
Dopo la nostra chiacchierata all'ombra di quell'albero, io e Stephen avevamo proseguito quella giornata insieme, punzecchiandoci a vicenda ogni tanto e passando il nostro tempo a ricordare i vecchi momenti nella Zona Bruciata.

Il tempo passò in fretta e, tra una pausa e l'altra, passo dopo passo, lasciandoci anche dietro qualche sbuffo di fatica, il sole iniziò finalmente a scaricare il suo calore sul mondo, lasciandoci un po' di respiro sopra quell'afa che stava iniziando a diventare davvero fastidiosa.
Questa volta fui sollevata nell'accorgermi che Gally non era rimasto l'ultimo della fila – posto che aveva felicemente lasciato a Minho e Violet intenti a scambiarsi effusioni – e aveva raggiunto anzi la testa di essa, aggiungendosi a Teresa e Thomas, parlando con loro riguardo un qualcosa.
Come previsto da Teresa riuscimmo a mantenere il passo per quasi tutta la giornata, ma quando la sera calò, inevitabilmente la stanchezza iniziò ad avere la meglio su di noi, rallentandoci e rendendo difficile l'avanzata.

Alla fine, dopo una breve consultazione, decidemmo all'unisono di abbandonare l'idea di fare anche un altro passo per quella giornata. Alle sette e quarantanove precise, ci lasciammo tutti cadere a terra sfiniti. Per quella sera, nessuno si prese la briga di andare a cercare qualche rametto per accendere un fuoco, ma nemmeno nessuno si lamentò di aver tralasciato quel piccolo dettaglio: durante la giornata aveva fatto davvero caldo e oramai eravamo distanti dagli ultimi pezzi di foresta viva che avevamo lasciato alle spalle, quindi quella notte non sarebbe stata poi così umida e fredda come la precedente.

Cogliendo il momento perfetto, decisi di gettarmi nel bel mezzo di un silenzio pieno di stanchezza tra Minho e Violet. Salutai entrambi e, mentre il ragazzo era intento a grattarsi la schiena – o meglio, ad agitarsi in modo convulso per raggiungere un punto che apparentemente non gli era possibile toccare – chiesi alla mia amica di sostituirmi e medicare lei le ferite a Gally. Nel tentativo di evitare le domande che sarebbero seguite alla sua prima, ovvero perché non lo facevo io stessa, mi limitai a dirle che io e il ragazzo avevamo litigato e che per il momento non volevo averci a che fare.

Anche se titubante, la ragazza accettò le boccette dalle mie mani, rigirandosi i liquidi tra le dita e ascoltando attentamente le mie istruzioni su come applicarli sulle ferite. Probabilmente era troppo stanca per affrontare uno dei nostri momenti di confessione e le fui grata di non aver avanzato affermazioni o altre questioni. Dopo averla ringraziata, me ne tornai da dove ero venuta, raggiungendo nuovamente Stephen che ora parlava con Teresa.

In totale, stando ai conti della ragazza, quella giornata avevamo percorso più o meno una cinquantina di chilometri, raggiungendo quindi l'obbiettivo che ci eravamo preposti. Come mi aspettavo, dopo aver consumato una bella cena – carne essiccata, qualche rimasuglio di scoiattolo e alcune bacche, come sempre, d'altronde –, ognuno si appartò o si unì a qualcuno per andare a dormire. Prima che il sole calasse del tutto e ci lasciasse solo una piccola luce rosa-violacea, almeno la metà di noi era già piombata nel sonno più profondo.

Se non altro, il continuo russare di Stephen, che era praticamente svenuto non appena toccato terra, non faceva altro che confermare la stanchezza che avevamo accumulato in quella giornata. Combattendo contro il sonno, decisi di godermi le ultimi luci di quel giorno, osservando il cielo sfumarsi e dipingersi da solo. Mi focalizzai sui suoni che mi circondavano e se mi concentravo abbastanza ero quasi certa di riuscire a sentire il leggero scivolare dell'acqua sulle pietre, riportandomi subito in mente l'immagine di un fiume che probabilmente doveva scorrere non molto lontano da noi, senza che però riuscissimo a vederlo.

The Maze Runner - LiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora