Il Dolente risponde.

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Eccomi qui, come promesso sono tornata per darvi delle risposte alle domande che mi avete posto. Spero di darvi la spiegazione più esauriente per ogni questione :3

Partiamo da KATNISS4102002 che mi chiede:
1. Consiglieresti quest'esperienza?
1. Certo! Ho sempre pensato (e penso tutt'ora) che con un'esperienza del genere si ha sempre una marcia in più rispetto agli altri. E non parlo solo di un puntino in più nel curriculum quando cercherete lavoro, ma anche di un'indipendenza maggiore rispetto ai vostri amici, per non parlare poi del livello che raggiungerete nella lingua usata dal vostro paese di scelta (nel mio caso l'inglese – anzi, l'americano).

2. Quale consiglio daresti a qualcuno che sta pensando di fare un exchange year all'estero?
2. Vi direi di credere in voi stesse/i. Mi ricordo che prima di partire molte persone mi dicevano "dieci mesi sono molti, sicura di farcela?" oppure "sarà difficile, sicura che vuoi partire?".

E a me nel frattempo nasceva un senso di sfida: volevo dimostrare a tutte quelle persone che ce la potevo fare, che avrei concluso tutti i dieci mesi. Mi ero posta l'obbiettivo di completare l'esperienza per poi tornare in Italia e dire a testa alta: "sì, ce l'ho fatta. Sorpresi, vero?"

In realtà poi avrei anche voluto ricoprirli di insulti pesanti, ma ragazze, ricordatevi che si deve vincere sempre con eleganza 😌

3. Costa molto?
3. Sì, parecchio. Però poi il prezzo cambia in base a quanti mesi decidete di fare all'estero, dall'associazione con cui decidete di partire, da che tipo di visto dovete fare, eccetera.

Ma c'è una buona notizia: esistono le borse di studio che le persone secchione che non hanno un soldo (come me, hehe) possono richiedere. Poi ovviamente ci sarà una classifica per determinare chi effettivamente può accedere alla borsa di studio e chi no.

4. Qualche suggerimento per convincere mia madre a farmi partire?
4. Falle una lista di tutte le cose positive che ricaverai da questa esperienza e ricorda: anche le esperienze negative ci insegnano tanto!

Poi dipende anche dal motivo per cui non ti vuole far partire. Se è un problema di soldi accenna le borse di studio, se è un problema di indipendenza dimostrarle che puoi essere responsabile, se è un problema affettivo dille che alcune associazioni permetteranno ai tuoi genitori di venirti a trovare dopo la prima metà del programma all'estero (nel caso in cui deciderai di fare dieci mesi).

5. Lo rifaresti?
5. Sì, lo rifarei volentieri, ma in un luogo e in una famiglia diversa (io e la mia famiglia ospitante non andavamo molto d'accordo).

Infatti sto già progettando di fare qualche settimana da volontaria in Africa la prossima estate e di fare un anno in un paese d'Europa durante l'università.

6. Come si sono comportati gli altri studenti al tuo arrivo?
6. Io ho avuto la sfiga di andare a finire in un paesino con persone di mentalità molto chiusa, quindi la maggior parte di loro non mi parlava nemmeno. Gli studenti che invece facevano eccezione e che sapevano distinguere un Exchange Student da un immigrato (sì, la maggior parte della gente era pure ignorante) sono diventati miei amici molto velocemente. C'erano anche altre due Exchange Student con me ed eravamo legatissime!

7. Manterrai i contatti con loro?
7. Sì, li sto mantenendo anche se è difficile perché abbiamo orari diversi e numerosi impegni che ci intralciano la strada.

{Aggiornamento della me del 2022: sono passati ben quattro anni dal mio ritorno in Italia e al giorno d'oggi posso dire di aver mantenuto un solido contatto con la mia prom date. Là in America eravamo buoni amici e fortunatamente questo legame non si è arrugginito. Ancora ci scriviamo a vicenda e ogni volta mi viene nostalgia.}

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